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Eventi internazionali

Berrettini vola al 3° turno. Fognini vince il derby con Caruso: che scintille!

Nella quarta giornata degli Australian open il 24enne romano regola in quattro set il qualificato ceco Machac mentre il 33enne di Arma di Taggia supera al quinto set, dopo un super-tie-break mozzafiato (con tanto di match-point salvato dal ligure), il 28enne di Avola: la stretta di mano finale è condita da un battibecco sopra le righe . Nella notte italiana fuori Lorenzo Sonego che si fa rimontare dal veterano spagnolo Feliciano Lopez

di | 11 febbraio 2021

L'esultanza di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

L'esultanza di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Prosegue la corsa di Matteo Berrettini e Fabio Fognini che hanno staccato il pass per il terzo turno degli Australian Open in corso sul cemento di Melbourne Park. Il romano ha battuto in quattro set il qualificato ceco Machac.

Il ligure si è aggiudicato al super tie-break, 46 62 26 63 76 (14-12), un derby tricolore spettacolare e appassionante con Salvatore Caruso, condito da un botta e risposta finale al peperoncino, amplificato mille e più volte sui social media.

Motivo della discussione la rabbia dello sconfitto, Caruso, infastidito durante il match dall'atteggiamento di Fognini che gli ha rinfacciato detto di aver avuto ... "fortuna" (mettiamola così...) su diversi colpi.

"Non me lo aspettavo da te", ha detto il siciliano a Fabio che gli ha risposto a brutto muso: "Che vuoi? Non posso dire che sei stato fortunato?"

I due hanno poi proseguito lo scambio verbale in modo più colorito (soprattutto il ligure).

Caruso ha detto: "Non si fa cosi' eh". Fognini ha risposto: "Ne hai tirate quattro uguali di culo e non mi ha chiesto scusa. Non posso dire che hai culo?".

Caruso: "Non mi sono permesso di dire una parola in tutta la partita. Basta così, non si fa". Fognini: "Non posso dirti che hai culo? Qual e' il problema?".

Caruso: "No no puoi fare quello che vuoi". Fognini: "E allora perche' mi rompi il c...o? Ti ho detto che hai culo poi se sbaglio, sbaglio eh. Ma non mi attaccare però!".

Caruso: "Non ti sto attaccando, ti sto dicendo che non si fa cosi'. Da te non me l'aspettavo". Fognini: "Mi dispiace... Ma che ti devo dire?".

Caruso: "Non si fa". Fognini: "Non si fa perche'?". Sorriso amaro del siciliano che ha lasciato il campo.

Poi, nelle conferenze stampa, Fabio e "Salvo" hanno smorzato i toni.

E in chiusura di giornata su Twitter ecco le scuse di Fabio:

Berrettini avanti tutta

Nessun problema o quasi al secondo turno per Berrettini, n.10 del ranking e nono favorito del torneo, che ha regolato 63 62 46 63, in due ore e 39 minuti di partita, il ceco Tomas Machac, 20enne di Beroun n.199 del ranking, proveniente dalle qualificazioni, alla sua prima presenza nel main draw di Melbourne (la seconda in assoluto in un Major dopo il Roland Garros dello scorso anno dove pure si era qualificato).

Contro un avversario mai affrontato in carriera l’inizio di Matteo è stato un po’ “sonnacchioso”, con tre palle-break concesse e salvate già nel game d’avvio: poi però un parziale di 11 punti di fila gli ha permesso di salire 3-0. Il 24enne romano ha dovuto annullare due chance per il contro-break a Machac nel quinto gioco ma poi non ha rischiato più nulla.

Berrettini ha preso subito un break di vantaggio anche all’inizio della seconda frazione dopo un game di ben 14 punti, ha concesso il bis nel terzo gioco e poi ha chiuso il set nell’ottavo.

Il diritto di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

All’inizio del terzo parziale, nel secondo game, Matteo ha salvato tre palle-break con altrettante soluzioni vincenti: diritto incrociato in contropiede, “prima” robusta e palla-corta millimetrica. Ne ha annullate altre due nel sesto gioco ed una nell’ottavo ad un avversario rinfrancato dal lieve calo dell’azzurro. Nel decimo game, però, con tre diritti sbagliati Berrettini ha regalato tre set-point consecutivi a Machac e poi anche il parziale.

Matteo si è subito ripreso in avvio di quarto set tornando a strappare il servizio al 20enne di Beroun ed allungando sul 2-0. Machac è stato bravo ad evitare, sia nel terzo che nel quinto gioco, che i break di svantaggio diventassero due ma nel nono l’impresa non gli è riuscita e Berrettini ha archiviato la pratica nel decimo game.

