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Eventi internazionali

Bye bye 2022, febbraio - Prime volte, conferme e un nuovo n.1

A Pune si rivede Sousa: a Cordoba vince Ramos Vinolas ma la sorpresa è Tabilo. Bublik “rompe il ghiaccio” a Montpellier. A Baires Del Potro saluta il tour: il trofeo lo vince Ruud. A Dallas si impone Opelka: primo titolo per Auger-Aliassime a Rotterdam. Norrie firma Delray Beach: Bautista Agut vince il replay di Doha mentre a Rio domina Alcaraz. Rublev infila l’abbinata Marsiglia-Dubai. Nadal signore di Acapulco: la prima di Martinez a Santiago

di | 19 dicembre 2022

Matteo Berrettini super-ospite al Festival di Sanremo 2022

Matteo superstar. Se oltre ad essere un campione sei anche un gran bel ragazzo male non fa. E’ ospite della prima serata del Festival di Sanremo il numero uno del tennis azzurro. Intervistato da Amadeus (“Sono felicissimo di essere qui: è un’emozione davvero forte”), Berrettini racconta le emozioni degli Australian Open e un piccolo retroscena del suo rapporto con la girl-friend Ajla Tomljanovic, anche lei tennista (“In allenamento devo far vincere lei”). Fiorello stupisce il pubblico con un aneddoto: il suo legame con la famiglia Berrettini è iniziato molto tempo fa con papà Luca - in platea con mamma Claudia ed il fratello Jacopo - maestro di tennis in un villaggio turistico.

Il 2021 è stato un anno da record per il tennis tricolore: Berrettini è stato il primo italiano in finale a Wimbledon, il primo a giocare per due volte le Nitto ATP Finals e a chiudere tre stagioni in top ten. A Sanremo Matteo, elegantissimo in smoking, si presenta sul palco dell’Ariston da n.6 del ranking, la terza miglior posizione mai raggiunta da un azzurro nella storia. L’intervento del 25enne romano è visto da 13,6 milioni di telespettatori, più della media della prima serata del Festival. Picco di interazioni su Twitter.

Il diritto di Joao Sousa

A PUNE SI RIVEDE SOUSA
Due azzurri in evidenza nel “Tata Open Maharashtra” (ATP 250 - montepremi 493.875 dollari che) sul cemento di Pune, in India (fino al 2017 si giocava a Chennai, mentre nel 2021 è stato annullato a causa della pandemia). Dopo oltre sei mesi (Umago 2021) torna a vincere un match del circuito maggiore Stefano Travaglia: il 30enne di Ascoli Piceno, n.93 ATP e ottava testa di serie, batte l’indiano Ramanathann.182 del ranking, in gara con una wild card, l’altro indiano Bhambri, n.863 ATP, in tabellone con il ranking protetto, ma poi si fa sorprendere nei quarti dallo svedese Elias Ymer, n.163 ATP, promosso dalle qualificazioni, che si è impone in due set, con “Steto”  mollato sul più bello proprio dal suo colpo migliore, il diritto.

Si ferma nei quarti - i quinti in carriera - anche Lorenzo Musetti: il 19enne di Carrara, n.66 del ranking e secondo favorito del torneo, entrato in gara direttamente al secondo turno, sconfigge l’australiano Vukic, n.140 ATP, ma poi cede in tre set al polacco Majchrzak, n.95 del ranking, che per la prima volta approda al penultimo atto di un torneo del circuito maggiore.

Fuori nei quarti anche il ceco Vesely, n.80 ATP e quarta testa di serievincitore dell’ultima edizione, disputata - come detto - nel 2020: prosegue invece la corsa di Joao Sousa. Il portoghese, n.137 ATP, raggiunge la prima finale dal 2018, dopo aver annullato tre match point a Ymer, e completa l’opera superando 76(9) 46 61 il finlandese Emil Ruusuvuori, n.87 ATP e sesta testa di serie, alla sua prima sfida per il titolo. Proprio contro il 22enne di Helsinki nel 2019 ad Anversa era cominciata, con una frattura da stress, una serie di sfortunati eventi che sembrava compromettere il resto della carriera del 33enne di Guimares. Grazie al quinto trofeo ATP in carriera Sousa ritorna prepotentemente in top 100 (n.86).

Tutta la felicità di Albert Ramos-Vinolas

CORDOBA…OLE’!
Lorenzo Sonego esce di scena nei quarti del “Cordoba Open” (ATP 250 - 538.160 dollari di montepremi) sulla terra rossa del Predio del Polo Deportivo Kempes di Cordoba, in Argentina, che apre di fatto lo swing latino/americano. Il 26enne di Torino, n.23 del ranking e quarta testa di serie, entrato in gara direttamente al secondo turno, batte in rimonta lo spagnolo Carballes Baena, n.76 ATP, ma poi cede all’altro spagnolo Ramos-Vinolas, n.44 del ranking e 6 del seeding.

