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Azzurre benino in terra francese. Una Osaka sull’orlo di una crisi di nervi si ritira dal torneo. Suarez Navarro torna in campo ed è bellissimo. E’ un Roland Garros all’insegna delle sorprese: Barty abdica, fuori anche Swiatek, campionessa in carica. A Nottingham si rivede Konta: a Birmingham Jabeur fa la storia. Sorpresa Samsonova a Berlino mentre a Bad Homburg Kerber torna al successo. Ad Eastbourne la sfortuna ferma Giorgi e Ostapenko si aggiudica il trofeo
di Tiziana Tricarico | 25 dicembre 2021
Azzurre “da combattimento” al Roland Garros, seconda prova stagionale dello Slam di scena sulla terra rossa francese: Camila Giorgi, Martina Trevisan e Jasmine Paolini superano il primo turno, le prime due al termine di autentiche battaglie. La 29enne di Macerata, n.80 del ranking, elimina 62 67(5) 64 la croata Petra Martic, n.23 WTA e 22esima testa di serie, semifinalista agli Internazionali BNL d’Italia, da qualche settimana seguita come coach da Francesca Schiavone.
Ritrova Parigi e ritrova il sorriso - anche se tra le lacrime - la 29enne mancina di Firenze, lo scorso anno capace di arrivare fino ai quarti partendo dalle qualificazioni e giocando un tennis favoloso: 75 46 64 il punteggio con il quale batte la belga Alison Van Uytvanck, n.67 WTA (quarti nel 2015).
Più agevole il debutto di Jasmine Paolini, n.91 WTA (best ranking) grazie al 75 61 rifilato alla qualificata elvetica Stefanie Voegele (n.131 WTA). Saluta subito, invece, Elisabetta Cocciaretto (n.113 WTA), ripescata come lucky loser ma sconfitta 61 63 dalla rumena Ana Bogdan (n.102 WTA).
Il secondo turno, però, è fatale a tutte e tre. La marchigiana cede 75 16 62 alla russa Varvara Gracheva, 20enne moscovita, n.88 del ranking, la toscana di Firenze lascia via libera rumena Sorana Cirstea, 31enne di Bucarest, n.54 del ranking, vincitrice ad Istanbul e finalista a Strasburgo (64 36 63 lo score) mentre la toscana di Castelnuovo di Garfagnana è battuta 62 63 dalla greca Maria Sakkari, n.18 del ranking e 17 del seeding, destinata a fare parecchia strada.
OSAKA MULTATA, POI IL RITIRO
Continua a tenere banco la protesta di Naomi. La giapponese alla vigilia del torneo annuncia la decisione di non prendere parte alle conferenze stampa - che rientrano fra gli obblighi dei giocatori - al Roland Garros.
Dopo il vittorioso match d’esordio contro la rumena Tig, Osaka salta la press conference di rito ed il referee del Roland Garros le commina una multa di 15 mila euro per violazione dell’articolo III.H del Codice di Condotta (mancato rispetto degli obblighi contrattuali con i media), minacciando un’a squalifica in caso di violazione ulteriore. Risultato: Naomi si ritira dal torneo e saluta Parigi. “Non pensavo di creare tutto questo, non volevo essere una distrazione”, scrive sui suoi profili social
ATTENZIONE, CONFERENZE STAMPA…PERICOLOSE!
Chiedere a Petra Kvitova per conferme. La ceca numero 12 del ranking ed 11 del seeding inciampa sulla pedana e si infortuna durante la press conference dopo il primo turno vinto a fatica (e match-point annullato) contro la qualificata belga Minnen.
La 31enne mancina di Bilovec accusa dolore alla caviglia destra e decide, d’accordo con il suo team, di non proseguire per non peggiorare le cose.
SUAREZ NAVARRO, UNA SCONFITTA CHE SA DI VITTORIA
Per il ritorno al tennis di Carla, guarita dal linfoma di Hodgkin, non c’è campo migliore del “Simone Mathieu”, lo stadio-giardino che ingloba le serre e celebra la vita che fiorisce ogni anno. Per quella che potrebbe essere l’ultima partita della spagnola al Roland Garros, però, gli organizzatori decidono di programmare la sfida contro Sloane Stephens come ultimo match, con il rischio - puntualmente verificatosi - dell’uscita degli spettatori prima della fine del match a causa delle regole del lockdown ("E' stato molto triste quando sono dovuti uscire", commenta la giocatrice di Las Palmas de Gran Canaria).
