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US Open 2021, la stagione dell'amore

Novak Djokovic sognava il Grande Slam, ma nel giorno della sconfitta più pesante della sua carriera il pubblico l'ha sorpreso. "Mi ha fatto sentire speciale come mai mi era successo a New York" ha detto. L'amore ha travolto anche la rivelazione Emma Raducanu

di | 20 dicembre 2021

La stagione dell'amore viene e va, i desideri non invecchiano quasi mai con l'età, cantava Franco Battiato nella "Stagione dell'amore". Non sono cambiati nemmeno quelli di Novak Djokovic, che ha inseguito le vittorie per pavimentare la sua autostrada per la gloria nell'illusione che portasse anche alla sua stagione dell'amore. E invece quel desiderio ha continuato a non cambiare con l'età, e in fondo si desidera sempre quel che non si ha.

L'amore dei tifosi l'ha incontrato all'improvviso. Era appena finito il nono game del terzo set della finale dello US Open contro Daniil Medvedev. Avrebbe dovuto essere il suo appuntamento con la storia, il completamento del Grande Slam riuscito solo ad altri due giocatori nella storia del tennis maschile. E invece, Daniil Medvedev si è preso il potere di far fallire la festa con un capolavoro di tennis cerebrale, fascinoso come gli enigmi senza risposta.

All'improvviso, sorpreso dall'affetto tanto a lungo cercato nelle vittorie e ricevuto nel giorno della sconfitta più dura da accettare, Novak Djokovic si commuove.

Piange di delusione e di gioia, di sorpresa e di sollievo. Un mix di emozioni impossibile da contenere che incanta e meraviglia appena prima che il russo vada a servire per il match.

Un tale contraddittorio carnet va compreso. Più volte, anche a New York, Djokovic si era sentito come sfidato dal pubblico, al centro di un'arena ostile. Gli era successo anche all'inizio del suo cammino nell'edizione di quest'anno, contro il diciottenne danese Holger Rune di fatto osannato dalla maggioranza dei tifosi presenti all'interno dell'Arthur Ashe Stadium.

Lo spostamento dell'asse emotivo in finale resta tanto evidente quanto inatteso. Una pietra miliare del presente e del futuro, scriveva il giorno dopo la finale Jonathan Liew sul Guardian: "A 34 anni Djokovic ha trascorso più della metà della sua vita a giocare a tennis, e buona parte di questo tempo l'ha passata vincendo in un'atmosfera di indifferenza, accompagnato da applausi educati e da un risentimento celato, contro folle di tifosi che non hanno fatto mistero di preferire il suo avversario, chiunque fosse".

L'estasi di Daniil, le lacrime di Nole: la finale in 12 foto

Ma negli orizzonti perduti, che non si scordano mai, un altro entusiasmo gli ha fatto pulsare il cuore. "Una parte di me è molto triste per questa sconfitta, che è davvero difficile da accettare per tutto quello che c'era in palio - ha raccontato Djokovic in conferenza stampa dopo la finale -. Ma dall'altra ho sentito qualcosa che non avevo mai sperimentato in tutta la mia vita qui a New York. Il pubblico mi ha fatto sentire speciale, mi ha piacevolmente sorpreso. Non mi aspettavo nulla, ma il livello di sostegno, di energia, di affetto che ho ricevuto da parte dei tifosi me lo ricorderò per sempre. Per questo mi sono scese le lacrime al cambio campo. L'emozione era fortissima, come se avessi vinto il ventunesimo Slam. Mi sono davvero sentito molto speciale. E' stato meraviglioso".

La stagione dell'amore tornerà, per chi non rimpiange le occasioni perdute come Djokovic. E per chi aspetta nuove possibilità con le paure e le scommesse che spesso comportano, come Emma Raducanu, la splendente supernova che ha brillato a New York come nessuno avrebbe osato immaginare.

E non solo per merito dei gioielli Tiffany di cui tanto si è parlato nelle due settimane in cui ha spazzato via tutte le rivali senza perdere un set, dalle qualificazioni fino alla più giovane finale nella storia dello US Open dal 1999. Raducanu a New York indossava orecchini con perle e diamanti (4.500 sterline, 5.267 euro), anello in oro bianco (3.275 sterline), piccolo crocifisso pendente (2.750 sterline) e braccialettino con diamanti 17.100 euro. E una settimana dopo, ha deliziato di nuovo New York presentandosi fasciata in un abito Chanel al Met Gala, la notte più glamour dell'anno nella città che non dorme mai.

Emma Raducanu, la nuova baby star della racchetta

Un guru delle PR, come Mark Borkowski, che ha avuto tra i propri clienti Michael Jackson e i Led Zeppelin, l'ha definita una “billion-dollar girl”. Una ragazza da un miliardo di dollari.

Ha sfilato accanto alla Aston Martin di James Bond, ha incantato tutti alla Royal Albert Hall di Londra, si è goduta una popolarità accecante pur vantando come miglior risultato, Slam a parte,  la finale del torneo WTA da 125 mila dollari di Chicago del 2021. 

L'autunno a New York è l'inizio di una nuova storia. Il passato è passato ma il domani, insegna sempre James Bond, non muore mai. Raducanu vuole arrivarci da sola, e ha deciso di abbandonare il suo coach Andrew Richardson. 

Nel 2022, ha detto Andy Murray a Eurosport, “ci saranno momenti in cui le aspettative e la pressione saranno estremamente alte. Sono certo che che saprà gestirle perché è incredibilmente ben preparata, ma non sarà facile”.

Questi e altri personaggi simbolo del 2021 sono al centro delle puntate di "Reloaded", programma di SuperTennis che ogni sera alle 21 rivive il meglio della stagione appena conclusa.

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