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Eventi internazionali

Bye bye 2022, novembre - Torino: Djokovic torna “maestro”. Malaga: storica prima Davis per il Canada

Bercy sempre indigesta per Nadal. Primi quarti da “1000” per Musetti. Super-Rune si prende Parigi e la top ten. Nakashima campione Next Gen a Milano. Rafa subito in difficoltà a Torino: Ruud, Rublev e Fritz in progresso ma Nole non si batte. Montepremi record per il circuito ATP. Nazionale azzurra di nuovo in semifinale di Coppa: Italia wild card nell’edizione del 2023

di | 28 dicembre 2022

Carlos Alcaraz premiato da Andrea Gaudenzi (foto Getty Images)

È stata una stagione piena di momenti indimenticabili per Carlos Alcaraz, come quando lo spagnolo è diventato il più giovane numero uno del mondo nella storia del ranking ATP. L’impresa è celebrata ufficialmente al “Rolex Paris Masters”, con il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi che consegna al 19enne di El Palmar (Murcia) il trofeo ATP n. 1 by Pepperstone. "Per me è un sogno diventato realtà essere il numero uno al mondo, essere un campione del Grande Slam", dice il tennista allenato da coach Juan Carlos Ferrero. Da quando esiste il sistema computerizzato delle classifiche, Alcaraz è il 28esimo giocatore a raggiungere la vetta del ranking, ed è riuscito nell’impresa all’indomani del trionfo agli Us Open, primo titolo Slam per lui.

NELL’”ALTRA PARIGI” NADAL PERDE SUBITO

Se lo spagnolo domina al Roland Garros con 14 trionfi, a Parigi-Bercy in nove partecipazioni ha giocato una sola finale, nel 2007, persa contro Nalbandian. Un Rafa lontano anni luce dalla forma migliore torna a giocare una partita ufficiale dopo quasi due mesi e perde nettamente all’esordio di Parigi-Bercy dallo statunitense Paul, n.31 ATP, che s’impone 36 76 (4) 61. "Sono entusiasta di partecipare alle ATP Finals di Torino - dice lo spagnolo, n.2 del ranking e del seeding, a fine incontro - anche se negli ultimi due mesi ho giocato veramente poco. Non ho niente da perdere. Il 2022 è stato un grande anno per me: ho solo bisogno di giocare e ritrovare il ritmo. In queste ultime settimane non mi sono mancati solo i tornei ma stare fisicamente su un campo da tennis, allenarmi con i ragazzi. È questo che mi serve. Proverò di arrivare a Torino un po’ prima del solito per allenarmi. Sono felice di avere di nuovo la possibilità di giocare le Finals: non si sa mai quando sarà l’ultima, soprattutto alla mia età. Quindi darò il massimo per godermi questa, e poi nei prossimi anni combatterò per tornare a qualificarmi".

La frustrazione di Lorenzo Sonego

SI ALZA IL SIPARIO SU PARIGI-BERCY
Sul veloce indoor del Palais Omnisport di Parigi-Bercy va in scena il “Rolex Paris Masters” (montepremi 5.415.410 euro), l’ultimo ATP Masters 1000 stagionale. La stagione di Lorenzo Sonego (Davis a parte) finisce all’esordio nel main draw: il piemontese, dopo aver superato le “quali” battendo Sousa, n.77 ATP, e Griekspoor, n.70 ATP, si arrende per 64 64 all’americano Tiafoe, n.21 del ranking e 16 seeding. Il 27enne torinese chiude il 2022 con un bilancio di 24 partite vinte e 29 partite perse (senza considerare le 4 partite vinte in qualificazioni: 2 a Cincinnati e 2 a Bercy), e forse nemmeno immagina che ci sarà ancora tempo per un paio di belle soddisfazioni….

Sinner alle prese con il fisioterapista (foto Getty Images)

Jannik Sinner, n.12 ATP ed undicesima testa di serie, reduce dai quarti nel “500” di Vienna, scende in campo dolorante e nemmeno vagamente somigliante a quello vero. Dall’altra parte della rete si presenta uno svizzero che non è Federer ma è deciso a fare il fenomeno. Il risultato è che sul centrale Marc-Andrea Huesler, n.61 ATP, impartisce all’azzurro una lezione di tennis: 62 63 e stop ai sogni di rimonta dell’altoatesino nella classifica che porta alle Nitto ATP Finals di Torino. In più al secondo cambio campo del secondo set il 21enne di Sesto Pusteria chiede l’intervento del fisioterapista: ha un dolore alla mano destra che non capisce. E il problema si aggiunge a quello della caviglia destra che sta così così da Sofia.