Suarez Navarro lotta con la tenacia di chi ha provato sulla propria pelle che fallire una palla-break o perdere un match non è la cosa peggiore che ti può capitare. Vince Stephens 36 76 64 e Carla lascia il campo con gli occhi lucidi perché avrebbe voluto vincere: "Erano lacrime di stanchezza, ero anche un po' arrabbiata perché ero andata vicina alla vittoria", dice.
BARTY “ACCIACCATA”, NIENTE BIS
Finisce al secondo turno il Roland Garros dell’australiana campionessa dell’edizione del 2019. "Andrò in campo con la giusta motivazione, ma accetterò di non essere fisicamente al 100%", dice Ashleigh dopo il successo al primo turno su Pera. Fa tutto il possibile, ma il suo torneo dura solo altri undici game: sul 61 2-2 per Linette, infatti, si ritira.
I problemi all’anca sinistra, infiammata da qualche giorno, si vedono anche contro la polacca, al di là della vistosa fasciatura alla coscia. La regina del tennis mondiale soffre quando deve mettere il peso sulla gamba, di conseguenza non può spingere il rovescio e anche il back risulta innocuo. "Fa male, avevo giocato una stagione brillante sulla terra finora”, sottolinea Barty.
CHE SORPRESE A PARIGI!
Quattro delle prime sei giocatrici del mondo non raggiungono la seconda settimana del Roland Garros. Dopo il forfait di Halep che ha rinunciato al torneo, i ritiri di Barty e Osaka, e la sconfitta di Sabalenka, perde anche Svitolina, battuta 63 62 dalla sorprendente ceca Krejcikova, n.33 WTA. La miglior tennista ancora in corsa è la statunitense Kenin (n.5 WTA), attesa dal derby contro la connazionale Pegula (n.29 WTA).
In corsa non ci sono più nemmeno giocatrici capaci - attualmente o in passato - di salire al numero uno del ranking. Esce di scena, infatti, Serena Williams, n.8 del ranking e 7 del seeding, sconfitta 63 75 dalla kazaka Rybakina, n.22 WTA e 21esima testa di serie, che conquista così i primi quarti in un Major.
Per lo Slam numero 24 Serena deve aspettare ancora. L’occasione era propizia, visto che per un motivo o per un altro non c’erano più né la numero uno Barty né Halep e Osaka, ma la statunitense si fa sorprendere da Rybakina. Vede il bicchiere mezzo pieno, però, Williams che guarda già a Wimbledon.
Saluta Parigi anche Azarenka, battuta in rimonta da Pavlyuchenkova, n.32 del ranking e 31 del seeding: la russa, ad un mese dal trentesimo compleanno, torna nei quarti al Roland Garros a dieci anni dall’ultima volta (nel 2011 fu stoppata da Francesca Schiavone dopo essere stata avanti un set e 4-1).
DI NUOVO UNA “PRIMA” PARIGINA?
Con 6 delle 8 protagoniste dei quarti mai così avanti in un Major vuoi vedere che per il sesto anno di fila il Roland Garros sarà il primo trofeo Slam nella bacheca di qualcuna? E’ stato così a partire dal 2016 per Muguruza, Ostapenko, Halep, Barty e Swiatek (l’unica ancora in corsa anche quest’anno). E magari potrebbe esserlo anche per Zidansek, rivelazione di questa edizione.
Quando sei lì ad un passo dal sogno la tensione si fa sentire, eccome. Esempio illuminante il primo quarto vinto da Tamara Zidansek, che si impone 75 46 86 sulla favorita Badosa. Una sorpresa con la “S” maiuscola la 23enne di Postonja, n.85 del ranking, la giocatrice con la classifica più alta rimasta in corsa, che negli Slam non era mai andata oltre il secondo turno e che in questa stagione a parte una finale in quel di Bogotà (WTA 250) non è che avesse fatto intuire chissà cosa.
Una sorpresa fino a un certo punto la 23enne di Barcellona, protagonista dell’eliminazione della ceca Vondrousova, finalista nel 2019, che dopo gli ottavi dello scorso anno fa ancora meglio, forte di un salto di qualità in questo 2021, soprattutto sulla terra: semifinale nel “500” di Charleston e nel “1000” di Madrid e poi primo trofeo in carriera a Belgrado (WTA 250).
