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Eventi internazionali

Bye bye 2021, gennaio: Torino presenta le sue Finals. Down Under, bolle contro

L’aussie De Minaur inaugura la stagione con il poker ad Antalya mentre a Delray Beach si impone il polacco Hurkacz. In Australia tra Adelaide e Melbourne è già “guerra di bolle”. Volandri nominato nuovo capitano di Coppa Davis al posto di Barazzutti. Murray salta Melbourne e Nadal dice la sua sulla diversità delle quarantene

di | 20 dicembre 2021

Matteo Berrettini ad Antalya

Matteo Berrettini

Per il circuito ATP l’anno nuovo - che si annuncia complicato non meno di quello appena mandato in archivio a causa della pandemia da Covid-19 - inizia il 5 gennaio con le prime partite delle qualificazioni dei tornei di Antalya (che ha ottenuto una licenza di un anno per organizzare un “250” sul cemento all’aperto) e Delray Beach (anticipato di un mese rispetto alla tradizionale collocazione in calendario).

Nello stesso giorno (5 gennaio), a 67 anni, scompare Bob Brett. Il grande coach australiano - che in 46 anni di carriera ha lavorato anche con vincitori di tornei Slam come Johan Kriek, Boris Becker, Goran Ivanisevic e Marin Cilic - combatteva da tempo con un tumore. Erede di una grande tradizione di tecnici che si rifà al mitico Harry Hopman, Brett è stato mentore di centinaia di allenatori in tutto il mondo. A novembre 2020 era stato votato all’unanimità dai suoi colleghi come vincitore del “Tim Gullikson Career Coach Award 2020”.

ANTALYA NON SORRIDE AGLI AZZURRI
All’“Antalya Open” (ATP 250 - montepremi 361.800 euro) sui campi in cemento della città turistica turca Fabio Fognini, n.17 ATP e terza testa di serie, esce al secondo turno, stoppato dal francese Chardy, n.72 ATP, al tie-break del set decisivo. Quarti di finale fatali per Matteo Berrettini e Stefano Travaglia: il 24enne romano, n.10 ATP e primo favorito del seeding, nel suo 13° quarto di finale a livello ATP, cede 76(6) 64 al kazako Alexander Bublik, n.49 del ranking ed 8 del seeding (che al debutto aveva eliminato in due set anche Caruso). Il 29enne di Ascoli Piceno, n.75 ATP, invece è sconfitto 63 62 dal belga David Goffin, n.16 del ranking e seconda testa di serie del torneo, mancando un’altra volta l’appuntamento con la prima semifinale in carriera nel circuito maggiore.

Dura appena sette minuti (2-0 rit) la finale con il kazako Alexander Bublik che prova a scendere in campo dopo l’infortunio alla caviglia rimediato nella semifinale vinta contro Chardy ma deve alzare quasi subito bandiera bianca. E così l’australiano Alex De Minaur, n.23 del ranking e 4 del seeding, vince il suo quarto trofeo.

A DELRAY BEACH SI RIVEDE MAGER…
Ritrova l’emozione della vittoria Gianluca Mager all’esordio del “Delray Beach Open” (ATP 250 - montepremi 418.195 dollari) sul cemento della Florida. Il 26enne sanremese, n.101 ATP, batte in rimonta lo statunitense Ryan Harrison, sceso al n.481 del ranking e in tabellone grazie ad una wild card.

Era dal torneo di Rio a febbraio 2020, dove aveva raggiunto una splendida finale, che il ligure non vinceva un match di main draw nel circuito maggiore. Il ligure elimina anche l’americano Sam Querrey, n.56 ATP e sesto favorito del seeding, prima di cedere 76(2) 64 all’ennesimo statunitense in tabellone, Christian Harrison (fratello minore di Ryan), n.789 ATP, passato attraverso le qualificazioni, protagonista negli ottavi dell'eliminazione del cileno Garin, n.22 del ranking e prima testa di serie. Grazie al risultato a Delray Beach Gianluca di rientra in top 100.

La grinta di Gianluca Mager

Hubert Hurkacz con il trofeo Delray Beach (foto Getty Images)

…MA VINCE HURKACZ
Il trofeo - il secondo per lui in carriera dopo Winston-Salem 2019 - finisce nelle mani del polacco Hubert Hurkacz: in finale il 24enne di Wroclaw, n.34 ATP e quarto favorito del seeding, supera con un periodico 63 lo statunitense “figlio d’arte” Sebastian Korda, condizionato da problemi fisici e costretto ad un medical time out all’inizio del secondo set.

