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Djokovic: "Ora ci credo, la gamba è a posto"

I numeri di Novak Djokovic agli Australian Open sono spaventosi. La 25esima vittoria consecutiva a Melbourne (in tre set, ai danni di Alex De Minaur) apre al serbo le porte del 13° quarto di finale. “È il miglior match che ho giocato dall’inizio dell’anno – ha detto Djokovic ai giornalisti – e la gamba è ok"

23 gennaio 2023

I numeri di Novak Djokovic agli Australian Open sono spaventosi. La 25esima vittoria consecutiva a Melbourne (in tre set, ai danni di Alex De Minaur) apre al serbo le porte del 13° quarto di finale (54 a livello Slam), con vista sul titolo numero 22. “È il miglior match che ho giocato dall’inizio dell’anno – ha detto Djokovic ai giornalisti – e sono contento perché ovviamente con l'avanzare del torneo le partite diventeranno sempre più difficili. La gamba è ok, oggi sono riuscito a muovermi molto bene. Un’ottima notizia dopo i vari trattamenti che ho subito. Alcuni giorni ci si sente bene, altri meno ed è per questo che non mi sento del tutto di festeggiare: ancora non so come risponderà il corpo domani”.

Il titolo è nel mirino. “Una settimana fa non pensavo davvero al titolo, ma solo a essere in una condizione sufficiente per giocare il prossimo incontro. Ora ho diversi motivi per credere di poter andare fino in fondo, a partire dall’esperienza. Alcuni ragazzi non sono mai approdati alle fasi finali di uno Slam. C’è Tsitsipas, ovviamente, che per come sta giocando sembra davvero sempre più vicino a vincerne uno. Terrò d’occhio tutti gli incontri per vedere i miei avversari all’opera”.

ANDREY RUBLEV

Andrey Rublev avanza con il brivido ai quarti di finale degli Australian Open. Il russo, sotto 5-2 nel quinto set (nel quale ha annullato due match-point) e 5-0 nel long tie-break, ha sconfitto Holger Rune con lo score di 6-3 3-6 6-3 4-6 7-6.

“Sono stato fortunato – ha ammesso Rublev – perché mentalmente sento di non aver avuto il controllo della situazione. Sotto 5-2 ho pensato fosse finita, mi sono sollevato e ho iniziato a giocare con maggiore scioltezza e concentrazione. Anche nel tie-break mi sono ripetuto di non arrendermi e di lottare, prima di quel nastro incredibile che mi ha regalato la vittoria. Davvero non ho idea di come quella palla sia riuscita ad oltrepassare la rete. Ora posso andare al casinò, se gioco sicuramente vincerò. Scherzi a parte, adesso mi sento stanco sia mentalmente che fisicamente, ma avrò abbastanza tempo per recuperare”.

Ora la sfida con Novak Djokovic per un posto in semifinale. “Novak è un giocatore molto difficile da battere, soprattutto negli Slam. Ha grande esperienza a questo livello, è senza dubbio uno dei migliori nella storia. L'unica possibilità che ho è giocare il mio miglior tennis, lottare su ogni palla e basta”.

Rublev vs Rune, che romanzo!

MAGDA LINETTE

Tra le sorprese più grandi di questa edizione degli Australian Open c’è sicuramente Magda Linette. La tennista polacca, numero 45 WTA, si è imposta in due set (7-6 6-4) su Caroline Garcia (testa di serie numero 4), raggiungendo per la prima volta i quarti di finale in uno Slam. Alla base di questo straordinario risultato, che dalla prossima settimana le consentirà di varcare la soglia della top-30, tanto lavoro e perseveranza. “È una sensazione fantastica – ha dichiarato Linette – al punto che ancora non so se crederci o meno. Tutto questo fa parte di un percorso che avevo già iniziato lo scorso anno e che ho portato avanti con grande costanza. Le partite in Billie Jean King Cup e United Cup sono state sicuramente di grande aiuto. In generale mi sento più pronta ad affrontare i momenti delicati, è tutta questione di esperienza. Il primo quarto di finale in uno Slam? In passato mi ero avvicinata a questo traguardo, avevo già dimostrato a me stessa di poter andare avanti anche nei tornei più importanti”.

Imparare a gestire le emozioni è stata la svolta. “L’estate scorsa abbiamo iniziato a fare cose diverse dal solito, soprattutto dal punto di vista mentale. È importante imparare a gestire non solo le sconfitte ma anche i momenti di calo all’interno delle partite. Quando si commette un errore bisogna riconoscerlo, ripartite subito e ritrovare la giusta concentrazione. Il mio team è stato fondamentale, è un lavoro che chiaramente non ho fatto tutto da sola”. La prossima avversaria della polacca sarà Karolina Pliskova. “Sto cercando di ragionare partita dopo partita e per il momento sono felice di esserci riuscita. Un match dopo l’altro, un punto dopo l’altro. È così che devo andare avanti”.

DONNA VEKIC

Per la prima volta ai quarti a Melbourne anche Donna Vekic. 26 anni, già numero 19 del mondo nel novembre del 2019, la croata sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori. “Sono felice – le parole di Vekic – ma soprattutto sollevata. Ero certa che sarebbe uscito fuori lo spirito combattivo di Linda Fruhvirtova, giocatrice forte e dal grande futuro. Sono stata brava a crederci fino alla fine”. La luce alla fine del tunnel. “Dopo gli Australian Open del 2021 mi sono operata al ginocchio. Per tutto l'anno ho avuto problemi, ho sentito sempre dolore. Dopo l'Australia, l'anno scorso, ho dovuto fare un altro paio di mesi di pausa per il ginocchio. È stata una battaglia infinita. Spero di aver trovato finalmente la soluzione, il modo di affrontare il problema. So che in futuro avrò di nuovo alti e bassi ma ho un'ottima squadra che si prende cura di me e del mio ginocchio. Essere tornata a competere a questi livelli è fantastico”.

Fondamentale l’ingresso nel team di Pam Shriver, finalista agli US Open del 1978 ed ex numero 3 del mondo. “Tutto è iniziato a San Diego in modo piuttosto casuale – ha aggiunto Vekic – e ci siamo trovate subito bene. È un grande onore per me poter collaborare con una campionessa del suo calibro, ha già apportato e continuerà ad apportare grandi novità al mio tennis. Apprezzo molto in lei l’essere diretta, senza troppi fronzoli. Se a fine giornata vogliamo sentirci migliori dobbiamo imparare ad ascoltare anche le cose che non vorremmo sentirci dire”.

Che sia la volta buona per il primo Slam? “Aver raggiunto la finale a San Diego è stata una enorme iniezione di fiducia, lì ho battuto le migliori giocatrici. Ho capito che potevo farcela, che sono in grado di giocarmela con tutte e su ogni campo. Sono nel circuito ormai da tanti anni e credo di aver accumulato l’esperienza necessaria anche nei grandi tornei. La pressione è in grado di giocare brutti scherzi, può letteralmente paralizzarti come mi stava accadendo al primo turno. Voglio vincere ma il tennis non è più la mia priorità come lo è stato negli ultimi dieci anni”.

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