FURIA…GRECA
Maria Sakkari, n.18 del ranking e 17 del seeding, negli ottavi impartisce una durissima lezione a Sofia Kenin, n.5 del ranking e 4 de seeding. Sfiduciata dopo Roma, era andata in vacanza su un’isola dell’Egeo….
Nei quarti la grintosa giocatrice di Atene elimina la campionessa in carica Iga Swiatek, n.9 WTA ed ottava testa di serie, e diventa la prima atleta ellenica al penultimo atto di uno Major. Per la prima volta nell’Era Open, nessuna delle quattro semifinaliste al Roland Garros era mai andata così avanti in uno Slam.
E FURIA …CECA
C’è un legame speciale fra Krejcikova e la Francia. Al Roland Garros 2020 ha raggiunto gli ottavi, entrando per la prima volta in top 100 in singolare. Già due volte campionessa Slam in doppio, quel risultato le ha cambiato le prospettive. Alla vigilia del Major parigino conquista a Strasburgo il primo titolo in singolare e non smette più di vincere. All’ombra della Tour Eiffel centra la sua prima semifinale Slam superando Cori Gauff, n.25 del ranking e 24 del seeding.
In semifinale la 25enne di Brno salva un match prima di imporsi 75 46 97 su Sakkari e ringrazia ancora una volta la campionessa di Wimbledon Jana Novotna, che l’ha allenata fino al 2017, l’anno della sua scomparsa a causa di un tumore.
Barbora Krejcikova con il trofeo del Roland Garros (foto Getty Images)
LA SFIDA PER IL TROFEO SUZANNE LENGLEN
Pavlyuchenkova è la prima tennista ad aver giocato più di 50 Major prima di raggiungere la sua prima sfida per il titolo. In semifinale la russa, già numero uno del mondo junior 15 anni fa, batte 75 63 la slovena Zidansek assicurandosi il ritorno in top 20. In finale, però, è Krejcikova ad imporsi 61 26 64, diventando la 18ma giocatrice in attività con almeno un titolo Slam all'attivo.
Numero 33 WTA, nella corsa verso il succeso elimina ben cinque teste di serie: Alexandrova (n.32), Svitolina (n.5), Gauff (n.24), Sakkari (n.18) e per finire Pavlyuchenkova (n.31). Regge bene le tensioni di un torneo senza precedenti, se si eccettua l’auto-definito attacco di panico dopo l’ottavo vinto contro Stephens.
Durante la premiazione Barbora saluta Martina Navratilova e Jan Kodes, presenti sulle tribune del “Philippe Chatrier”, e ringrazia ancora una volta Novotna. "Le ultime parole che mi ha detto sono state: divertiti e cerca di vincere uno Slam", ricorda Krejcikova, commossa fino alle lacrime per la vittoria. E poi ripete l’impresa di Jana a Wimbledon 1998 aggiudicandosi anche il titolo del doppio in coppia con la connazionale Katerina Siniakova (un successo che vale il ritorno in vetta al ranking di specialità): l’ultima a riuscirci al Roland Garros era stata Mary Pierce nel 2000.
NOTTINGHAM: SI RIVEDE KONTA
Escono di scena subito Giulia Gatto-Monticone e Martina Di Giuseppe nel “Viking Open” (WTA 250 - montepremi 235.238 dollari) sui campi in erba di Nottingham, in Gran Bretagna, e che apre ufficialmente la stagione del tennis sui prati (lo scorso anno cancellata totalmente a causa della pandemia).
Era dal Roland Garros del 2019, quando aveva raggiunto le semifinali, che Johanna Konta non vinceva cinque partite di fila, e per riuscirci di nuovo ha dovuto aspettare 25 mesi. Così quasi quattro anni e mezzo dopo Sydney 2017 torna a vincere un trofeo WTA, il quarto in carriera su nove finali disputate, confermando il suo ruolo di favorita numero uno. In finale la 30enne britannica, n.20 WTA, liquida 62 61 la cinese Shuai Zhang, n.46 WTA e quarta testa di serie, battuta per la sesta volta in sette confronti
PAOLINI CONQUISTA BOL
Primo centro a livello WTA125k (l’equivalente dei challenger maschili più prestigiosi) per Jasmine. La 25enne toscana di Castelnuovo di Garfagnana fa centro pieno nel “Bol Open” (montepremi 115mila dollari) sulla terra rossa della cittadina croata. Nella sfida per il titolo Paolini, n.91 del ranking e terza testa di serie - alla sua seconda finale in carriera in questa categoria di tornei dopo quella persa a Saint Malo a maggio contro la svizzera Golubic - si impone 62 76(4) sull’olandese Arantxa Rus, n.83 WTA e seconda favorita del seeding.
