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Djokovic, invito all'ATP: "Norme stile NBA sulle violenze domestiche"

Djokovic si è detto favorevole ad aggiungere nel regolamento ATP una norma sul modello delle leghe americane per indagare su casi di violenza domestica. "La vicenda di Zverev può essere di ispirazione" dice. Il serbo difende il tedesco: "Abbiamo un buon rapporto e non è cambiato. Vale anche per gli altri giocatori"

di | 21 novembre 2020

Alexander Zverev ha chiuso la stagione con l'eliminazione nel girone delle ATP Finals. Ma le accuse della sua ex fidanzata Olya Sharypova, che ha parlato di violenze fisiche e psicologiche durante la loro relazione, gettano ancora ombre sul numero 1 di Germania e su tutta l'ATP.

Zverev ha più volte negato le accuse dell'ex fidanzata che ha descritto almeno tre violenti scoppi d'ira, uno dei quali sarebbe avvenuto durante lo US Open. L'ATP, si legge in una nota inviata ai giocatori come scrive Stuart Fraser del Times, "condanna ogni forma di violenza e di abusi" da parte dei giocatori che fanno parte dell'associazione. 

Ma il board, scrive Fraser, "appare riluttante ad avviare un'indagine interna perché Sharypova, un'ex tennista junior russa, non ha presentato una denuncia in tribunale". E da quello che a ichiarato a Ben Rothenberg che l'ha intervistata in esclusiva per Racquet, non ha intenzione di presentarla nemmeno in futuro.

Dopo la vittoria nella sfida decisiva per il passaggio alle semifinali proprio contro Zverev, Djokovic ha risposto in dettaglio a una domanda sul tema. Il serbo, ex presidente del Player Council, ha ninfatti fondato un'associazione giocatori separata, la PTPA, e ha più volte affermato di aver studiato l'organizzazione di altre grandi leghe sportive.

Negli USA le principali associazioni sportive come la NBA o la NFL, che governano i campionati di basket e di football americano, prevedono nel loro statuto norme contro la violenza domestica da parte dei loro rappresentanti.

"L'ATP dovrebbe fare qualcosa di simile" ha detto Djokovic in conferenza stampa. "Penso che non ci sia anche perché non si sono mai verificati casi di questo genere, almeno credo, nella storia del nostro sport. Magari questa vicenda potrebbe ispirare l'ATP in questa direzione".

Il numero 1 del mondo rimane molto prudente nel giudizio sulla vicenda. "Conosco Sascha da molto tempo, ho con lui un buon rapporto. Rispetto molto lui e la sua famiglia" ha spiegato. "Non sappiamo cosa sia successo, lo scopriremo. Aspettiamo e vediamo che succede".

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In spogliatoio, il rapporto tra Zverev e gli altri giocatori non sarebbe cambiato. Almeno così spiega Djokovic. "Non ho notato che sia stato trattato diversamente da prima dopo quello che è successo. Abbiamo parlato spesso di molte cose, e non sono state solo conversazioni superficiali" ha detto il serbo. "Non ho ancora parlato con lui di questa vicenda in particolare. Gli ho detto però che se avesse bisogno di parlarne, io sono qui. A giudicare dai risultati, la sta comunque gestendo molto bene".

Anche Zverev, comunque, non avverte ostilità da parte degli avversari con cui condivide il palcoscenico e il retropalco durante i tornei. "Il mio rapporto con gli altri giocatori non cambierà, sanno cosa sta succedendo" ha detto il tedesco.

Zverev si è difeso con un messaggio su Instagram, piuttosto generico per la verità, in cui bollava le accuse come un insieme di falsità. E non vuole andare molto oltre, né scendere più nei dettagli. "Che altro potrei fare? Ho detto tutto il possibile" ha dichiarato, "peccato che queste accuse false abbiano fatto così tanti danni e spostato l'attenzione fuori dallo sport. Ma il mondo oggi va così. Non c'è molto altro che possa fare".

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