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Forte Village Sardegna Open - Ceck back: finale e Top 100!

Marco Cecchinato raggiunge all'inedito Atp 250 la sua quarta finale in carriera. Nelle altre tre, ha sempre vinto. Affronterà Laslo Djere, che ha sempre battuto finora

di | 17 ottobre 2020

La grinta di Marco Cecchinato (foto @lapresse)

La grinta di Marco Cecchinato (foto @lapresse)

Marco Cecchinato non giocava una finale ATP da febbraio 2019, dal torneo di Buenos Aires. L'attesa è finita al Forte Village Sardegna Open, dopo un torneo che gli ha restituito fiducia, motivazione e piacere di stare in campo. E' finita dopo una semifinale senza storia, 6-1 6-0 contro il serbo Danilo Petrovic, numero 166 del mondo. Con questa vittoria, Cecchinato sarebbe virtualmente tra i primi 80 del ranking ATP. E ha raggiunto la sua quarta finale ATP, dopo le tre vinte a Budapest e Umag nel 2018 e in Argentina su Schwartzman nel febbraio di un anno fa.

"I lucky loser sono sempre pericolosi" ha detto il siciliano, che così entrò in tabellone a Budapest vincendo poi il suo primo titolo. "Oggi la cosa importante è stata non sottovalutare un avversario con un buon servizio. Sono entrato in campo molto attento, sono stato perfetto in risposta. Lui non ti dà ritmo, pochi scambi. Ho impostato bene la partita con Max Sartori" ha detto l'azzurro a caldo dopo la partita a SuperTennis.

In finale, sfiderà laslo Djere, numero 74 del mondo, che ha già sconfitto nei quarti proprio a Budapest nel percorso verso il titolo due anni fa e in finale al Challenger di Milano. Ha vinto sempre in due set, e senza mai perdere più di due game per set.

Al suo secondo torneo ATP, Danilo Petrovic ha raggiunto la sua prima semifinale ATP. Lucky loser entrato in tabellone al posto di Fabio Fognini, sconfitto nell'ultimo turno di qualificazioni da Andrea Pellegrino, ha dominato negli ottavi e nei quarti Carballes Baena e Delbonis. 

Marco Cecchinato (foto @lapresse)

Semifinalista quest'anno al Challenger di Rennes, ha giocato quasi solo su terra rossa fino ai 14-15 anni, come ha raccontato in un podcadt di Game to love, perché in Serbia non c'erano di fatto campi in cemento. D'inverno si giocava sotto i palloni pressostatici ma su camoi comunque in terra.

Quando aveva 18 anni con il padre, suo mentore e coach, è andato a Sophia Antipolis, in Francia, per imparare a giocare sul duro. E ha scoperto di trovarsi meglio sul veloce. Solo negli ultimi anni, però, ha indirizzato l'allenamento non sulla resistenza ma sull'esplositvità e la potenza nei primi due colpi dello scambio.

L'eredità degli anni di formazione sulla terra si vedono nel ricorso alle palle corte, che però non bastano certo a mettere in difficoltà un Cecchinato fiducioso e completamente ritrovato. 

Il sorriso aperto sfoggiato a fine partita spiega il valore di un successo che va al di là dell'effettiva opposizione dell'avversario, anche perché Petrovic era in evidenti difficoltà fisiche nel secondo set.

"Ero venuto qui fuori dai 100. L'obiettivo nostro era di rientrarci, ora abbiamo raggiunto anche un'altra finale" ha commentato con orgoglio ai microfoni di SuperTennis dopo il match. "E' passato un anno e mezzo dall'ultima, ma sembra un'eternità".

Sull'importanza di questo risultato, è tornato anche in conferenza stampa dopo la semifinale. "Avevo tantissimo bisogno di questa finale - ha detto -. Sentivo che era cambiato qualcosa durante il lockdown. Mi sono allenato bene, tanto e con qualità".

Da Roma in poi, aggiunge, "penso che sia ritornato ad alto livello. Fare tanti match ad ogni torneo mi aiuta a prendere ritmo. Con Max abbiamo rispolverato quello che si era impolverato dalla fine dell'anno scorso. A livello di gioco ho più pazienza, sono più ordinato durante tutta la partita. Gioco dal primo all'ultimo punto ad alto livello".

Cecchinato non ha rischiato di viaggiare con la compagna e il bambino piccolo. Una scelta opposta rispetto a quella di Sam Querrey fuggito da San Pietroburgo dopo la positività al Covid-19. "Avevamo un obiettivo, anche lei fa parte del mio team. Abbiamo deciso di non viaggiare insieme durante i tornei da qui a fine anno ma ne sta valendo la pena".

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