Con tanta Spagna in tabellone il vincitore non poteva che essere spagnolo: un anno dopo la finale persa contro Juan Manuel Cerundolo, Albert Ramos Vinolas, n.44 ATP e sesta testa di serie, conquista il suo quarto titolo ATP: il 34enne di Barcellona - il tennista che ha vinto più partite di tutti nella storia del torneo - sconfigge 46 63 64 il sorprendente cileno Alejandro Tabilo, n.144 del ranking, proveniente dalle qualificazioni e mai oltre i quarti in un torneo ATP (protagonista in semifinale dell’eliminazione dell’idolo di casa Schwartzman, n.14 del ranking e primo favorito del seeding), recuperando da 1-4 nel set decisivo.

Alexander Bublik con il suo primo trofeo ATP, conquistato a Montpellier 2022

BUBLIK “ROMPE IL GHIACCIO” A MONTPELLIER
Alexander il kazako all’”Open Sud de France” (ATP 250 - montepremi 427.645 dollari) centra la sua quinta finale in carriera dove sfida Alexander il tedesco. Entrambi al penultimo atto passeggiano: Bublik, n.35 ATP e sesta testa di serie, lascia 6 giochi al serbo Krajinovic, n.36 ATP e quinta testa di serie, Zverev, n.3 del ranking e primo favorito del seeding, due di meno allo svedese Mikael Ymer, n.83 ATP.

“Sascha”, che ha trionfato nell’edizione del 2017, gioca la sua 29esima finale in carriera contro il kazako che ha però vinto l’unico precedente. Particolarmente efficace al servizio (8 ace e soli quattro punti persi quando ha messo la prima), Bublik si impone 64 63 su Zverev - troppi gli errori di diritto del tedesco - in appena 70 minuti di partita e conquista il suo primo trofeo ATP.

La delusuione di Dominic Thiem (foto Getty Images)

NIENTE SWING SUDAMERICANO PER THIEM
Tutto sembrava procedere per il meglio. Poi, alla vigilia di Cordoba, ecco di nuovo un problema alla mano destra. Prima la decisione di spostare il rientro a Buenos Aires: poi la decisione di saltare l’intero swing in America Latina. Dominic Thiem, fermo da oltre sette mesi (la sconfitta contro Mannarino negli ottavi di Maiorca lo scorso giugno l’ultimo match ufficiale), non rientrerà nel tour sulla terra battuta sudamericana. L'austriaco, ex numero 3 ATP ma sceso ora al numero 37 del ranking, spera di poter tornare a competere nel Masters 1000 di Indian Wells.

"Non è mai facile tornare dopo essere stato fermo per sette mesi", sottolinea il campione degli Us Open 2020. Mentre il polso destro, che lo aveva tenuto fuori dai giochi dal torneo sull’erba spagnola, pare non essere più un problema, negli ultimi giorni l’austriaco ha accusato dolori articolari, sempre alla mano destra. “La riabilitazione a Vienna è andata bene e sono molto felice di aver recuperato completamente il polso - aggiunge -. Sfortunatamente la scorsa settimana ho subito una leggera battuta d'arresto che mi ha costretto a interrompere temporaneamente gli allenamenti".

LA LAVER CUP APPRODA A LONDRA
Federer (che da luglio potrebbe essere senza ranking) e Nadal confermano che saranno a Londra con il Team Europa per la quinta edizione della Laver Cup, in programma alla “O2 Arena” (sede per dieci anni delle Nitto ATP Finals) dal 23 al 25 settembre. Il fuoriclasse elvetico, ancora fermo dopo la terza operazione al ginocchio, è stato tra i primi a congratularsi con il maiorchino per il suo 21° trofeo Slam conquistato agli Australian Open. Roger, che ha ideato l’evento insieme al suo storico agente Tony Godsick, inoltre promette che, se le condizioni glielo consentiranno, sarà in campo per aiutare il team del capitano Bjorn Borg a battere per la quinta volta in cinque edizioni il Resto del Mondo, guidato da John McEnroe.