Tanta la differenza tra i due, soprattutto nella potenza dei colpi: il giovane ceco gioca un bel tennis (splendido il rovescio, meno il diritto) ma molto  rischioso e tatticamente deve ancora crescere. Però quando Berrettini è sceso di intensità Machac è stato bravo ad approfittarne.

Solita buonissima prestazione del romano al servizio: 19 ace contro due doppi falli, 67% di prime in campo con il 78% dei punti conquistati ed il 49% dei punti ottenuti con la seconda. Matteo ha anche salvato 13 palle-break su 14: per lui 48 vincenti contro 47 errori non forzati (31 vincenti contro 50 gratuiti per il ceco).

“Sapevo che sarebbe stata una partita diversa rispetto all’esordio - ha detto a caldo Matteo - i miei colpi non sono stati perfetti. Ma sono soddisfatto perché anche se non ho giocato al meglio però ho vinto. Nel terzo set non sono stato così presente dal punto di vista mentale e lui ne ha approfittato. Prossimo avversario? Con Khachanov ci conosciamo bene, abbiamo la stessa età: in questi giorni l’ho visto bene, mi sembra in forma”.

Matteo Berrettini intervistato in campo (foto Getty Images)

Al terzo turno il 24enne romano (reduce dalla finale nell’ATP Cup con la squadra azzurra), alla quarta partecipazione consecutiva allo Slam Aussie dove non si era mai spinto così avanti, troverà infatti il russo Karen Khachanov, n.20 ATP e 19esima testa di serie, alla sua sesta presenza a Melbourne dove per la terza volta di fila è approdato al terzo turno. Berrettini si è imposto in tutte e tre le sfide precedenti con il 24enne moscovita, mai due non si sono mai affrontati sul cemento all'aperto.

Il rovescio di Fabio Fognini (foto Getty Images)

Tutto il derby di fuoco, set per set

Decisamente più sofferto il successo di Fognini, n.17 del ranking e 16 del seeding, che si è aggiudicato per 46 62 26 63 76(14-12), dopo quasi quattro ore di battaglia, il derby tricolore contro Salvatore Caruso, n.78 del ranking, alla quinta partecipazione agli Australian Open, la terza nel tabellone principale dove fino a quest’anno non aveva mai vinto un match.

I derby sono sempre partite un po’ strane, ed anche la sfida tra Fabio e “Salvo” non ha fatto eccezione. E ci è voluto il super tie-break per decidere il vincitore. Brutto, però, il diverbio tra i due a fine partita. Dopo qualche game di studio è stato Fognini ad offrire la prima palla-break nel settimo gioco con Caruso che grazie ad un errore di rovescio del ligure è passato in vantaggio 4-3. Nel decimo game con tre gratuiti il siciliano ha confezionato tre palle consecutive per il contro-break, ma grazie ad un ace e a due errori di Fognini il 28enne di Avola si è tirato fuori dalla buca: poi con il quinto punto vinto di fila (e tanta collaborazione di Fabio) ha archiviato il primo set.

Nella seconda frazione è arrivata immediata la reazione del 33enne di Arma di Taggia (3-0): Fabio ha rischiato di rovinare tutto nel quinto gioco ma poi nell’ottavo ha pareggiato il conto dei set strappando la battuta a zero al siciliano. Ancora un ribaltamento nel terzo parziale con Fognini che ha perso sette punti consecutivi ritrovandosi indietro 2-0. Il ligure nel terzo game ha evitato di un soffio il doppio break ed in quello successivo si è visto annullare da Caruso la palla del due pari: poi però nel quinto gioco il siciliano gli ha tolto di nuovo la battuta. Al cambio campo Fabio ha richiesto l’intervento del trainer per lo stesso problema alla caviglia destra accusato nel match d’esordio contro Anderson. Alla ripresa “Salvo” si è limitato a controllare e con una prima robusta ha messo in cascina anche il terzo set.

Caruso a terra dopo la caduta nel quinto set sotto lo sguardo del trainer e di Fognini (foto Getty Images)

Nel secondo gioco della quarta frazione Caruso ha concesso una palla-break con un doppio fallo ma Fognini ha sbagliato di diritto (1-1). Nel sesto game con un diritto a campo libero spedito fuori ed un rovescio uscito di lato di un soffio il siciliano ha ceduto la battuta e Fabio ne ha approfittato per allungare sul 5-2. E poco dopo per trascinare la sfida al quinto set.