Grazie a questo risultato Jasmine migliora il proprio best ranking salendo al numero 87 WTA.
MAMMA WOZNIACKI
L’ex n.1 del mondo Caroline Wozniacki diventa mamma. Lei e il marito, l’ex stella del basket NBA David Lee, festeggiano l’allargamento della famiglia 18 mesi dopo il ritiro di “Caro” dall’attività agonistica. La neo mamma annuncia l’arrivo della figlia, Olivia, sui social condividendo la sua prima foto di… famiglia. "Famiglia di 3", intitola il dolce scatto la 30enne danese e agginge: "Olivia Wozniacki Lee, nata l'11 giugno 2021".
JABEUR FA LA STORIA A BIRMINGHAM
Torna a vincere un match sugli amati prati dopo quasi tre anni (Wimbledon 2018, quando raggiunse i quarti prima di cedere in tre set a Serena Williams) Camila Giorgi. La marchigiana si aggidica il derby tricolore contro Giulia Gatto Monticone nel primo turno del “Viking Classic” (WTA 250 - montepremi 235.238 dollari) sull’erba di Birmingham, in Gran Bretagna. La 29enne di Macerata, n.76 del ranking, si ferma alsecondo turno contro la croata Donna Vekic, n.54 WTA e terza favorita del seeding.
A trionfare è Ons Jabeur, che diventa la prima giocatrice araba a conquistare un trofeo WTA: la tunisina, n.24 del ranking e 2 del seeding, conquista il primo titolo nel circuito maggiore, alla terza finale in carriera, battendo 75 64 la russa Daria Kasatkina, n.35 WTA e quarta testa di serie, che l’aveva sconfitta nel suo primo match per il titolo a Mosca nel 2018
BERLINO: IMPRESA SAMSONOVA
Una prima volta da ricordare. A Berlino Liudmila Samsonova completa la miglior settimana della carriera alzando il suo primo trofeo WTA, quello del “bett1 Open” (WTA 500 - montepremi 456.073 euro). In un torneo dove le prime quattro del seeding - Sabalenka, Svitolina, Andreescu e Pliskova - fanno davvero poca strada, la russa di nascita e passaporto, italiana di formazione tennistica, promossa nel main draw dalle qualificazioni mette in fila Vondrousova, Kudertmetova, Keys, e Azarenka, settima testa di serie. In finale Samsonova, n.106 del ranking, batte in rimonta per 16 61 63 la svizzera Belinda Bencic, n.12 WTA e quinta testa di serie, chiudendo con un bilancio di 28 vincenti e 15 gratuiti.
Per Samsonova risultato triplo: oltre al suo primo trofeo WTA, infatti, Liudmila ottiene la certezza di entrare per la prima volta in top 100 (n.63) e la conferma della wild card per il tabellone principale a Wimbledon. Figlia di un giocatore di ping-pong, vive in Italia da quando ha un anno: inizia a giocare in Val d’Aosta, rimane sette anni al Piatti Tennis Center di Bordighera. Dopo aver rappresentato l’Italia a livello junior, ma non tra i professionisti per una serie di complicazioni e lungaggini burocratiche, si allena fino a fine 2020 dai fratelli Piccari, ad Anzio. Da quest’anno lavora con Daniele Silvestre.
BERTENS ANNUNCIA IL RITIRO
L'olandese Kiki Bertens annuncia che questa sarà la sua ultima stagione nel circuito. In un post sul suo profilo Instagram condivide con i fan la sua decisione. "Ho sempre chiesto il massimo a me stessa, ma il serbatoio è ormai quasi vuoto", scrive la 29enne di Wateringen, che ha chiuso le ultime tre stagioni in top 10 ma non è riuscita a tornare sui suoi livelli dopo l’intervento al tendine d’Achille a fine 2020.