Matteo Berrettini al servizio (foto Lolli)

Dopo il rincorrersi delle voci Matteo Berrettini annuncia il forfait sul suo profilo Instagram: "Ho provato di tutto per essere pronto per Parigi-Bercy ma purtroppo ho bisogno di un po’ più di tempo. Il mio focus principale ora è essere in campo con l’Italia nelle finali di Davis". Questo il messaggio con il quale l’azzurro fa sapere che i problemi di fascite plantare non sono del tutto risolti e che preferisce non rischiare nell’ultimo “1000” per farsi trovare pronto per i quarti delle Davis Cup by Rakuten Finals contro gli Stati Uniti, il 24 novembre a Malaga.

NESSUNO BATTE FABIO DUE VOLTE NELLO STESSO TORNEO
Rischia di essere ricordato come l’uomo che perde due volte dallo stesso avversario nello stesso torneo, e invece Fabio Fognini, n.59 ATP, si salva e si gode lo sfizio di approdare al secondo turno di Parigi-Bercy dopo aver perso nelle qualificazioni. La vittoria per 76(5) 67(4) 62 contro Arthur Fils, n.308 del ranking, gli offre infatti la possibilità di giocarsi un posto negli ottavi con il bulgaro Dimitrov, n.28 ATP. Una partita davvero strana quella contro il francese, perché ri-giocare con lo stesso avversario, nello stesso torneo dopo averci perso o averlo battuto due giorni prima, è qualcosa che nel tennis solitamente non capita (salvo che nelle Nitto ATP Finals dove c’è una fase round robin prima delle semifinali).

Fabio Fognini (foto Grtty Images)

Ma la vicenda del 18enne parigino è surreale: batte in tre set Fognini nel turno di qualificazione e, all’esordio assoluto in un torneo del circuito maggiore, viene sorteggiato contro Berrettini ma, per il forfait di quest’ultimo, gli tocca invece un lucky loser…Fognini! Non è mai facile ripetersi, anche se Fabio non si esprime ai livelli del suo ranking. Ed in fatti a Fils non riesce il bis. Il 35enne di Arma di Taggia, però, non va lontano e cede 60 76 a Dimitrov. Dopo un primo set ingiudicabile, nella seconda frazione Fabio chiede l’intervento del trainer che gli massaggia a lungo il deltoide destro (stesso problema del match precedente). martedì). Fognini annulla due match-point nel decimo gioco ed altri due del dodicesimo ma sul terzo (consecutivo) commette doppio fallo. La conclusione peggiore. 

Un rovescio in allungo di Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

PRIMI QUARTI DA “1000” PER IL NEX GEN DI CARRARA
A Bercy Lorenzo Musetti batte all’esordio in due set il croato Cilic, n.17 del ranking e 15 del seeding: quindi si ripete contro il georgiano Basilashvili, n.106 ATP, e poi negli ottavi supera in rimonta il norvegese Ruud, n.3 del ranking e del seeding, primo “scalpo” di un top-five che gli permette di approdare per l’ottava volta in stagione nei quarti in un torneo ATP, la prima in assoluto in un Masters 1000. Nonostante il bel risultato a Parigi Musetti non migliora la classifica: resta n.23, a soli cinque punti dall’australiano Kyrgios. Sì perché nei quarti il toscano va a sbattere contro il serbo Djokovic, n.7 del ranking e 6 del seeding, già sei volte vincitore a Bercy (2021, 2019, 2015, 2014, 2013 e 2009).

Lorenzo Musetti saluta il pubblico di Bercy (foto Getty Images)

Nole - al novantesimo quarto Master 1000 in carriera (!) - si era aggiudicato entrambi i precedenti con Musetti: il primo disputato negli ottavi del Roland Garros 2021 (terra) quando Lorenzo, avanti due set a zero, fu costretto al ritiro a metà del quinto per un problema fisico, l’altro giocato a febbraio al primo turno di Dubai (cemento) con il 35enne di Belgrado a segno in due set. L’ingresso in campo sulle note dei Carmina Burana galvanizza Djokovic e mette ko Musetti - bloccato ed incapace di difendersi dalle velenose traiettorie del suo avversario - che nel primo set rimedia un “bagel” decisamente indigesto in appena 24 minuti. Nella seconda frazione almeno c’è un po’ di partita ma il serbo chiude 60 63. Una sconfitta durissima che non cancella però quanto di buono fatto vedere da Musetti nel torneo, e più in generale in un autunno entusiasmante.

ECCO I MIGLIORI QUATTRO
Djokovic trova in semifinale Stafanos Tsitsipas, n.6 del ranking e 5 del seeding, che supera in due set lo statunitense Paul: per il greco è la 60esima partita vinta in stagione e alla vigilia delle Finals di Torino ha ancora delle residue chance di chiudere il 2022 al n.1. Dall’altra parte del tabellone si affrontano l’imbattibile Felix Auger-Aliassime, n.8 ATP ed ottava testa di serie, e il baby fenomeno Holger Rune, n.18 del ranking.