CONVOCAZIONI AZZURRE
In vista dell’incontro della Davis Cup by Rakuten Slovacchia-Italia, in programma il 4 e 5 marzo a Bratislava sul veloce indoor della “NTC Arena” e valido quale turno di qualificazione alle Finals 2022 della competizione, il capitano Filippo Volandri convoca Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli. Non c’è Matteo Berrettini, reduce dalla semifinale agli Australian Open e impegnato nelle settimane che precedono la sfida di Davis nei tornei in America Latina. Una decisione presa collegialmente da squadra e capitano in accordo con la federazione come si evince dalle parole del capitano dell’Italia e del numero uno azzurro. “È una scelta che ho condiviso con i giocatori - sottolinea Volandri -. Ancora una volta dimostriamo uno fortissimo spirito di squadra che credo possa fare la differenza. Matteo sarà sicuramente disponibile dal prossimo incontro nel caso in cui dovessimo vincere”..

Del Potro, tutti i trionfi della carriera

DEL POTRO DICE BASTA
"Il ginocchio mi fa vivere un incubo", dice in lacrime l’argentino alla vigilia del torneo di Buenos Aires, dove torna in campo per la prima volta dopo oltre due anni. Finisce 61 63 l’ultimo match di Juan Martin del Potro a Baires, sceso al n.753 del ranking, in tabellone con una wild card. L’ultima partita che a tutti i costi ha voluto giocare, davanti ai suoi tifosi, a sua madre (per la prima volta a seguirlo dal vivo), a Gabriela Sabatini, nello stadio stracolmo intitolato a Guillermo Vilas. Ed è l’ultima perché a vincerla è Federico Delbonis, n.42 ATP e sesto favorito del seeding, suo connazionale, compagno di squadra e amico. E’ l’ultima perché il ginocchio incerottato non ce la fa più nonostante la lunga serie di operazioni Tante lacrime. Sue sul campo durante l’incontro (quando va a servire per il suo ultimo game sul 3-5 nel secondo set) e nel saluto finale al microfono. Della sua gente che non può credere di non poterlo vedere più giocare.

“Tal vez”. Forse, magari. Aveva detto “Delpo” nella conferenza stampa organizzata per l’annuncio dell’addio, lasciando aperto uno spiraglio minimo, eppure sufficiente per alimentare la speranza di chi lo ha seguito con passione lungo tutta la carriera: “... se il ginocchio smetterà di farmi male, magari ci riproverò”. Ma è lui il primo a non crederci davvero. La serata delle emozioni, nella sua Baires, fila via veloce: troppa la differenza con un professionista preparato, per giunta sul suo terreno preferito, come il connazionale Delbonis. “L’atmosfera è stata straordinaria - racconta il 33enne di Tandil, ex numero 3 del mondo - e nonostante la sconfitta è stato uno dei momenti più belli che abbia vissuto su un campo da tennis. Volevo concedermi quest’ultima possibilità, quella di non dire addio in una conferenza stampa, ma sul campo. Perché mai come su di un campo da tennis sono stato felice….Tanti vincono ancora più trofei, io ho avuto il regalo di essere amato dal pubblico, che mi ha sostenuto sempre”.

C’era anche il torneo di Rio de Janeiro, nel programma del rientro poi trasformatosi in addio. Ma adesso il Brasile sembra un’ipotesi lontana: “Sì, era previsto che andassi - dice in lacrime - ma ho dato tutto. L’unica cosa che voglio è dormire senza avvertire dolore, ed è un obiettivo che cercherò di raggiungere a partire da subito. Sento che ho ancora tutta una vita davanti a me e voglio affrontarla senza dolore”. Ed infatti a Rio non ci va.

Juan Martin Del Potro in lacrime

Casper Ruud gioca con il trofeo di Baires

A BAIRES SI PARLA…NORVEGESE!
L’addio di Del Potro monopolizza l’attenzione all’“Argentina Open” (ATP 250 - montepremi 686.700 dollari) sulla terra rossa del Buenos Aires Lawn Tennis Club (conosciuto come la “Cattedrale del tennis argentino”), seconda tappa del “Golden Swing” in America Latina. L’argentino Delbonis, n.42 ATP e sesta testa di serie, dopo aver messo la parola fine alla carriera di “Delpo”, nei quarti elimina per 64 64 Fabio Fognini, n.40 del ranking e quarta testa di serie, per la terza volta in carriera approdato tra i migliori otto a Baires (l’ultima volta era accaduto nel 2014).

Lorenzo Sonego lotta per quasi tre ore ma non basta per raggiungere la finale: il 26enne di Torino, n.22 del ranking e terzo favorito del seeding, cede 75 36 62 all’argentino Diego Schwartzman, n.15 ATP e secondo favorito del tabellone, nonché campione in carica.

