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Zverev o Auger-Aliassime, il futuro è adesso

A Colonia, il tedesco cerca il terzo titolo ATP in casa. Il canadese punta al primo trofeo in carriera. "Ci siamo allenati spesso insieme" ha spiegato Auger-Aliassime. Finora, ha sempre vinto Zverev

di | 17 ottobre 2020

Porte chiuse al pubblico, porte aperte al nuovo che avanza. A Colonia, nel primo dei due tornei consecutivi alla Lanxess Arena, Alexander Zverev cerca il terzo titolo in casa. Lo fa contro il canadese Felix Auger Aliassime, il più giovane dai tempi di Rafa Nadal ad aver già giocato cinque finali ATP. Solo che le ha perse tutte e senza vincere nemmeno un set.

"E' bello giocare in casa, in Germania, ma non voglio fermarmi qui. Voglio fare un passo avanti" ha detto il numero 7 del mondo che ha sconfitto in semifinale 7-5 7-6(3) Alejandro Davidovich Fokina, spagnolo numero 71 del mondo che aveva dominato allo US Open.

Auger-Aliassime ha invece sorpreso il numero 13 del mondo, e seconda testa di serie del torneo, Roberto Bautista Agut 6-3 1-6 6-3.

"Mi sono allenato molte volte con lui" ha detto il canadese, "spero di poter avere qualche opportunità di vincere. All'inizio della carriera ci siamo affrontati due volte, e ha vinto sempre lui. Ci incontreremo ancora in tante occasioni. Questa è la nostra prima finale, spero che non sarà l'ultima".

Colonia incrocia l'antico e valorizza il futuro. Era già abitata ai tempi dell'antica Roma, oggi è un centro industriale tra i più rilevanti. Conserva un'università Quattrocentesca, il Duomo che vale da solo una visita. E proprio accanto convicono il Museo romano-germanico e il Ludwig, tra i più importanti al mondo per l'arte moderna.

Mette insieme due anime, la cultura alta e il carnevale, vive su più tempi che si arricchiscono. Un po' come i due finalisti, il 23enne Zverev e il ventenne Felix Auger-Aliassime: due giovani che hanno smesso però di essere visti come tali. 

Zverev, diventato a New York il più giovane finalista Slam dai tempi di Novak Djokovic dieci anni fa, si è complimentato con Davidovich Fokina capace di risalire dal 7-5 4-1 e allungare il secondo set al tiebreak.

"Ha giocato molto meglio rispetto a New York, penso salirà in classifica molto presto" ha detto Zverev che si era ripromesso dopo il successo contro il sudafricano Harris di avere meno cali di attenzione e di riuscire a chiudere più facilmente le partite. Ma evidentemente di strada, con il coach David Ferrer, ce n'è ancora da fare al di là della bella prestazione del talentuoso spagnolo che mette insieme garra e gusto per la bellezza.

Due volte vincitore a Monaco, due volte finalista sconfitto a Halle, nella sua quinta finale in Germania Zverev troverà un avversario motivato dalla resa con i colpi di inizio gioco. "Il primo set è stato uno dei migliori che abbia giocato in carriera" ha spiegato Auger-Aliassime, che in effetti nel parziale ha vinto il 48% dei punti in risposta contro Bautista-Agut: non proprio elementare.

I soli tre punti concessi al servizio nel terzo set testimoniano il livello di fiducia che ha mantenuto anche dopo aver perso il secondo parziale. Saranno proprio i primi colpi nello scambio a indirizzare con ogni probabilità l'andamento della finale.

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