Il canadese, reduce dai successi di Firenze, Anversa e Basilea, nei quarti lascia solo cinque game allo statunitense Tiafoe, ennesima prova di forza di un giocatore che sta attraversando il miglior periodo della carriera, frutto di una condizione fisica invidiabile e di una solidità mentale da primo della classe. Il danese, invece, elimina a sorpresa il numero uno del mondo Alcaraz, con lo spagnolo costretto al ritiro nel tie-break del secondo set (63 6-6, con Rune avanti 3-1) per un problema agli addominali. Ma il 19enne di Gentofte gioca un match stellare.

Felix Auger-Aliassime

Il serbo soffre e rischia contro Tsitsipas ma vince gli ultimi quattro punti del tie-break decisivo e si impone 62 46 76(4) firmando la quarta vittoria di fila contro il greco. Il danese batte 64 62 Auger-Aliassime, in serie positiva da 16 partite, firmando il quarto successo su un top ten in quattro giorni e raggiungendo la quarta finale consecutiva dopo quella vinta a Stoccolma e le due perse a Sofia e Basilea (quest’ultima proprio contro il canadese). Un bel modo per prepararsi alla seconda partecipazione consecutiva alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals di Milano. 

Stefanos Tsitsipas (foto Getty Images)

Novak Djokovic (foto Getty Images)

RUNE PRENDE TUTTO
Holger si era annunciato togliendo il primo set a Novak al suo debutto Slam, agli US Open 2021. Poco più di un anno dopo, il danese si ripresenta davanti al serbo da top 20, nella finale di Parigi-Bercy. Escluse le Nitto ATP Finals, nessun giocatore ha mai battuto cinque top ten nello stesso torneo da quando esiste il ranking computerizzato. Ci riesce il teen-ager danese che elimina Hurkacz, n.10 ATP, Rublev, n.9 ATP, Alcaraz, n.1 ATP (lo spagnolo si ritira sotto un set ed 1-3 nel tie-break), Auger-Aliassime, n.8 ATP, e, nella sua prima finale Masters 1000, sfianca Djokovic, n.7 ATP.

Holger Rune con il suo primo trofeo da "1000" vinto a Parigi-Bercy (foto Getty Images)

Il 19enne di Gentofte ha un carico di energia superiore, ed il 35enne di Belgrado alla distanza non riesce a stargli dietro alla stessa velocità. Rune s’impone in rimonta 36 63 75 su Djokovic, dopo un ultimo game durato oltre 17 minuti in cui salva sei palle-break e spreca un primo match-point con un doppio fallo tutto di tensione. Holher diventa così il più giovane campione del Rolex Paris Masters dai tempi del 18enne Becker nel 1986 e il primo danese in top ten. Con questo risultato diventa prima riserva alle Nitto ATP Finals di Torino e certifica il più imponente ricambio generazionale dall’era dei Fab Four.

E’ la prima volta dal 2007, infatti, che due teen-ager si ritrovano contemporaneamente tra i primi dieci nel ranking ATP. Ora sono Alcaraz (n.1) e Rune (n.10): allora si chiamavano Djokovic (n.6) e Murray (n.10).

Fabio Fognini e Simone Bolelli (foto Getty Images)

BOLELLI E FOGNINI SALUTANO LE FINALS
Ottavi fatali per Simone Bolelli e Fabio Fognini nel tabellone del doppio del “Rolex Paris Masters” sul veloce indoor del Palais Omnisport di Parigi-Bercy, che di fatto chiude la “regular season”. I due azzurri, dopo aver sconfitto all’esordio il messicano Santiago Gonzalez ed il polacco Lukasz Kubot (in gara con il ranking protetto), sono battuti al secondo turno per 64 75 dall’indiano Bopanna e dall’olandese Middelkoop, salutando ogni speranza di qualificarsi per le Nitto ATP Finals di Torino. Con 2.760 punti Fabio e Simone chiudono il 2022 all’undicesimo posto la Pepperstone ATP Live Doubles Teams Rankings, la classifica basata sui risultati stagionali che determina le otto migliori coppie che si qualificano per Torino (13-20 novembre). 

Brandon Nakashima con il trofeo delle Next Gen ATP Finals di Milano 2022 (foto Getty Images)

NEXT GEN FINALS: NAKASHIMA, BUONA LA SECONDA
Dal 2017 le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals rappresentano il contesto ideale per testare regole e innovazioni. Il torneo con gli otto migliori Under 21 della stagione lancia i campioni del futuro e anche una serie di regole nuove che poi vengono introdotte nel circuito maggiore. Le innovazioni per il 2022 sono un cambio campo unico per set, pause fra un punto e l’altro ridotte a 15 secondi in caso di ace, doppio fallo o risposta sbagliata.