In finale c’è anche Casper Ruud, n.8 del ranking e primo favorito del seeding, vincitore dell’edizione 2020: il 23enne di Oslo, al rientro nel circuito dopo la distorsione alla caviglia che lo ha costretto a dare forfait agli Australian Open, stoppa in “semi” Delbonis. Negli ATP 250 sul “rosso” meglio non incontrare il norvegese: lo scopre anche Schwartzman, sconfitto in finale da Ruud per 57 62 63. Casper allunga a 18 la serie di partite vinte di fila nei “250” sulla terra, con cinque trofei conquistati.

Horacio Zeballos e Fabio Fognini (foto Argentina Open website)

DOPPIO AMARO PER FABIO
Nulla da fare per Fognini e l’argentino Horacio Zeballos nella finale di doppio all’“Argentina Open”. Il 34enne di Arma di Taggia, n.71 ATP in doppio, ed il 36enne di Mar del Plata, n.6 del ranking di specialità, secondi favoriti del seeding, sono battuti 61 61 dalla coppia formata dal messicano Santiago Gonzalez, n.39 ATP in doppio, e dall’altro argentino Andres Molteni, n.50 ATP in doppio. Per il ligure era la 16esima finale in carriera, la seconda in questo 2022 dopo quella raggiunta a gennaio a Sydney in coppia con Bolelli: sfumato l’obiettivo del sesto trofeo (l’ultimo lo ha vinto nel 2018 a San Pietroburgo al fianco di Matteo Berrettini). Da segnalare che Fognini/Zeballos nei quarti avevano dovuto annullare ben tre match-point alla coppia formata dall’argentino Collarini e dallo spagnolo Vilella Martinez, in tabellone come “alternate”.

Il vincitore di Dallas Reilly Opleka

DALLAS: IL COWBOY E’ OPELKA
Ci prova fino all’ultimo ed esce a testa Andreas Seppi nel secondo turno del “Dallas Open” (ATP 250 - dotato 792.980 dollari di montepremi) sul veloce indoor del Styslinger/Altec Tennis Complex della Southern Methodist University nella metropoli texana (il torneo ha preso il posto in calendario del “New York Open”). Il 37enne di Caldaro, n.100 del ranking, dopo aver battuto in rimonta il tedesco Altmaier, n.81 ATP, cede 63 36 63 allo statunitense Jenson Brooksbyn.54 ATP e quarta testa di serie, tornato a giocare un evento del tour maggiore dopo tre mesi. Proprio il 21enne californiano di Sacramento si spinge fino alla finale: il trofeo, però, lo conquista Reilly Opelka, n.23 del ranking e secondo favorito del seeding (in semifinale contro Isner si aggiudica il tie-break più lungo della storia: 46 punti), che si impone 76(5) 76(3).

Il gesto atletico di Felix Auger-Aliassime

ROTTERDAM, FINALMENTE…FELIX!
Una partita iniziata male, rimessa sui binari giusti ma poi scivolata via sul più bello. Finisce nei quarti di finale la corsa di Lorenzo Musetti nell’“ABN AMRO World Tennis Tournament” (ATP 500 - montepremi 1.349.070) sul veloce indoor di Rotterdam, in Olanda, Il 19enne di Carrara, n.63 del ranking, dopo aver sconfitto lo svedese Mikael Ymern.75 ATP, reduce dalla semifinale a Montpellier, e il polacco Hurkacz, n.11 del ranking e quarto favorito del seeding, cede 63 16 75 al sorprendente Leheckan.137 ATP, proveniente dalle qualificazioni. Il 20enne di Mlada Boleslav, protagonista all’esordio nel main draw del ko del canadese Shapovalov, n.12 del ranking e 5 del seeding, prima di Musetti batte anche il “beniamino di casa” van de Zandschulpn.51 del ranking. Per il ceco sono le prime vittorie nel circuito maggiore. 

Alla nona finale Felix Auger-Aliassime riesce a vincere il suo primo titolo ATP: il canadese, n.9 del ranking e 3 del seeding, domina 64 62 il greco Stefanos Tsitsipas, n.4 ATP e primo favorito del tabellone, festeggiando proprio nel torneo dove nel 2018 ha debuttato nel circuito maggiore. “Dalla mia prima finale di tre anni fa ad oggi, il mio non è stato un percorso facile - dice -. E’ un giorno straordinario, e poi è bellissimo poterlo vivere proprio qui”. Felix fa la differenza soprattutto in risposta, comandato il gioco con un tennis potente, preciso, autorevole. Deludente, invece, la prestazione di Tsitsipas con i colpi di inizio gioco e con il rovescio: anche lui ha giocato a Rotterdam la sua prima partita nel tour, ma nel 2017.