Felix Auger Aliassime e Matteo Berrettini in allenamento sulla Rod Laver Arena

C’E’ BOLLA E BOLLA
Fa discutere la quarantena separata dei top player ad Adelaide. Agli altri, quelli che stanno a Melbourne, sembra proprio una situazione privilegiata. Ed è subito polemica. La decisione dello stato di Victoria di imporre un limite al numero di persone in isolamento obbligatorio sul proprio territorio ha costretto Tennis Australia a individuare una seconda destinazione.

E Craig Tiley, CEO di Tennis Australia, che ha visto le spese-bolla durante le due settimane di quarantena obbligatoria, gli Australian Open e i cinque tornei che precederanno lo Slam a Melbourne Park, lievitare a 40 milioni di dollari australiani, non le manda di certo a dire:Chi ritiene sia stancante rispettare le nostre regole, farebbe bene a non venire".

Il regime di quarantena obbligatoria si annuncia più stretto rispetto alle bolle dei tornei post-lockdown del 2020. Più severe anche le sanzioni per chi non dovesse rispettare le regole: oltre ad una multa di 20 mila dollari e ad accuse di carattere penale, ogni violazione del protocollo può comportare anche squalifica dal torneo, perdita del prize-money, quarantena ancora più estesa, confinamento nella camera d'albergo imposto dal governo, arresto, espulsione dal Paese.

A Melbourne i giocatori trascorrono la quarantena in tre hotel: il Grand Hyatt, il Pullman Albert Park e il View Melbourne a St. Kilda (l’Holiday-Inn ospiterà invece chi dovesse risultare positivo). Le limitazioni prevedono un massimo di 5 ore consentite fuori dalla camera dell’hotel per i giocatori per potersi allenare in campo o in palestra e per mangiare, sempre e solo all’interno delle strutture stabilite dall’organizzazione, e cioè Melbourne Park, il National Tennis Centre e l'Albert Reserve. I tennisti possono allenarsi a coppie fisse nella prima settimana, a gruppi di quattro nella seconda.

Adelaide ha accettato di ospitare una cinquantina di giocatori, tra cui Nadal, Djokovic, Thiem, Halep, Osaka e Serena Williams. Insieme ai loro compagni di allenamento per la quarantena come Dennis Novak per Dominik o Jannik Sinner per Rafa. La quarantena ad Adelaide si chiuderà con un’esibizione, “A Day at Memorial Drive”, il giorno 29, prima di partire alla volta di Melbourne.

IL CURIOSO CASO DI DENIS KUDLA
Supera il primo turno delle qualificazioni degli Australian Open - che eccezionalmente causa Pandemia si disputano a Doha, in Qatar - Denis Kudla ma viene comunque eliminato, anche se formalmente si ritira. A sua insaputa era infatti positivo al Covid-19, ed il risultato del tampone arriva proprio mentre è in corso il match contro il francese Benchetrit, battuto sul campo 64 63.

AUS OPEN: ITALIANI MALE NELLE “QUALI”
Dei nove azzurri al via - compreso Musetti, 13esima testa di serie - solo Moroni e Giustino, n.29 del seeding, superano un turno. Per quanto riguarda il tabellone principale maschile restano dunque 9 gli azzurri in gara: insieme a Berrettini, Fognini e Sonego, compresi tra le teste di serie, ci sono Sinner (fuori di un posto dal seeding dopo il forfait del cileno Garin), Travaglia, Caruso, Cecchinato, Mager e Seppi. 

PUNIZIONE SOFT PER QUERREY
Dalla Russia con amore. Com’era prevedibile, l’ex numero 11 del mondo Sam Querrey paga solo con una multa - peraltro sospesa e di appena 20mila dollari - la fuga dal torneo di San Pietroburgo ad ottobre: l’inchiesta dell’ATP Tour conferma che le attenuanti unite alla immacolata fedina dello statunitense sono decisive rispetto alla colpa.

E’ vero, ha violato le norme anti-Covid imposte dall’ATP e gestite in accordo con le autorità locali e con gli organizzatori dei tornei per garantire la salute de di tutti. Ma chi può colpevolizzare un marito e un padre che teme per la salute della moglie, la modella Abby Dixon, e del figlioletto di otto mesi, Ford, terrorizzato dalla paura di essere separato da loro dopo aver appreso di essere positivo al Covid-19? Così anche la multa potrà essere evitata in caso di “buona condotta” del 33enne californiano nei prossimi sei mesi.