Per la prima volta sono addirittura tre gli azzurri - Lorenzo Musetti (2), Francesco Passsaro (8) e Matteo Arnaldi (9) - tra i migliori otto Next Gen: il britannico Jack Draper (3), lo statunitense Brandon Nakashima (4), il ceco Jiri Lehecka (5), Chun-Hsin Tseng di Taipei (6) e lo svizzero Dominic Stricker (7) completano il lotto dei protagonisti. Due i gironi per la fase round robin: nel “Gruppo Rosso” ci sono Musetti (2), Draper (3), Tseng (6), Stricker (7); nel “Gruppo Verde” Nakashima (4), Lehecka (5), Passaro (8) e Arnaldi (9).

Derby al cardiopalmo. Nel day 2 Passaro conquista il match più lungo mai giocato dall'inizio della storia delle Intesa Sanpaolo Next Gen Atp Finals: il perugino salva tre match-point e batte Arnaldi in una splendida partita, chiusa da un abbraccio. Con il ligure che per la seconda volta lotta come un leone per cinque set (è già accaduto nel day 1 contro Nakashima) ma esce dal campo sconfitto. Nonostante la massiccia presenza tricolore nessun azzurro arriva in semifinale: il principale favorito (dopo il forfait del danese Rune), Musetti, parte benissimo contro Tseng, poi dà fondo alle ultime energie di un autunno giocato al massimo (ma ricco di soddisfazioni) cedendo in cinque set a Stricker in uno dei match più belli del torneo e contro Draper nell’ultima giornata del round robin non ne ha più da spendere.

Ad approdare in semifinale sono lo svizzero Stricker ed il ceco Lehecka da una parte: lo statunitense Nakashima ed il britannico Draper dall’altra. E a giocarsi il titolo sono lo statunitense ed il ceco. Alla sua seconda partecipazione è il 21enne di San Diego a chiudere imbattuto le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, succedendo nell’albo d'oro a Carlos Alcaraz. Il californiano batte nuovamente il ceco Lehecka (435 436 42 lo score), già superato nel girone sempre in tre set. Un anno dopo essere arrivato in semifinale, Nakashima torna a Milano e si prende il titolo. Brandon va in crescendo e chiude cedendo tre set in cinque sfide: due contro Arnaldi e uno in semifinale contro Draper. 

Una panoramica delle tribune del Pala Alpitour (foto Sposito)

NITTO ATP FINALS DI TORINO SEMPRE PIU’ BELLE
Stavolta niente limitazioni di capienza ed il colpo d’occhio del Pala Alpitour è da brividi fin dalla prima sessione di gioco. Nel “Gruppo Verde” sono sorteggiati Nadal, Ruud, Auger-Aliassime e Fritz: nel “Gruppo Rosso” Tsitsipas, Medvedev, Rublev e Djokovic. Assente il numero uno del mondo Alcaraz, infortunato. Il torneo inizia nel migliore dei modi per Ruud, n.4 ATP, che dopo quattro sconfitte su cinque partite giocate dopo New York, supera 76(4) 64 Auger-Aliassime, il giocatore con più vittorie stagionali sul veloce indoor. Nella sua prima partita di sempre alle Nitto ATP Finals, Fritz, n.9 ATP, batte Nadal, n.2 ATP, 76(3) 61: dopo il successo a Indian Wells, il 25enne di San Diego - l’ultimo a qualificarsi per le Finals - centra il secondo successo in tre sfide contro il maiorchino. La potenza e l’efficienza del servizio del californiano, forte anche di undici anni di meno, mette ko Nadal arrivato a Torino in condizione tutt’altro che ottimale per lottare per il titolo. Così si complica subito il percorso dello spagnolo alla sua undicesima partecipazione alle Nitto ATP Finals, l’unico grande torneo che manca nel suo palmares.

Rublev, n.7 ATP, inizia la sua terza partecipazione alle Nitto ATP Finals con la seconda vittoria consecutiva contro l’amico Medvedev, n.5 ATP, la cinquantesima stagionale nel circuito ATP: 67(7) 63 76(7) lo score di un match che lo vede sempre condurre a dispetto del punteggio finale. Secondo per numero di successi stagionali sul veloce, Andrey in campo non si nasconde: le emozioni gliele leggi in faccia, le comprendi dai gesti, le intuisci dai colpi. I giovani possono aspettare ancora: Djokovic, n.8 ATP, non ha nessuna intenzione di farsi da parte. Anzi, ha l’obiettivo di eguagliare il record di sei titoli di Federer. Superando 64 76(4) Tsitsipas, n.3 ATP, toglie al greco il sogno di chiudere la stagione, per la prima volta, da numero uno del mondo.