Cameron Norrie con il trofeo conquistato a Delray Beach 2022

NORRIE ON THE BEACH…DELRAY
Finisce al secondo turno l’avventura di Andreas Seppi nel “Delray Beach Open” (ATP 250 - montepremi 664.275 dollari) sul cemento della Florida. Il 37enne di Caldaro, numero 123 del ranking, vincitore all’esordio in due set sul tedesco Peter Gojowczyk, n.96 ATP, è sconfitto 75 63 dallo statunitense “figlio d’arte” Sebastian Korda, n.43 del ranking e quinto favorito del seeding.

Nella prima finale nella storia del torneo tra le prime due teste di serie Cameron Norrie, n.13 del ranking e primo favorito del seeding, rovina la festa a Reilly Opelka, n.20 ATP e seconda testa di serie: lo statunitense, che vive non lontano dall’impianto che ospita gli incontri e che puntava a diventare il quinto bi-campione nella storia proprio nell’anno del 30esimo anniversario del torneo, cede 76(1) 76(4) al britannico che festeggia il terzo trofeo in otto finali.

La grinta di Andrey Rublev

RUBLEV FIRMA MARSIGLIA
Travaglia esce di scena al secondo turno nell’“Open 13 Provence” (ATP 250 - montepremi 622.610 euro) sul veloce indoor di Marsiglia, in Francia. Il 30enne di Ascoli Piceno, n.119 del ranking, dopo aver annullato un match-point all’esordio allo svizzero Laaksonen, n.84 ATP, nella sfida che vale un posto nei quarti è battuto 61 63 dal bielorusso Ivashka, n.49 del ranking e quinta testa di serie, al terzo successo in altrettanti confronti diretti. Intanto Andrey Rublev, n.7 ATP e seconda testa di serie, diventa l’incubo dei francesi: dopo Gasquet (n.76 ATP) e Pouille (n.154 ATP) supera anche Bonzi (n.69 ATP), alla sua prima semifinale nel circuito maggiore. Il russo in finale si prende poi la rivincita sul canadese Felix Auger-Aliassime, n.9 del ranking e terzo favorito del seeding, che l’aveva sconfitto otto giorni prima in semifinale a Rotterdam: Rublev vince 75 76(4) e conquista il nono trofeo in singolare in quattordici finali (in quelle sul veloce indoor è imbattuto).

DOHA: NEL REPLAY VINCE BAUTISTA AGUT
Denis Shapovalov è il favorito numero uno del “Qatar ExxonMobil Open” (Atp 250 - montepremi 1.176.595 dollari) sui campi in cemento del Khalifa International Tennis & Squash Complex di Doha. Il 22ene canadese però nei quarti va a sbattere contro il francese Rinderknech, n.61 ATP, che firma la terza vittoria in carriera su un top 20. La sfida per il titolo è la stessa di dodici mesi prima ma stavolta il vincitore è diverso: lo spagnolo Roberto Bautista-Agut, n.16 del ranking e 2 del seeding, si prende infatti la rivincita superando 63 64 il campione in carica, il georgiano Nikloz Basilashvili, n.22 ATP e terza testa di serie (che in semifinale stoppa Rinderknech). Il 33enne di Castello De La Plana va così in doppia cifra nel numero dei titoli (10): “Sono molto felice - dice Bautista, che dal successo sempre a Doha del 2019 non aveva più conquistato un trofeo -. Ho lavorato molto duro per raggiungere un’altra finale e avere la possibilità di alzare un altro trofeo. Tornare a trionfare qui è davvero speciale”. Non capita così spesso di vedere gli stessi protagonisti sfidarsi per il titolo di uno determinato torneo in due anni di fila: di recente era accaduto al Roland Garros 2018 e 2019, con Nadal sempre vincitore su Thiem, e ad Atlanta 2017 e 2018, con due successi di Isner su Harrison.

NOVAX DJOKOVIC
“Preferisco rinunciare agli Slam piuttosto che vaccinarmi”, ribadisce il 34enne campione di Belgrado in un’intervista esclusiva alla BBC. “Non sono contrario al vaccino e non sostengo il movimento ‘No Vax’, ma ho sempre pensato che si deve essere liberi di decidere che sostanze far entrare nel proprio corpo”.