E qui improvvisamente la partita si è accesa. All’inizio della frazione decisiva è stato chiuso il tetto sulla John Cain Arena. Al cambio di campo sul 2-1 per Caruso medical time out richiesto stavolta dal siciliano per curare una vescica al piede destro. Nel secondo punto del sesto gioco, sul 3-2 Caruso, il piede sinistro di “Salvo” ha ceduto in appoggio ed il siciliano è caduto rovinosamente. Si è rialzato dolorante e in campo è arrivato il trainer - seguito dallo sguardo preoccupato di coach Paolo Cannova in tribuna - al quale il 28enne di Avola ha spiegato di sentire dolore sotto la pianta del piede.

Alla ripresa del gioco, dopo qualche momento di titubanza, Caruso ha ripreso a spingere e nel settimo game ha annullato due palle-break (con molta complicità di Fognini) salendo 4-3. Nel decimo gioco, sul servizio del ligure, il siciliano è arrivato a due punti dalla vittoria ma in quello successivo due colpi gli sono usciti di un soffio ed ha concesso due delicatissime palle-break che Fabio, però, si è giocato proprio male. Così a decidere il derby, sul 6 pari, è arrivato il super tie-break.

Il primo punto lo ha vito Fognini con un mini-break ma il primo strappo è stato di Caruso che conquistando cinque punti di fila è volato sul 5-1, Fabio lo ha riagguantato sul 5 pari: poi però il ligure si è innervosito per una palla sulla riga del siciliano chiamata fuori da uno spettatore idiota e “Salvo” ha provato un altro allungo (7-5) ma Fabio lo ha riagguantato di nuovo e poi superato (8-7).

Caruso ha annullato un primo match-point con un diritto sulla riga (9-9 e warning per verbal abuse rimediato da Fabio), poi ne ha salvato anche un secondo (10-10), quindi se ne è procurato a sua volta uno ma ha cacciato fuori il rovescio (11-11). Con un ace Fabio si è guadagnato un terzo match-point ma anche stavolta il siciliano ha “pizzicato” la riga (12-12): sul quarto però Fabio ha messo la prima e ha chiuso la sfida 14 a 12. 

Poi, alla stretta di mano, il battibecco "sopra le righe" che vi abbiamo anticipato.

Il diverbio tra Fognini e Caruso a fine match (foto Getty Images)

Un recupero di diritto di Fabio Fognini (foto Getty Images)

Fognini - in gara per la 15esima volta di fila agli Australian Open dove ha raggiunto per tre volte gli ottavi (2020, 2018 e 2014) - ora al terzo turno affronterà l’australiano Alex De Minaur, 21enne di Sydney, n.23 ATP e 21esima testa di serie, alla quinta partecipazione allo Slam di casa dove ha raggiunto il terzo turno anche lo scorso anno prima di arrendersi a Nadal. Tra Fognini e “Damon” non ci sono precedenti.

Sonego deve inchinarsi al direttore

Nella notte italiana fine della corsa per Lorenzo Sonego. Una sconfitta amarissima da digerire perché per due set il terzo turno era sembrato lì a portata di mano. Ed invece il 25 torinese, n.35 del ranking e 31 del seeding, ha finito per cedere 57 36 63 75 64, dopo tre ore e 18 minuti di battaglia, allo spagnolo Feliciano Lopez, 39enne mancino di Toledo n.65 ATP e direttore del torneo di Madrid, alla 19esima partecipazione allo Slam australiano - 75esima di fila in un Major, 76esima complessiva - dove vanta gli ottavi nel 2015 e nel 2012 (nelle ultime quattro edizioni, però, era sempre stato eliminato al primo turno).

Il rovescio di Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

Il 25enne torinese - per la prima volta testa di serie in uno Slam e alla quarta presenza a Melbourne, la terza nel main draw dove aveva raggiunto il secondo turno anche nel 2018 (sconfitto da Gasquet) partendo dalle qualificazioni - ed il veterano spagnolo non si erano mai affrontati in carriera. E l’inizio del piemontese è stato subito deciso anche se Sonego fino al dodicesimo gioco del primo set ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. Ma, dopo aver fallito 4 palle-break nel sesto gioco e tre (altrettanti set-point) nel decimo, finalmente Lorenzo è riuscito a piazzare una risposta vincente di rovescio sullo slice esterno mancino di Lopez.

Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

Sulle ali dell’entusiasmo il torinese ha strappato la battuta a “Feli” anche nel secondo game del secondo set allungando poi sul 3-0 con il quinto gioco consecutivo. E’ stato questo non solo l’ultimo break messo a segno da Sonego che da lì in avanti non ha più avuto nemmeno una palla-break. Ad ogni modo il vantaggio gli è bastato per salire due set a zero.

