In conferenza stampa dopo la finale persa contro Nadal al Roland Garros, Djokovic ammette: 'Io ho giocato con troppa fretta, ma è merito anche della sua straordinaria difesa. Lui ha giocato una partita perfetta, tanto di cappello"
di Alessandro Mastroluca | 11 ottobre 2020
"Pensavo che le condizioni di gioco mi sarebbero state più favorevoli" ha ammesso Djokovic in conferenza stampa dopo la sconfitta in finale contro Nadal al Roland Garros. "Ma Rafa ha dimostrato che mi sbagliavo. Ha disputato un match eccezionale".
Djokovic inseguiva il diciottesimo titolo nei major e la possibilità di diventare l'unico nell'era Open a conquistare ogni Slam almeno due volte. "Rafa mi ha surclassato. Non sbagliava, rimandava indietro tutto. Tatticamente ha giocato un gran match. Io avrei potuto fare meglio nei primi due set, mi ha mi ha sorpreso con il suo modo di giocare, con la qualità del suo tennis. Ha giocato la partita perfetta. Nel terzo sono rientrato, ci sono stato un paio di game lottati. Ho avuto la mia chance e non l'ho sfruttata".
“It's amazing. I admire all his achievements, especially the one here.”@DjokerNole and @RafaelNadal. Ultimate respect.#RolandGarros pic.twitter.com/H8wwhGY5DC
— Roland-Garros (@rolandgarros) October 11, 2020
Il numero 1 del mondo ha ammesso di aver giocato un po' troppo di fretta. "Ho cercato di accorciare gli scambi e non ho costruito bene i punti. Ma questo dipende anche dalla sua straordinaria difesa" ha spiegato. "Normalmente, dopo due o tre accelerazioni da dietro, contro nove avversari su dieci, con i colpi giocati oggi avrei fatto punto. Ma non contro Nadal, non in queste condizioni".
Lo spagnolo, ha aggiunto, "ha fatto tanti punti sulle palle corte che ho provato a giocare. Ho tentato cose diverse dal punto di vista tattico ma nei primi due set quasi niente ha funzionato. Volevo rompergli il ritmo, ma era sempre preparato, semppre sulla palla. Ha giocato tutti i colpi giusti. In un giorno così, puoi solo dirgli: chapeau, ben fatto".
Partite come questa, ha ammesso, "fanno male, ma nelle sconfitte più dure puoi imparare le più grandi lezioni come giocatore e come uomo". A questo proposito, gli chiedono in quale misura i risultati in campo contribuiscano a definirlo come persona. La risposta non è affatto banale.
"Il modo in cui mi vedo è diverso, credo, dal modo in cui gli altri mi vedono. Cerco di essere fedele ai valori con cui sono cresciuto. Ma ho sempre detto che il cambiamento è l'unica costante della mia vita" ha detto. "Ho sempre avuto questo approccio aperto di mente, disposto a imparare, crescere, sviluppare la mia personalità, per essere la migliore persona possibile.
"Certo, ho i miei difetti come tutti. Cerco sempre di ricordare a me stesso quanto sono fortunato. Soprattutto in grandi tornei, in partite in cui come si dice si fa la storia, provo a non perdere di vista dove e come sono cresciuto. Sono grato di avere questa vita, ma mi dico sempre di non dare mai niente per scontato. Per cui continuo ad allenarmi, a godermi questo sport. A nutrire questa mentalità. Capisco che ci siano persone a cui quel che faccio in campo o fuori non piace. Non posso piacere a tutti. Penso sia importante capire chi sei, qual è il tuo posto nel mondo, essere grato per tutto questo e andare avanti".
“I’m just very blessed and grateful to have the life I have now, without a doubt….nothing should be taken for granted.”@DjokerNole full of gratitude ??#RolandGarros pic.twitter.com/Gsdkx9356A
— Roland-Garros (@rolandgarros) October 11, 2020