Riccardo Piatti e Jannik Sinner

“DIVORZIO” SINNER PIATTI
Il comunicato congiunto ha il sapore di quelle cose formalmente corrette, ben educate, che si dicono per chiudere un rapporto “da gentiluomini” ma con un carico di emozioni contrastanti. Riccardo Piatti non è più il coach di Jannik Sinner che si sta già allenando con Vagnozzi. "Dopo tanti anni insieme, io e il mio team abbiamo deciso di separarci. Grazie a Riccardo (Piatti), Dalibor (Sirola), Claudio (Zimaglia), Andrea (Volpini), Cristian (Brandi) e Gaia (moglie di Piatti; ndr) per tutto quello che hanno fatto per me dall'inizio della mia carriera fino a oggi. Riccardo mi ha insegnato tante cose che resteranno per sempre parte del mio tennis. Abbiamo vissuto momenti incredibili e ripenserò sempre con affetto al tempo che abbiamo passato insieme": con queste parole, in un messaggio pubblicato in inglese, l’altoatesino - che si allenava al Piatti Tennis Center di Bordighera dall’età di 13 ani - rende nota sui suoi social la separazione.

Dopo qualche giorno arriva l’ufficialità: è Simone Vagnozzi il nuovo coach del 20enne di Sesto Pusteria. "Sarà lui a guidare il mio team - posta Sinner sui social -. Sono felice di iniziare questo nuovo capitolo".

La Coppa Davis (foto Getty Images)

DAVIS CUP, SI CAMBIA ANCORA!
L’International Tennis Federation (ITF) e Kosmos Tennis annunciano che la fase a gironi delle Davis Cup Finals da quest’anno si disputerà a settembre. Inoltre gli incontri di giocheranno in quattro differenti città, invece delle tre coinvolte nel 2021. Le squadre qualificate passano da 18 a 16, divise in quattro gruppi da quattro. Il processo di selezione per le città che vogliono candidarsi a ospitare uno dei gironi è in corso: le sedi saranno ufficializzate a marzo. La prima fase delle Davis Cup Finals è dunque in programma dal 14 al 18 settembre: la fase finale (dai quarti) si giocherà dal 23 al 27 novembre in sede ancora da definire.

Il rovescio di Carlos Alcaraz

Fabio Fognini e Simone Bolelli con il trofeo del Rio Open (foto ATPtour website)

A RIO DOMINA ALCARAZ
In un’altra giornata infinita rovinata dal maltempo, grande protagonista di questa edizione del “Rio Open” (ATP 500 - montepremi di 1. 815.115 dollari) sulla terra rossa di Rio de Janeiro, in Brasile, escono sia Fognini che Berrettini, entrambi battuti dallo stesso avversario, lo spagnolo Carlos Alcaraz, n.29 del ranking e 7 del seedingmicidiale con i suoi drop-shot su un campo reso lentissimo dalla pioggia. Fabio, n.38 ATP, reduce dai quarti a Baires e finalista in questo torneo nel 2015 (quando sconfisse Nadal in semifinale prima di cedere a Ferrer) dopo aver liquidato nei quarti l’argentino Coria, n.63 del ranking, cede 62 75 al 18enne di El Palmar (Murcia) che ha in precedenza eliminato per 62 26 62 Matteo, n.6 ATP e primo favorito del seeding, che tornava a competere dopo la semifinale agli Australian Open e che non giocava sul “rosso” dai quarti del Roland Garros dello scorso giugno.

Nella sfida per il titolo Next Gen Alcaraz batte 64 62 l’argentino Diego Schwartzman, n.14 ATP e terzo favorito del seeding, e vince il suo primo trofeo “500”. Alla fine della scorsa stagione Carlos si era dato un obiettivo preciso per il 2022: entrare fra i primi quindici del mondo. Da lunedì salirà già al numero 20: da Rio, dove ha debuttato nel circuito ATP e vinto la sua prima partita, contro Ramos-Vinolas al primo turno nel 2020, e dove ha centrato la sua prima finale in un ATP 500, inizia una scalata che potrebbe portarlo a raggiungere il suo obiettivo molto prima della fine della stagione.

DOPPIO TRICOLORE
Dopo sette anni Simone Bolelli e Fabio Fognini tornano a conquistare un trofeo di doppio insieme, il quarto. E proprio a pochi giorni da una sfida di Davis (5/6 marzo contro la Slovacchia a Bratislava). La coppia azzurra si aggiudicata infatti il titolo del “Rio Open”: il 36enne di Budrio, n.22 ATP in doppio, ed il 34enne di Atma di Taggia, n.66 del ranking di specialità, a gennaio arrivati anche nei quarti agli Australian Open (dove trionfarono nel 2015), si impongono in finale per 75 67(2) 10-6 sul britannico Jamie Murray, n.21 ATP in doppio, e sul brasiliano Bruno Soares, n.17 del ranking di specialità. In una domenica di straordinari la coppia azzurra aveva battuto in semifinale (76 62) il messicano Gonzalez e l’argentino Molteni, “giustizieri” di Sonego/Vavassori. L’ultimo successo insieme di Fabio & Simone era stato proprio quello storico agli Australian Open del 2015. 

