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Le 12 vittorie di Rafael Nadal, il successo nel 2022 di Carlos Alcaraz. Ma anche diversi attaccanti che si sono messi in mostra negli anni. Barcellona ha un Atp 500 decisamente speciale, ma è anche la città scelta da Fabio Fognini e Flavia Pennetta per costruirsi una famiglia
18 aprile 2023
Barcellona è un crocevia di storie tennistiche, con la terra battuta a fare da sfondo. La Capitale della Catalogna è il luogo – per cominciare – dove la coppia più famosa delle racchette tricolori, quella composta da Fabio Fognini e Flavia Pennetta, ha deciso di mettere su famiglia. Il luogo dove entrambi, Flavia e Fabio, trovarono tanti anni fa le condizioni ideali per esprimere il proprio potenziale e poi per vivere con i loro figli. Barcellona, restando all'attualità, è anche la città che ha permesso al campione del Masters 1000 di Monte-Carlo Andrey Rublev di diventare una stella del tennis mondiale, lasciando in Russia tutti quei problemi che avrebbero potuto frenarlo. E incontrando un coach come Fernando Vicente che è stato in grado di usare la terra catalana come strumento di esplorazione e di studio sulle potenzialità del suo assistito.
A Barcellona, negli anni, sono passati o approdati in via più o meno definitiva tanti altri professionisti, tra cui diversi giocatori italiani. Per esempio il campano Lorenzo Giustino, da tempo in Catalogna per sviluppare le sue doti di regolarista. Da qualche anno, tuttavia, quell'appeal che la città della Sagrada Familia poteva vantare nei confronti dei tennisti di casa nostra è ormai piano piano sfumato, perché le condizioni ideali per diventare pro, adesso, si trovano in Italia, dunque molto più vicino a casa, senza bisogno di dover emigrare. Resta però il fascino di un luogo che accanto ad accademie di grande tradizione mette sul piatto uno dei tornei più amati nella categoria degli Atp 500, quello che si gioca questa settimana al Real Club de Tenis.
Un torneo che all'Italia non sempre ha portato bene. Anzi, a volerla dire tutta, nell'albo d'oro c'è una sola bandiera tricolore, quella accanto al nome di Martin Mulligan, vincitore nel 1968 in finale sul tedesco Buding. Per trovare una vittoria relativamente recente, invece, bisogna spulciare i tabelloni di doppio, dove Diego Nargiso (in coppia con l'argentino Horacio de la Pena), trionfò nel 1991 battendo in finale una coppia di valore assoluto come quella formata dai tedeschi Boris Becker ed Eric Jelen. Sempre in doppio, gli ultimi ad approdare in finale furono Massimo Bertolini e Cristian Brandi, sconfitti nel 1999 dall'olandese Haarhuis e dal russo Kafelnikov.
Nel torneo che ha visto Rafael Nadal vincitore per 12 volte e che ha in Carlos Alcaraz il detentore del titolo, negli anni non sono mancate le sorprese. E spesso, a Barcellona, dove pure la terra non è affatto veloce, si sono trovati molto a loro agio gli specialisti del rapido. L'esempio più recente è la doppietta del giapponese Kei Nishikori (2014 e 2015), ma in precedenza troviamo anche dei veri e propri attaccanti che sono stati in grado di firmare l'albo d'oro: l'attuale direttore dell'Atp di Rotterdam (ed ex vincitore di Wimbledon) Richard Krajicek nel 1994 oppure l'americano Todd Martin nel 1998. Senza contare i successi dell'ucraino Andrey Medvedev (1993) e del russo Marat Safin (2000), oppure la finale del 2010 tra Fernando Verdasco e Robin Soderling: tutti giocatori che non possiamo certamente includere tra gli specialisti del rosso.
Il Real Club de Tenis fu fondato nell'aprile del 1899 ed è uno dei più antichi di Spagna e d'Europa, nonché tra i fondatori del Club dei centenari, che include anche diversi circoli italiani. Curiosamente, tre dei soci fondatori (Hans Gamper, i fratelli Ernesto e Arthur Witty) avrebbero poi dato vita, appena qualche mese dopo (nel novembre del 1899) al Barcelona Futbol Club.
Negli anni, sono stati tesserati per il circolo alcuni dei campioni più straordinari del tennis iberico: da Rafael Nadal a Carlos Moya, passando in precedenza per Arantxa Sanchez e Conchita Martinez, o ancora per Emilio Sanchez, Albert Costa, Tommy Robredo e Andres Gimeno. In Spagna, non si può parlare di tennis senza parlare di Barcellona. Per questo, dentro ai tornei della fascia di mezzo, quello catalano è uno tra i più ambiti. Non si tratta solo di vincere soldi e guadagnare punti, ma di entrare a far parte di un pezzo di storia del tennis. Magari festeggiando poi con quel tuffo in piscina insieme ai ball boys, ormai diventato un rituale immancabile per ogni vincitore.