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Tsitsipas vs Coric, la finale (inattesa) del coraggio

Stefanos elimina il numero 1 Daniil Medvedev con una prestazione da attaccante doc: tante discese a rete e tanti punti conquistati. Coric chiede aiuto al servizio per rimontare da 1-3 nel primo set contro Norrie, per poi controllare la partita. 1-1 i precedenti della finale

21 agosto 2022

È stato il trionfo della tattica e della capacità di cambiare in corsa. La finale del Masters 1000 di Cincinnati sarà tra Stefanos Tsitsipas e Borna Coric, capaci di sovvertire i pronostici nelle semifinali andate in scena dopo lo stop per pioggia che ha in parte rivoluzionato il programma del sabato in Ohio. Tsitsipas, di fronte al numero 1 Atp Daniil Medvedev, ha trovato nell'attacco e nel gioco di volo un alleato determinante per portare il match dalla sua parte, chiudendo per 7-6 3-6 6-3 in due ore e 23 minuti.

Coric, dal canto suo, ha regolato Cameron Norrie chiedendo (e ottenendo) molto dal proprio servizio, in particolare nei momenti delicati. Finale a sorpresa sì, ma non sarà il primo confronto fra i due, che si sono già affrontati un paio di volte: nel 2018 al Foro Italico, il croato fu costretto a ritirarsi quando era in svantaggio per 4-1 nel primo set, mentre nel 2020 al terzo turno degli Us Open Coric si prese la rivincita imponendosi al quinto.

Tattica in primo piano, dunque. Basta dare un'occhiata alle statistiche, per capire come Tsitsipas abbia disinnescato le armi di Medvedev. Lasciando da parte un secondo parziale di black-out, nel primo e nel terzo il greco ha fatto leva sul suo tennis a tutto campo per togliere certezze al russo emigrato in Francia. Alla fine, l'ateniese ha collezionato 36 discese a rete, con 27 punti conquistati, una percentuale del 75 per cento inusuale per lui e tutto sommato per chiunque, nel circuito attuale.

“Bisognava avere coraggio, per batterlo – ha spiegato Tsitsipas – e io ho giocato con l'atteggiamento giusto, prendendo dei rischi ma venendo avanti ogni volta che ne avevo l'opportunità. Lui mi ha dato una mano con qualche prima di servizio non messa, con qualche doppio fallo, ma io ho saputo approfittare dei suoi cali di rendimento”.

I numeri di Tsitsipas contro Medvedev: 36 discese a rete, 27 punti conquistati (75 per cento)

Si tratta della seconda finale per Stefanos in un 1000 sul cemento, dopo Toronto 2018. E si tratta della prima opportunità di vincere un evento del circuito sugli hardcourt all'aperto. In precedenza Tsitsipas, che ha trionfato per due volte a Monte-Carlo, aveva centrato 4 titoli Atp indoor, le Finals di Londra nel 2019 e tre appuntamenti della categoria 250: a Marsiglia (due volte) e a Stoccolma. 

Se il greco si è affidato agli attacchi, Borna Coric ha chiesto aiuto al servizio, per scardinare la resistenza di Cameron Norrie. Non ha mai rischiato, il croato di Zagabria, che grazie a questo torneo è rinato. Dal numero 152 che occupava a inizio settimana, si ritroverà almeno nei primi 50, numero 48 Atp. Ma se dovesse vincere il titolo, entrerebbe addirittura nei top 30, scavalcando quel Lorenzo Musetti che è stata la sua prima vittima nella corsa verso la finale di Cincinnati.

“Abbiamo vissuto una giornata un po' folle - ha spiegato Coric - perché non ci aspettavamo di giocare così tardi e la pioggia ha certamente scombussolato i piani di tutti. All'inizio non mi sentivo centrato, ma piano piano ho ritrovato le buone sensazioni dei giorni precedenti e sono andato in crescendo, soprattutto col servizio”. Così, dal 3-1 Norrie nel primo set che pareva annunciare un'altra serata di grazia per il britannico, si è passati a una serie di cinque game consecutivi di Coric, capace poi di chiudere per 6-3 6-4 in un'ora e 31 minuti controllando gli scambi nella maggior parte dei casi.

Vista la condizione straordinaria ritrovata da Coric, unita alla fame che gli deriva da un anno e passa di stop per l'operazione alla spalla e la conseguente riabilitazione, la finale appare più incerta che mai. Senza contare che l'unico precedente terminato è finito proprio dalla parte del croato.

Da parte sua, Tsitsipas ha più armi nel repertorio, e potrebbe essergli utile ripetere la tattica aggressiva messa in pratica con successo contro Medvedev, per prendersi il primo trofeo di un 1000 lontano dalla terra battuta (e lontano da Monte-Carlo). Intanto il greco è già risalito al numero 2 della Race e al numero 5 Atp. Mettendosi in prima fila nella lista dei favoriti per gli Us Open.

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