Andrey Rublev con il trofeo di Dubai 2022

DUBAI DECIDE IL NUOVO RE
Non proprio fortunato Lorenzo Musetti nel sorteggio del “Duty Free Tennis Championships” (ATP 500 - montepremi 2.949.665 di dollari) sul cemento di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti: il 19enne di Carrara, n.58 del ranking e in tabellone con una wild card, reduce dall’influenza, cede con un doppio 6-3 al primo turno a Djokovic, n.1 del mondo (che in questo torneo si gioca lo scettro), all’esordio stagionale dopo il “caso Australia” con l’espulsione a causa della mancata vaccinazione anti-Covid.

Dopo aver battuto Davidovich Fokina (annullando tre match-point) e Murray, finisce nei quarti il torneo di Jannik Sinner; il 20enne di Sesto Pusteria, n.10 del ATP e quarta testa di serie, al rientro nel circuito dopo i quarti agli Australian Open e pochi giorni dopo aver iniziato a lavorare con il nuovo allenatore Simone Vagnozzi, è stoppato con un periodico 6-3 da un Hurkacz, n.11 ATP e quinta testa di serie, semplicemente ingiocabile. Grazie a questo risultato il polacco ritorna in top ten strappando la decima posizione proprio all’azzurro.

Quarti fatali anche per “Nole” - vincitore di questo torneo cinque volte - che non giocava un match ufficiale da 80 giorni (il doppio perso contro la Croazia nelle semifinali di Davis Cup a inizio dicembre): a battere il serbo, che perde pure lo scettro mondiale in favore di Medvedev, è il mancino ceco Vesely, n.123 ATP, proveniente dalle qualificazioni, che aveva eliminato Djokovic anche a Monte-Carlo 2016.

Secondo titolo nel giro di una settimana, e decimo complessivo, per Andrey Rublev: il russo, n.7 del ranking e 2 del seeding, in finale sconfigge 63 64 Vesely. Il 24enne moscovita diventa il secondo giocatore nato dopo il 1997 a raggiungere la doppia cifra in termini di trofei in bacheca alle spalle dell’amico “Sascha” Zverev a quota 19. "Adesso dormirò per almeno un paio di giorni, e solo dopo penserò a riprendere la racchetta in mano", scherza Rublev durante la premiazione. Il russo ha attirato l’attenzione per i suoi messaggi contro l’invasione dell’Ucraina decisa dal suo presidente Vladimir Putin.

Rafael Nadal gioca con il trofeo di Acapulco (foto Getty Images)

UN ALTRO SOMBRERO PER RAFA
Ancora un problema agli addominali (come alle ATP Finals di Torino) per Berrettini, costretto al ritiro nel match d’esordio all’”Abierto Mexicano Telcel” (ATP 500 - montepremi 1.832.890 dollari) sul cemento di Acapulco, in Messico. Il 25enne romano, n.6 del ranking e quinta testa di serie, reduce dai quarti sulla terra di Rio, lascia via libera allo statunitense Paul, n.39 ATP, sul punteggio di 46 5-1 in favore del 24enne di Voorhees, New Jersey. Esordio amaro anche per Lorenzo Sonego che cede 36 76(7) 62 all’altro statunitense J.J. Wolf, n.209 ATP, passato attraverso le qualificazioni, dopo aver mancato un match-point.

Tennis by night per “Sasha”, che poi perde la bussola. A causa delle maratone precedenti, il n.3 del mondo e due del torneo, scende in campo solo all’una e mezza del mattino: Zverev doma 36 76(10) 62 il Next Gen statunitense Brooksby chiudendo quando l’orologio segna le 4.54 del mattino…. Battuto il record di Hewitt-Baghdatis agli Australian Open 2008 che terminò a Melbourne alle 4.34 del mattino e fece gridare tutti alla vergogna per il match dello Slam finito più tardi di sempre. Alexandr non protesta più di tanto: lo farà il giorno dopo esplodendo alla conclusione del match di doppio perso con Melo al super tie-break contro Glasspool ed Heliövaara. Al termine della partita, imbufalito per una palla contesta, Zverev colpisce la sedia dell’arbitro, l’italiano Alessandro Germani, con un paio di violente racchettate, una delle quali quasi lo colpisce al piede. Poi, mentre sta scendendo dalla sedia, il tedesco gli urla qualcosa contro e tira una nuova racchettata: immediata la squalifica da “500” messicano per “condotta antisportiva”. Poi “Sascha” si scusa ma becca comunque 40mila dollari di multa.