Casper Ruud alle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

Altro che fantasma, Casper lo vedi e lo senti. Ruud, dopo il successo per 63 46 76(6) su Fritz, è già sicuro di un posto in semifinale per il secondo anno consecutivo. Nei punti chiave, il norvegese mette in campo quello che gli piace definire il suo "A-Game", il suo tennis migliore insomma. Non ha più l’età generare soggezione Nadal, che cede 63 64 ad Auger-Aliassime: Rafa non aveva mai perso due partite nel girone delle Nitto ATP Finals contro due giocatori esordienti. In più stavolta nel box del canadese, accanto a Frederic Fontang, il coach francese di Felix, c’è anche “zio Toni”, che da un anno e mezzo ricopre l’incarico di consigliere del talento di Montreal.

“È la prima volta che batto Rafa - dice Auger-Aliassime - e averlo fatto qui alle Nitto ATP Finals rende il tutto speciale. È una vittoria che mi dà molta fiducia. Sapevo che avrei avuto le mie possibilità, o comunque più qui che a Parigi o a Roma. Quando stai per scendere in campo contro uno come lui, non puoi mai sapere come andrà a finire. Toni Nadal? Non mi ha svelato nessun segreto in particolare. Io cerco sempre di dare il massimo e di sentire che ho fatto tutto il possibile una volta che sono uscito dal campo, a prescindere dalla vittoria”.

Novak Djokovic al servizio (foto Getty Images)

Due set per andare in semifinale, per confermare che la cura dei dettagli è da numero uno. Djokovic demolisce le certezze di Rublev, chiude 64 61 e dopo due giornate è già matematicamente qualificato nel Gruppo Rosso: "E' stata una delle mie partite migliori in tutto l'anno", dice Nole. La prestazione del russo è da trattato di psicologia: Andrey dilapida il capitale di progressi e freddezza mostrato nel derby vinto contro Medvedev: il suo match dura un set soltanto.

Si affatica più del previsto, invece, Tsitsipas: manca qualche occasione nel secondo, aspetta il momento per reagire e alla fine vince. Il greco si prende il centro della scena nella partita con più capovolgimenti di questa edizione, chiude 63 67(11) 76(1) ed elimina Medvedev dalla corsa per le semifinali nel Gruppo Rosso. "E' una grande vittoria, sono fiero di come ho lottato", dice.

La delusione di Rafael Nadal

Nadal, già fuori, chiude le Finals 2022 con una vittoria, battendo 75 75 Ruud, già in “semi”. Anche se troppo tardi Rafa alza il livello del suo tennis usando le condizioni veloci a suo vantaggio e sfruttando i suoi colpi puliti. “Non mi sono allenato come volevo - commenta filosoficamente lo spagnolo dopo la partita -. Probabilmente si è solo trattato di non aver avuto possibilità di mettere match nelle gambe. Non c’era abbastanza fiducia, dopo sei mesi duri. Accetto che la stagione sia finita in una maniera che non mi soddisfa, ma almeno ho chiuso con una vittoria”. Fritz stacca il pass per le semifinali piegando 76(4) 67(5) 62 nella sfida tra esordienti assoluti un Auger-Aliassime finito in riserva di energie nel set decisivo.

Andrey Rublev colpisce di diritto (foto Sposito)

Tsitsipas resta con il rimpianto di quel che avrebbe potuto essere: Rublev continua il suo percorso con la consapevolezza di aver centrato la prima semifinale alle Nitto ATP Finals. "Thank you, Torino", scrive Andrey con il pennarello giallo sull'obiettivo della telecamera dopo il 36 63 62. Il lupo Djokovic si piega, cerca aria e sollievo ma non si spezza, non perde il gusto di cercare la vittoria costi quel che costi. Già sicuro del primo posto, contro un Medvedev già eliminato, dà battaglia per oltre tre ore con visibili segni di malessere fisico, ed alla fine chiude 63 67(5) 76(2).

Novak Djokovic bacia il trofeo delle Nitto ATP Finals vinto a Torino 2022 (foto Getty Images)

IL “MAESTRO” E’ DI NUOVO NOLE
Se una semifinale, quella vinta da Ruud su Rublev per 62 64, fila via abbastanza liscia: l’altra, quella tra Djokovic e Fritz si risolte in favore del serbo solo dopo due tie-break tirati, 76(5) 76(6). Eguagliare il record di successi di Federer alle Finals era un traguardo troppo allettante perché Novak potesse lasciarselo sfuggire. In un colpo solo Djokovic eguaglia il numero di trofei di “King Roger” (6), diventa il più anziano campione nella storia delle Nitto ATP Finals e guadagna l’assegno più cospicuo per un singolo torneo nella storia del tennis maschile. Batte 75 63 Ruud, vince da imbattuto le Finals ed incassa 4.740.300 dollari. "Sono sempre contento di tornare in Italia, un Paese vicino al mio cuore in tutta la carriera", dice Nole durante la premiazione invitando tutti i giovani in tribuna a prendere una racchetta in mano e giocare. Lo spot migliore per un grande torneo come le Nitto ATP Finals che aspira a diventare volano virtuoso per la pratica di base.