"Sono più che pronta ad aprire il nuovo capitolo della mia vita: giocherò Eastbourne, Wimbledon e le Olimpiadi. Deciderò poi se il mio fisico avrà recuperato bene per continuare fino a fine anno". Bertens ha conquistato dieci titoli WTA in singolare: l’ultimo nel 2020 a San Pietroburgo. Il più prestigioso rimane il Mutua Madrid Open del 2019. Negli Slam in singolare vanta la semifinale al Roland Garros nel 2016 e i quarti a Wimbledon nel 2018. Ha firmato il best ranking nel maggio 2019 raggiungendo la quarta posizione, la più alta per una tennista olandese.
OSAKA SALTA WIMBLEDON
Naomi non giocherà sui prati londinesi. "Vuole prendersi un po’ di tempo da trascorrere con amici e familiari. Sarà pronta per le Olimpiadi e non vede l’ora di giocare davanti ai suoi tifosi". Scrive in una nota il suo agente.
L’ex numero uno del mondo, ritiratasi dopo il primo turno al Roland Garros, aveva monopolizzato l’attenzione per la sua decisione di disertare le conferenze stampa di Parigi, scelta per la quale era stata multata di 15mila euro. Al momento del ritiro dal torneo Osaka aveva confessato di soffrire di ansia e depressione.
DOPO 3 ANNI “ANGIE” TORNA AL SUCCESSO
Esordio amaro per Martina Trevisan, l’unica azzurra ai nastri di partenza del “Bad Homburg Open”, nuovo torneo WTA (montepremi 235.2380 dollari) sui campi in erba della città tedesca, ultimo appuntamento del circuito rosa insieme ad Eastbourne per rifinire la preparazione in vista di Wimbledon. La 29enne mancina di Firenze, n.98 del ranking, cede 64 36 62 alla spagnola Sara Sorribes Tormo, n.54 WTA e settima testa di serie.
A conquistare il trofeo è Angelique Kerber, una delle sette giocatrici di casa in tabellone. La tedesca, n.28 WTA e quarta testa di serie - terza giocatrice in attività per numero di vittorie sull’erba -, elimina in semifinale la ceca Petra Kvitova, n.12 WTA e prima favorita del seeding (recuoerando dal 63 3-1), mentre in finale si impone 63 62 sull’altra ceca Katerina Siniakova, n.76 del ranking. “Angie”, ex numero uno del mondo, festeggia così il tredicesimo titolo WTA, il primo da Wimbledon 2018 (battendo Serena Williams in finale). Per la mancina tedesca è il terzo successo sui prati: non giocava una sfida per il titolo da Eastbourne 2019.
YASTREMSKA ASSOLTA
Nessuna squalifica. Questo il verdetto del tribunale indipendente dell’ITF sul caso di Dayana Yastremska. L’ucraina era stata provvisoriamente squalificata a gennaio a seguito della positività riscontrata in un controllo antidoping. La decisione era stata confermata anche dal TAS di Losanna, ma la 21enne di Odessa aveva sempre sostenuto che si era trattato di contaminazione. "Sono felice di annunciare che sono stata completamente assolta - scrive su Twitter -. Negli ultimi sei mesi ne ho passate davvero tante, è stato molto difficile reggere tutti i commenti negativi".
Il recupero in allungo di Camila Giorgi (foto Getty Images)
EASTBOURNE: GIORGI INCANTA, OSTAPENKO VINCE
Finale amaro di una settimana da incorniciare per Camila Giorgi, iniziata dalle qualificazioni ed illuminata poi da due vittorie su top-ten (Pliskova e Sabalenka). La numero uno azzurra è infatti costretta al ritiro nelle semifinali del “Viking International” (WTA 500 - montepremi 565.530 dollari) sui prati del Devonshire Park di Eastbourne, in Gran Bretagna (ultimo appuntamento del circuito rosa insieme a Bad Homburg prima di Wimbledon). La 29enne di Macerata, n.75 del ranking, abbandona il campo alla fine del primo set sul punteggio di 5-4 in favore della sua avversaria, l’estone Anett Kontaveit, n.27 del ranking, dopo appena 46 minuti di partita.
Nella sfida per il titolo successo della lettone Jelena Ostapenko: la 24enne di Riga, n.43 WTA regola con un periodico 63 Kontaveit. Semifinalista a Wimbledon nel 2018, Jelena non aveva mai vinto un torneo sull’erba. Al Devonshire Park nella strada verso la finale supera Pavlyuchenkova, Jabeur, Kasatkina e Rybakina. Per la regina di Parigi 2017 è il quarto trofeo WTA in carriera su otto finali disputate.