Nadal va come un rullo compressore ed in semifinale delude l’attesa rivincita contro Medvedev, n.2 ATP e primo favorito del torneo, già sicuro del trono mondiale. Lo spagnolo batte il russo con un doppio 6-3 e prosegue nella sua imbattibilità stagionale. In finale Rafa, n.3 del ranking e 4 del seeding, trova il britannico Norrie, n.12 ATP e sesta testa di serie, reduce dal titolo a Delray Beach, che in semifinale ha eliminato il greco Tsitsipas, n. 4 del ranking e 3 del seeding: Nadal vince 64 64 e conquista il terzo titolo del 2022. Il maiorchino ha vinto tutte le 15 partite giocate: non era mai partito così bene in una stagione. Per il 35enne mancino di Manacor è il 91mo titolo in carriera, il 25mo sul duro.

Un recupero di diritto di Pedro Martinez

A SANTIAGO LA PRIMA DI MARTINEZ
Si arricchisce di un nome nuovo il club dei vincitori ATP. Il “Chile Dove Man+Care Open” (ATP 250 - montepremi 546.340 dollari) sulla terra rossa del Club Deportivo Universidad Catolica di Santiago del Cile, quarto appuntamento del “Golden Swing” sulla terra sudamericana, di “nomi nuovi” ne svela due. Il trofeo, il primo in carriera (insieme all’ingresso in top-50), se lo porta a casa lo spagnolo Pedro Martinez, n.72 del ranking e 4 del seeding, che in finale supera in rimonta 46 64 64 l’argentino Sebastian Baez, n.78 ATP e settima testa di serie, per la prima volta approdato all’ultimo atto di un torneo del circuito maggiore. Il 24enne di Alzira è il quinto spagnolo a vincere un torneo ATP quest’anno dopo Nadal (Melbourne Set, Australian Open e Acapulco), Alcaraz (Rio de Janeiro), Ramos-Vinolas (Cordoba) e Bautista Agut (Doha). Ma è anche il terzo giocatore a vincere il suo primo titolo in carriera in questo 2022 dopo Kokkinakis (Adelaide International 2), Bublik (Montpellier) e Auger-Aliassime (Rotterdam).

Matteo Berrettini con Roberto Cerea, Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri (Immagini concesse da Sky)

BERRETTINI MASTERCHEF
Jeans e camicia bianca, sorriso aperto e aria rilassata. Matteo Berrettini, numero uno azzurro, mette da parte per un po’ racchette e palline per “fare l’ospite” a Masterchef 11 nella puntata girata - diverse settimane prima - nella location del celebre ristorante Da Vittorio della famiglia Cerea, tre Stelle Michelin e tempio della cucina italiana, a Brusaporto (Bergamo). Grande entusiasmo dei giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli nell’accogliere il numero uno del tennis azzurro, primo italiano in finale a Wimbledon in 144 anni di storia del torneo.“Fissi dei traguardi, poi ci arrivi e ti dici: adesso andiamo più in là, per questo alziamo l’asticella - dice il romano -. La prima volta che ho giocato contro Federer a Wimbledon (ottavi 2019, ndr) non respiravo: stavo affrontando il mio idolo. Ma quella sconfitta mi ha aiutato ad arrivare in finale quest’anno…ho cercato di trasformare le emozioni in energia”.

Daniil Medvede (foto Getty Images)

MEDVEDEV NUMBER ONE
Daniil diventa il 27mo diverso giocatore capace di diventare number one nell’era del ranking computerizzato introdotto nel circuito ATP nel 1973. Grazie alla semifinale di Acapulco il russo supera Djokovic che abdica dopo una striscia di 86 settimane consecutive che hanno portato il totale a 361, un record nella storia del gioco. "Sono felice, era il mio obiettivo fin da quando ero piccolo e soprattutto nell'ultimo periodo - dice - Ho ricevuto tanti messaggi, anche da altri giocatori: voglio ringraziare tutti per il grande supporto".

Medvedev è il terzo russo a salire in vetta al ranking Kafelnikov (1999) e Safin (2000-01). E’ anche il più alto dei 27 che hanno occupato quella posizione almeno per una settimana dal 1973: 198 centimetri, quattro in più del secondo (Safin), 23 in più del più basso (Rios). La presenza del 26enne moscovita interrompe un periodo di 6.601 giorni nei quali sul trono mondiale si sono alternati solo i “Fab Four”: Djokovic, Federer, Murray e Nadal. Prima del russo, l’ultimo giocatore diverso dai quattro campioni che hanno cambiato la storia del tennis era stato Roddick che concluse le sue 13 settimane in vetta il 1° febbraio 2004. Dal giorno successivo, sarebbe iniziato il regno di Federer, rimasto numero uno ininterrottamente per 237 settimane, fino al 17 agosto 2008. 

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