Dopo aver saltato due Slam e quattro Masters 1000, e avendo vinto Wimbledon che non assegnava punti, Djokovic chiude la stagione al n.5 ATP, a 2000 punti da Alcaraz. Esattamente il bottino che spetta al vincitore degli Australian Open, che Nole potrà tornare a giocare dopo l’espulsione dello scorso gennaio. Il serbo parla delle motivazioni che lo spingono a continuare quando ha vinto tutto: “Sono le stesse di sempre: voglio ancora essere il migliore e vincere tutti i tornei più importanti. Vincere questo torneo è una enorme soddisfazione e anche un grande sollievo, dopo tutto ciò che ho passato quest’anno. Non c’è bisogno di entrare nel dettaglio, sappiamo tutti cosa è successo. Per mesi ho faticato a trovare il mio tennis e lo stato mentale ideale per competere al meglio. Le cose hanno iniziato a funzionare a Roma, e non è un caso sia successo in Italia”.

Rajeev Ram e Joe Salisbury baciano il trofeo delle Nitto ATP Finals di doppio conquistato a Torino 2022 (foto Sposito)

RAM/SALISBURY “MAESTRI” DI DOPPIO
Rajeev Ram e Joe Salisbury avevano dovuto cedere in una finale mozzafiato lo scorso anno alle Nitto ATP Finals. E 365 giorni dopo, le teste di serie numero due offrono una prestazione superba assicurandosi così di non cadere un’altra volta all'ultimo ostacolo: superano Nikola Mektic e Mate Pavic e chiudono da imbattuti a Torino. In una finale ad altissimo livello, il duo anglo-americano si dimostra pronto dal primo all’ultimo punto imponendosi 76(4) 64 e chiudendo la stagione con gran classe. Salisbury è il primo britannico in assoluto a vincere le Nitto ATP Finals di doppio, mentre Ram è il diciottesimo americano a riuscirci. La coppia guadagna 1.500 punti nei Pepperstone ATP Doubles Rankings nonché 930.300 dollari in quanto campioni imbattutiil montepremi più alto della storia del tennis per quanto riguarda il doppio.

Vito Cozzoli, Angelo Binaghi, Stefano Lo Russo e Fabrizio Ricca alla conferenza stampa conclusiva delle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

LA SODDISFAZIONE DI BINAGHI
Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel sottolinea il successo del Sistema Torino e il valore di un grande evento come le Nitto ATP Finals per raggiungere l’obiettivo di allargare la base dei praticanti a partire dalle scuole. "Le Nitto ATP Finals non creano buchi di bilancio ma ricchezza e danno al mondo un'immagine positiva dell'Italia. I numeri ci danno ragione": Angelo Binaghi commenta così il successo della seconda edizione torinese del torneo e del 2022 del tennis in Italia, trainato dall’appuntamento del Pala Alpitour e dagli Internazionali d’Italia al Foro Italico. 

MONTEPREMI RECORD
L’ATP annuncia un incremento del montepremi complessivo dei tornei sotto la sua egida di 37,5 milioni di dollari: quindi nel 2023 l’ATP Tour e i Challenger distribuiranno in totale 217.9 milioni di dollari, il prize-money più alto di tutti i tempi per una singola stagione. L’incremento è suddiviso in tre differenti aree. Nel circuito maggiore, i tornei distribuiranno 18,6 milioni di dollari più dell'anno scorso: è il risultato soprattutto dell’allargamento di tre Masters 1000 da otto a dodici giorni, compresi gli Internazionali d’Italia, con relativo passaggio dei tabelloni a 96 giocatori in singolare, e all'aumento degli iscritti a doppio e qualificazioni.

I Challenger, anche per effetto dei nuovi eventi durante la seconda settimana di questi “1000” allargati, avranno un montepremi complessivo di 9 milioni superiore rispetto all'anno scorso, con un aumento del 75% su base annua: passeranno infatti da 12,1 milioni di dollari a 21,1. Cambia anche il bonus pool secondo la nuova struttura elaborata dall’ATP nel piano strategico OneVision, che passerà da 9,8 milioni di dollari a 21,3 e sarà distribuito a un numero maggiore di giocatori. 

