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Gli Australian Open 2020 sono stati il 17esimo trionfo Major di Djokovic, che si è ripreso lo scettro mondiale, ed il primo di Kenin, che è volata in top ten. Con le tragedie degli incendi di inizio anno e della morte di Kobe Bryant l’”Happy Slam” stavolta non è stato così “felice”. Del Major australiano - l’ultimo con tutti i più forti in gara, Federer compreso - si è parlato anche a “2020 Reloaded”, l’appuntamento delle 21 su SuperTennis
di Tiziana Tricarico | 01 dicembre 2020
A Melbourne si alza il sipario su una stagione destinata a complicarsi tremendamente a causa della pandemia, anche se ancora nessuno lo sa. Altro che cambio di superficie o montepremi record (71 milioni di dollari locali), l’edizione 2020 degli Australian Open verrà ricordata come quella preceduta dalla più grave catastrofe naturale della storia dell’Oceania. Gli incendi scoppiati a dicembre in alcune zone d’Australia non accennano a placarsi e trasformano l’estate down under in un inferno.
E’ solo l’inizio di un 2020 difficile, fatto di tornei annullati, “bolle”, regole e mascherine. E tanto, troppo silenzio. E’ il tennis al tempo del coronavirus. Ma tutto questo l’”Happy Slam” non lo sa. Nessuno immagina che sarà l’ultimo Major “regolare”: nella data prevista, con pubblico da record, qualificazioni e tornei junior, con tutti i più forti e le più forti in campo. Roger Federer compreso... (il Major down under è stato il tema della seconda puntata di “2020 Reloaded” su SuperTennis).
L’aria è pessima per il fumo degli incendi: per fortuna (!?!) arriva la pioggia a renderla più respirabile, anche se a causa di una precedente tempesta di sabbia Melbourne Park viene ricoperto da uno strato di polvere rossa. Intanto nelle qualificazioni maschili si fermano al turno decisivo Musetti, campione junior a Melbourne nel 2019, Viola e Giustino (ma per quest’ultimo, 28enne napoletano, il torneo non finisce così).
Quelle femminili promuovono Elisabetta Cocciaretto, nel 2018 semifinalista nel torneo junior, e Martina Trevisan, che approda anche lei per la prima volta nel main draw di un Major.
Sono 9 gli azzurri al via. Quello che si spinge più lontano è Fognini, bravo al primo turno a sfruttare lo stop per pioggia per recuperare due set di svantaggio allo statunitense Opelka, ed ancora più in quello successivo per non perdere la testa dopo il ritorno di Thompson da due set sotto: tutto fila via liscio invece con l'argentino Pella.
Purtroppo per la terza volta in carriera (2014 e 2018 le precedenti) Fabio vede sfumare i primi quarti agli Aus Open. Il 32enne di Arma di Taggia, n.12 del ranking e del seeding, cede in quattro set, dopo quasi tre ore e mezza di lotta, allo statunitense Tennys Sandgren, protagonista al secondo turno del ko anche di Berrettini.
Se per Fognini il tabù sono i quarti per Camila Giorgi lo sono gli ottavi. La 28enne marchigiana lascia via libera alla Kerber, ex numero uno del mondo e campionessa nell’edizione del 2016 (che all’esordio aveva sconfitto Cocciaretto sulla “Rod Laver Arena”), fermandosi per la terza volta - la seconda consecutiva - al terzo turno.
Piccola incursione tra gli junior per segnalare la partita pazzesca negli ottavi di Melania Delai, la migliore tra ragazzi e ragazze: la 17enne trentina cede 36 76(7) 76(7), dopo quasi tre ore di lotta e 3 match-point mancati, alla giocatrice di Andorra Victoria Jimenez-Kasintseva, 14 anni appena, che finirà poi per aggiudicarsi il trofeo.
Al giro di boa del torneo a rattristare gli animi arriva la notizia della tragica morte della leggenda dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant, vittima di un incidente col suo elicottero privato a soli 41 anni (con lui scompaiono anche la figlia 13enne Gianna ed altre 6 persone), che scuote anche il mondo del tennis.
Oltre ai tweet e ai post di cordoglio che coinvolgono decine di tennisti e tenniste, arrivano i primi omaggi al 5 volte campione NBA direttamente da Melbourne Park. Kyrgios, noto appassionato di basket, scende in campo contro Nadal indossando la maglia numero 8 dei Lakers e non riesce a trattenere le lacrime: Gauff scrive “RIP” sulle scarpe rosa con cui gioca il doppio e ricorda la “mamba mentality".
Proprio Coco dimostra di aver imparato la lezione newyorkese (appena tre game racimolati) e nello Slam successivo eccola prendersi la rivincita al terzo turno eliminando la campionessa in carica Naomi Osaka. Travolta la giapponese: da sé stessa, dai mille pensieri, dal suo gioco troppo rapido, dalla mancanza di un piano-B, dalla pressione di super-favorita. A fermare la Gauff ci pensa, negli ottavi, Sofia Kenin che forse nemmeno immagina cosa riuscirà a fare di lì a qualche giorno: l’americana vince in rimonta rifilando alla rivale un bel “bagel” nel set decisivo.