Sam Querrey con la moglie Abby Dixon ed il figlioletto Ford

Andrea Gaudenzi e Angelo Binaghi con il trofeo delle Nitto ATP Finals a Torino (foto Sposito)

TORINO PRESENTA LE “SUE NITTO” ATP FINALS
Con la conferenza stampa di presentazione dell’evento - il giorno 14 - e con i primi due tornei ATP del nuovo anno parte materialmente la “Race to Turin”, la corsa verso le Nitto ATP Finals 2021 che dal 14 al 21 novembre vedranno sfidarsi al Pala Alpitour di Torino gli otto migliori giocatori e le otto migliori coppie della stagione. Sarà la prima delle cinque occasioni nelle quali l’avveniristico impianto torinese, inaugurato in occasione delle Olimpiadi Invernali 2006, ospiterà il più importante evento tennistico indoor del mondo. La Federazione Italiana Tennis aveva deciso nel novembre del 2018 di partecipare alla sfida per ottenere l’assegnazione delle ATP Finals 2021-2025, vincendola il 24 aprile 2019, quando la rosa delle città candidate si era ristretta a 5 dalle 40 iniziali.

Dal 1970 ad oggi, le ATP Finals rappresentano un appuntamento fisso nel mondo del tennis, di fondamentale importanza in quanto assegnano il titolo di “Maestro” dell’anno. In questo mezzo secolo la manifestazione è stata ospitata da 14 città di quattro diversi continenti. Dal 1970 al 1976 la sede cambiò ogni anno: Tokyo, Parigi, Barcellona, Boston, Melbourne, Stoccolma e Houston nell’ordine. Dal 1977 fino al 1989 i migliori giocatori del mondo si sono invece ritrovati al Madison Square Garden di New York. Da quel momento in poi il torneo ha girato tra Francoforte (1990-1995), Hannover (1996-1999), Lisbona, Sydney, Shanghai, Houston e Londra, dove è rimasto dal 2009 al 2020 prima di passare il testimone a Torino

Corrado Barazzutti e Filippo Volandri

“FILO” NUOVO CAPITANO AZZURRO
Consiglio Federale della FIT - il giorno 23 - nomina Filippo Volandri nuovo capitano della squadra di Coppa Davis. L’ex tennista livornese, che dal 2018 ricopre anche l’incarico di Direttore Tecnico Nazionale, subentra a Corrado Barazzutti, il cui mandato era scaduto il 31 dicembre 2020. Barazzutti è stato capitano di Davis ininterrottamente per 20 anni ed ha anche ricoperto lo stesso ruolo in Fed Cup dal 2002 al 2016, guidando la Nazionale femminile alla conquista di 4 titoli mondiali.

“Il tennis italiano sarà sempre grato a Corrado Barazzutti per lo straordinario contributo offerto al nostro movimento prima da giocatore e poi da tecnico - dice il presidente della FIT Angelo Binaghi -. Così come facemmo grazie a lui nel 2001, voltando pagina per procedere al totale rinnovamento dirigenziale, tecnico ed etico della Federazione, abbiamo ritenuto che la recente fase di eccezionale sviluppo del nostro Settore Tecnico maschile fosse la più adatta per procedere a un nuovo cambiamento in ottica futura”.

LE PRIME PAROLE DI VOLANDRI
“E’ un onore e una responsabilità incredibile dopo aver già preso in mano negli ultimi anni il settore tecnico arrivare a questo risultato – esordisce -. Sono molto contento ed emozionato, c’è tanto lavoro da fare. Un grande ringraziamento va a Corrado Barazzutti per il lavoro straordinario fatto in questi 20 anni. Lui è stato il capitano che mi ha fatto esordire in Davis. Quando un bambino inizia a giocare a tennis, ha sempre un sogno nel cassetto. Io più che uno Slam avevo nel cuore gli Internazionali d’Italia e ovviamente la maglia azzurra. Ho avuto la fortuna di indossarla per tanti anni, ma non pensavo di arrivare addirittura a diventare capitano. Ciò mi rende molto orgoglioso perché vuol dire che in questi quattro anni di dirigenza tecnica abbiamo dimostrato che il lavoro è quello giusto e ringrazio la Federazione per avermi dato questa grande opportunità”.