L'esultanza di Novak Djokovic alle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

DJOKOVIC SARA’ A MELBOURNE
Novak potrà giocare gli Australian Open 2023. Secondo quanto riporta il “Guardian”, il governo australiano avrebbe deciso di revocare il ban di tre anni conseguenza dell’espulsione dello scorso gennaio. Così il serbo avrà la possibilità di raggiungere i dieci titoli nel suo personale “Happy Slam”. Qualcosa si stava muovendo negli ultimi giorni. Dopo la vittoria contro Tsitsipas all’esordio alle Nitto ATP Finals di Torino, Djokovic aveva parlato di una “discussione” in corso tra i suoi legali e l’ufficio immigrazione australiano. Ma non aveva dato conferme ufficiali né aggiunto dettagli sullo stato della trattativa. Guardian Australia e la tv pubblica Aussie ABC lasciano trapelare l’indiscrezione secondo cui il nuovo ministro dell’immigrazione, Andrew Giles, darà la possibilità a Djokovic di tornare in Australia per i tornei del 2023, cancellando il provvedimento emesso dal precedente governo meno di un anno fa.

La Davis Cup (foto Getty Images)

TEMPO DI DAVIS CUP FINALS
L’Australia è la prima semifinalista delle Davis Cup by Rakuten Finals 2022 di scena sul veloce indoor del Palacio de Deportes Martin Carpena di Malaga, in Spagna. I “canguri” superano 2-0 l’Olanda vincendo i due singolari grazie a Thompson, n.84 ATP, che s’impone 46 75 63 su Griekspoor, n.96 ATP, e a De Minaur, n.24 ATP, che sconfigge 57 63 64 Van de Zandschulp, n.35 ATP. Due successi in rimonta, due match interminabili, il primo di 2 ore e 53 minuti, il secondo di 2 ore e 38 minuti….

Anche alla Croazia bastano i due singolari per battere la Spagna per la prima volta in Davis. Il primo punto nella doppia sfida incrociata fra ex campioni di Coppa lo conquista Coric, n.26 ATP, superando 64 76(4) Bautista Agut, n.21 ATP: di certo non l'inizio ideale per le migliaia di tifosi spagnoli in tribuna. Quindi, nonostante una delle peggiori versioni al servizio nel terzo set Cilic, n.17 ATP, protagonista del trionfo croato del 2018, batte 57 63 76(5) Carreno Busta, n.13 ATP, campione nel 2019 nella prima edizione con il nuovo format, e toglie alla Spagna la soddisfazione di centrare la terza semifinale negli ultimi quattro anni.

Lorenzo Sonego scherza col pubblico (foto Sposito)

PROVA DI FORZA DEGLI AZZURRI
Sono le più belle le vittorie contro-pronostico. Ed è splendida quella dell’Italia che sconfigge 2-1 gli Stati Uniti nei quarti. Nel primo singolare, quello tra i numeri due, con una prestazione fantastica Sonego, n.45 ATP, batte 63 76(7) Tiafoe, n.19 ATP,: nel match tra i numeri uno dei rispettivi team, invece, Musetti, n.23 ATP cede 76(8) 63 a Fritz, n.9 ATP. Nel doppio decisivo però Bolelli e Fognini superano 64 64 Paul e Sock permettendo all’Italdavis di tornare in semifinale dopo otto anni (2014). 

I ragazzi guidati da Filippo Volandri si giocano l’ingresso in finale con il Canada. Il team nordamericano, ripescato in extremis dopo l’esclusione di Russia e Bielorussia, supera in rimonta per 2-1 la Germania dopo aver perso il primo singolare e anche il primo set del doppio decisivo.
La sfida si apre con la vittoria a sorpresa di Struff, n.152 ATP, su Shapovalov, n.18 ATP, per 63 46 76(2). A riportare il Canada in parità è Auger-Aliassime, n.6 ATP, vittorioso per 76(1) 64 su Otte, n.65 ATP. A decidere è il doppio vinto da Pospisil/Shapovalov per 26 63 63 su Krawietz/Puetz.

Contro il team capitanato da Frank Dancevic gli azzurri sfiorano l’impresa. Uno straordinario Sonego, n.45 ATP, supera 76(4) 67(5) 64 Shapovalov, n.18 ATP, poi Auger-Alissime, n.6 ATP, regola 63 64 Musetti, n.23 ATP. Rivoluzione nel doppio: in campo Berrettini e Fognini, che però cedono 76(2) 75 ad Auger-Aliassime/Pospisil. Per il Canada è il terzo successo in tre sfide con l’Italia. L’infortunio al polpaccio che tiene fuori Bolelli è solo l’ennesima tegola dopo il forfait di Sinner e l’impossibilità di schierare Berrettini se non in extremis. Ma capitan Filippo Volandri è comunque molto orgoglioso dei suoi:La sconfitta brucia, e sarebbe stupido dire il contrario. Deve bruciare, e deve servirci per il futuro. Ciò che posso dire, però, è che non avrei potuto chiedere ai ragazzi niente di più di ciò che hanno dato. Abbiamo dato tutto contro un’avversaria fortissima, giocandoci il doppio fino all’ultima palla”.