Salta invece l’ottavo di finale amarcord tra due vecchie amiche, Serena Williams e Caroline Wozniacki, con la danese - vincitrice a Melbourne nel 2018 - all’ultimo torneo della carriera.
Perché a rovinare la festa ci pensano al terzo turno, rispettivamente, la cinese Qiang Wang, che poi non confermerà l’exploit, e la tunisina Ons Jabeur, capace invece di arrivare fino ai quarti (prima araba di sempre così avanti in uno Slam).
Wozniacki chiude così la sua avventura nel tour salutando in lacrime il pubblico abbracciata dal marito David Lee e da papà Pyotr.
Tante le partite emozionanti, anche nel tabellone maschile: la vittoria al super tie-break del quinto set di Nadal negli ottavi su un Kyrgios che lotta fino all’ultimo. Quella di Thiem su Rafa in quattro set nei quarti (con ben tre tie-break su tre vinti dall’austriaco).La rimonta di Federer su Sandgren con i 7 match-point annullati da “King Roger”.
La prima semifinale Slam conquistata da “Sascha” Zverev superando Wawrinka, il campione dell’edizione del 2014. Poche le emozioni, invece, nelle semifinali con Djokovic che stoppa un Federer ampiamente in riserva e con Thiem decisamente più centrato di Zverev.
Nell’off-season Muguruza se n’è andata addirittura in Africa per ritrovare sé stessa, sul Kilimangiaro dove si è arrampicata fino a raggiungere la vetta. Poi dopo la rottura definitiva con coach Sumyk è tornata a lavorare a tempo pieno con Conchita Martinez, colei che l’aveva portata sul trono di Wimbledon. Risultato la 26enne spagnola nata a Caracas, dopo aver iniziato il torneo rimediando un 6-0 dalla Rogers, marcia come un rullo compressore fino alla sfida per il titolo, eliminando strada facendo Tomljanovic, Svitolina, Bertens, Pavlyuchenkova e Halep. Nemmeno se lo ricordava Garbiñe da quanto tempo non batteva tre top ten nello stesso torneo….
L’Happy Slam però lo firma Kenin che nei quarti stoppa la tunisina Jabeur ed in semifinale dà un grosso dispiacere al pubblico di casa eliminando la numero uno del mondo Ashleigh Barty.
E’ un concentrato di grinta e determinazione assolutamente esplosivo Sofia, e fa centro pieno al primo tentativo: la 21enne statunitense di origini moscovite è la nuova regina di Melbourne, 26esima campionessa Slam dell’Era Open. In finale Kenin, n.15 del ranking e 14 del seeding, batte 46 62 62 Muguruza, n.32 Wta ma nel 2017 regina del tennis mondiale.
Sofia entra così per la prima volta tra le top ten - la più giovane del suo Paese negli ultimi ventuno anni (1999, Serena Williams) - accomodandosi sulla settima poltrona. E diventa la prima americana nel ranking scavalcando Serena.
E pensare che il suo miglior risultato in un Major era rappresentato dagli ottavi raggiunti a Parigi nel 2019…. “I sogni possono diventare realtà, credetemi: provateci fino in fondo. Il mio si è avverato qui”, dice emozionata. Quel desiderio di diventare una top player cullato fin dall’età di 6 anni è stato esaudito. E forse è soltanto il primo.
Numeri da GOAT, invece, quelli di Novak Djokovic. Il 32enne di Belgrado diventa il primo uomo a vincere un titolo Major in tre decadi diverse conquistando l’ottavo Australian Open e ritoccando il proprio percorso netto nelle finali Down Under. Ma vincere il 17° Slam per Nole non è proprio una passeggiata: 64 46 26 63 64 lo score con il quale, dopo quattro ore di lotta, su Dominic Thiem riprendendosi in un colpo solo anche lo scettro mondiale.
“E’ stato un match duro che ho rischiato di perdere: poi ho bevuto una pozione magica”, scherza alludendo alla bevanda preparata dal suo fisioterapista. “La tragedia degli incendi che l’Australia sta vivendo in questo 2020 e la morte di Kobe Bryant devono farci ricordare che ci sono cose più importanti nella vita e che dobbiamo essere sempre umili e uniti”. Famous last words….
IL TEMA DEL GIORNO
"2020 Reloaded" vi consentirà di ripercorrere con cadenza quotidiana i momenti chiave della stagione appena conclusa: dalle imprese azzurre ai record di Djokovic e Nadal, dal ritorno di Azarenka alle sfide di Osaka, dall’assenza di Federer alla crescita di Sinner.
Trentadue racconti testuali al mattino sul nostro sito, trentadue appuntamenti televisivi, ogni sera alle 21 a partire da lunedì 30 novembre per approfondire, riflettere, rivivere con SuperTennis le grandi emozioni di questo anno unico e, a suo modo, indimenticabile.
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