Andy Murray (foto Getty Images)

NIENTE MELBOURNE PER MURRAY
Quello che sembrava estremamente probabile diventa certezza: il cinque volte finalista (2010, 2011, 2013, 2015 e 2016) Andy Murray salterà gli Australian Open, in programma a Melbourne dall'8 al 21 febbraio. Non si trova infatti una soluzione per una “quarantena praticabile” per il 33enne di Dunblane, ex numero uno del mondo, risultato positivo a un test il 14 gennaio e uscito dall’isolamento una settimana dopo, appena in tempo per partire. Il britannico, attualmente n.123 del ranking, che aveva sperato di poter viaggiare in sicurezza e gareggiare come previsto sulla scia del test negativo, dice di essere “devastato”. 

Andy, che era asintomatico, è uscito dall'isolamento ma trovare un modo per viaggiare in Australia e poi entrare in quarantena prima dell'inizio del torneo si è rivelato troppo difficile. "Abbiamo dialogato costantemente con Tennis Australia per cercare di trovare una soluzione che consentisse una qualche forma di quarantena praticabile, ma non ci siamo riusciti”, spiega Murray. Nel 2020 lo scozzese era stato in grado di giocare solo sette partite ufficiali a causa di un persistente infortunio pelvico e della sospensione di cinque mesi del tour per la pandemia. Troppo indietro nel ranking, aveva ricevuto una wild card dagli organizzatori per poter partecipare al primo Slam dell'anno.

ED ALLA FINE RAFA PARLO’…
Dalla sua camera d’albergo - il giorno 26 - Nadal rompe il silenzio dalla “quarantena soft” di Adelaide rilasciando un’intervista ad ESPN Argentina. Lo spagnolo - che agli Australian Open punta a migliorare il record di trofei Slam che detiene in coabitazione con Federer (20) - vuole chiarire le differenze tra le due bolle, quella di Adelaide e quella di Melbourne, rispondendo alle critiche di alcuni colleghi, come l’argentino Pella, lamentatosi della mancanza di una presa di posizione proprio del maiorchino.

Rafael Nadal al suo arrivo ad Adelaide

E lancia una frecciatina anche al numero uno del mondo Djokovic, il quale aveva espresso in una lettera al direttore di Tennis Australia, Craig Tiley, alcune richieste di condizioni più favorevoli (peraltro respinte) per i 72 tra tennisti e tenniste sottoposti a quarantena stretta perché compagni di viaggio di una decina di positivi riscontrati su 3 dei 17 voli speciali arrivati a Melbourne a ridosso del week-end del 16-17 gennaio.

“Alcuni devono rendere pubblico tutto ciò che fanno per aiutare gli altri - dice il 34enne mancino di Manacor, che ha trionfato nell'ultimo Major, il Roland Garros, disputato lo scorso ottobre -. Altri lo fanno in modo più privato senza dover pubblicizzare tutto. Quanto alle differenze tra le bolle il maiorchino, attualmente numero due del ranking, aggiunge: “Le lamentele sono comprensibili e del tutto rispettabili. Ma dove va posto il limite tra l’avere privilegi e non averne nessuno è già un po’ diverso, ed ho un’opinione differente dagli altri giocatori. Ad Adelaide le condizioni sono state migliori rispetto alla maggior parte dei tennisti a Melbourne - spiega -. Ma ci sono giocatori che a Melbourne hanno stanze più grandi dove si può fare attività fisica: altri hanno stanze più piccole e non possono avere contatti con il loro allenatore e il loro preparatore fisico. Dov'è la linea? È una questione di etica. Ognuno ha la propria opinione e sono tutte rispettabili". 

Simone Tartarini e Lorenzo Musetti dopo la finale ad Antalya

SFUMA IL BIS PER MUSETTI
Nulla da fare per Lorenzo Musetti nella sua seconda finale a livello challenger - dopo il titolo conquistato nel settembre scorso a Forlì - nel "Club Megasaray Open" (44.820 dollari di montepremi) sui campi in terra battuta di Antalya, in Turchia. In una giornata di straordinari per recuperare il ritardo accumulato a causa del maltempo il 18enne di Carrara, n.129 del ranking e quinta testa di serie – che sta iniziando il suo inseguimento alle Next Gen ATP Finals - cede 67(7) 62 62, dopo quasi due ore e mezza di lotta, allo spagnolo Jaume Munar, n.110 ATP e primo favorito del seeding.

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