Ebden/Purcell portano l'Australa in finale (foto Getty Images)

LA FINALE CHE NON TI ASPETTI
Gli eroi più inattesi portano l’Australia in finale. Purcell e Thompson, che all’ultimo momento sostituisce Ebden (infortunatosi alla caviglia), sconfiggono 67(3) 75 64 Mektic/Pavic permettendo al team “aussie” di imporsi 2-1 sulla favoritissima Croazia. Dopo il successo di Coric, n.26 ATP, su Kokkinakis, n.95 ATP, era infatti arrivato il pareggio di De Minaur, n.24 ATP, che aveva dominato 62 62 un irriconoscibile Cilic, n.17 ATP. Sono quindi i ragazzi di capitan Lleyton Hewit a giocarsi il trofeo – il 29esimo della storia dell’Australia, il primo dal 2003 - con il Canada.

Il Canada festeggia il primo trionfo della sua storia in Coppa Davis (Foto Sposito)

LA “PRIMA” DEL CANADA
Missione compiuta. Il Canada diventa la sedicesima nazione a conquistare almeno una volta l’”Insalatiera d’argento”. Shapovalov, n.18 ATP, inizia al meglio la finale - la prima senza nazionali europee dal 1990 - dominando 62 64 Kokkinakis, n.95 ATP: Auger-Aliassime, n.6 ATP, suo grande amico, completa l’opera battendo 63 64 De Minaur, n.24 ATP. L’Australia, seconda nazione più titolata nella storia della Davis (28 titoli, dietro agli Stati Uniti con 32) e primatista per numero di finali disputate non può fare nulla per evitare la sconfitta (2-0). Per il Canada centro pieno alla seconda finale giocata mentre Shapovalov e Auger-Aliassime diventano il nono e decimo giocatore a bissare il titolo vinto nella Junior Davis Cup. Felix chiude l’anno con otto successi in nove partite di Coppa, e proprio nella fase a gironi di Valencia aveva mandato un messaggio forte e chiaro con la vittoria su Alcaraz, alla sua prima partita da numero uno del mondo.

L'Italia, da sinistra: Filippo Volandri (capitano), Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Simone Bolelli (foto Sposito)

SORTEGGIO DAVIS 2023
L’Italia, semifinalista dell’edizione che si sta per concludere a Malaga, riceve una wild card per le Davis Cup By Rakuten Finals del 2023, e dunque disputerà direttamente la fase a gironi senza passare per i preliminari di febbraio. L’altra wild card viene data alla Spagna. Qualificate di diritto per la fase finale anche le due finaliste del 2022, Australia e Canada. Pertanto, uno dei quattro gironi da quattro squadre che scenderanno in campo nella settimana dell’11-17 settembre 2023 si disputerà anche il prossimo anno in Italia, a Bologna, con le altre dodici squadre suddivise in tre gironi in altrettante città.

La formula prevede per ogni incontro la disputa di due singolari e di un doppio, tutti al meglio dei due set su tre, con le prime due classificate che accederanno alla fase ad eliminazione diretta - i quarti - con la vincitrice di ogni girone sorteggiata contro una seconda classificata. Questi gli accoppiamenti dei preliminari (3-4 febbraio) nel sorteggio di Malaga: Croazia-Austria, Ungheria-Francia, Uzbekistan-USA, Germania-Svizzera, Colombia-Gran Bretagna, Norvegia-Serbia, Cile-Kazakhstan, Corea del Sud-Belgio, Svezia- Bosnia Erzegovina, Olanda-Slovacchia, Finlandia-Argentina e Portogallo-Repubblica Ceca.

La Coppa Davis (foto Getty Images)

RANKING PER NAZIONI: MIGLIORA L’ITALIA
L’Italia guadagna tre posizioni nella Davis Cup Nations Ranking, la classifica per nazioni basata sui risultati delle nazioni negli ultimi quattro anni in Coppa Davis. Decima alla fine del 2021, la nazionale azzurra chiude il 2022 al settimo posto in un ranking che vede sempre al comando la Croazia, semifinalista quest’anno. Proprio la Croazia è una delle otto nazioni ad aver occupato la vetta della classifica da quando il ranking è stato introdotto nel 2001, insieme ad Argentina, Australia, Francia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Russia e Spagna.

Già numero uno della Davis Cup Nations Ranking tra il novembre del 2005 e il dicembre del 2006, la Croazia è tornata ad occupare la posizione più ambita tra le nazioni l’anno scorso dopo la finale raggiunta alle Davis Cup Finals. Grazie al successo celebrato a Malaga il Canada, sedicesima nazione ad aver vinto la Davis, sale in quarta posizione, la più alta mai raggiunta.

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