Nell’ottavo game della terza frazione L’azzurro ha offerto la prima palla-break del match ed ha ceduto per la prima volta il servizio con lo spagnolo che ne ha approfittato subito assicurandosi poco dopo il terzo set. Feliciano ha continuato ad insistere con il suo serve & volley senza alternative: entrambi i giocatori sono rimasti aggrappati con le unghie ai rispettivi turni di servizio fino all’undicesimo gioco, quando con due diritti sbagliati di fila Lorenzo ha confezionato il break per il suo avversario. Lopez ha ringraziato e poco dopo ha trascinato il match al quinto.

Sonego ha accusato psicologicamente la rimonta ma ha tenuto duro fino al quinto gioco quando con tre errori di diritto dal fondo ha regalato due palle-break a Lopez che ne ha approfittato aggredendo la seconda dell’azzurro e costringendolo a sbagliare con il rovescio. E’ stato il colpo del ko per Lorenzo che da lì in avanti ha conquistato un solo “quindici” nei tre turni di servizio dello spagnolo, che solo per la quinta volta in carriera è riuscito a rimontare un vantaggio di due set.  

Numeri molto simili al servizio per i due: 15 ace contro 3 doppi falli per Sonego con il 75% di prime in campo con il 75% di punti vinti ed il 60% di punti ottenuti con la seconda, 16 ace contro 4 doppi falli per Lopez con il 61% di prime in campo con il 80% di punti vinti ed il 57% di punti conquistati con la seconda. Assai diversa invece la realizzazione delle palle-break: lo spagnolo ne ha convertite 3 su 3 (“il minimo sindacale” per aggiudicarsi ogni set), l’azzurro solo 2 su 11.

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RISULTATI
“Australian Open”
Grand Slam
Parigi, Francia
8 - 21 febbraio, 2021
$71.500.000 - cemento

SINGOLARE
Primo turno
Frances Tiafoe (USA) b. Stefano Travaglia (ITA) 76(5) 62 62
(11) Denis Shapovalov (CAN) b. Jannik Sinner (ITA) 36 63 62 46 64
(q) Aslan Karatsev (RUS) b. Gianluca Mager (ITA) 63 63 64
(31) Lorenzo Sonego (ITA) b. Sam Querrey (USA) 75 64 64
Mackenzie McDonald (USA) b. Marco Cecchinato (ITA) 36 63 62 62
(9) Matteo Berrettini (ITA) b. Kevin Anderson (RSA) 76(9) 75 63
(16) Fabio Fognini (ITA) b. Pierre-Hugues Herbert (FRA) 64 62 63
Salvatore Caruso (ITA) b. (q) Henri Laaksonen (SUI) 62 64 63
Pablo Cuevas (URU) b. Andreas Seppi (ITA) 64 46 62 62

Secondo turno
Feliciano Lopez (ESP) b. (31) Lorenzo Sonego (ITA) 57 36 63 75 64 
(9) Matteo Berrettini (ITA) b. (q) Tomas Machac (CZE) 63 62 46 63 
(16) Fabio Fognini (ITA) b. Salvatore Caruso (ITA) 46 62 26 63 76(14-12)  

Terzo turno
(9) Matteo Berrettini (ITA) c. (19) Karen Khachanov (RUS)
(16) Fabio Fognini (ITA) c. (21) Alex De Minaur (AUS)

DOPPIO
Primo turno
(Alt) Salvatore Caruso/Emil Ruusuvuori (ITA/FIN) c. Alexander Bublik/Andrey Golubev (KAZ)
Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG) b. (12) Jeremy Chardy/Fabrice Martin (FRA) 63 64
Lorenzo Sonego/Andrea Vavassori (ITA) b. Romain Arneodo/Benoit Paire (MON/FRA) 67(9) 62 64
Stefano Travaglia/Laslo Djere (ITA/SRB) b. (wc) Andrew Harris/Alexei Popyrin (AUS) 63 64
(8) Pierre-Hugues Herbert/Nicolas Mahut (FRA) b. (alt) Gianluca Mager/Yoshihito Nishioka (ITA/JPN) 62 63

Secondo turno
Lorenzo Sonego/Andrea Vavassori (ITA) c. Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG)
Stefano Travaglia/Laslo Djere (ITA/SRB) c. (6) Jamie Murray/Btuno Soares (GBR/BRA)

ORDINE DI GIOCO

TABELLONE SINGOLARE MASCHILE

TABELLONE DOPPIO MASCHILE

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