"Avevano detto che non avrei più giocato, invece sono qui" commenta il torinese dopo il successo nel derby azzurro. Prosegue spedita la corsa di Cachin nel Challenger umbro
17 giugno 2023
Arrivato in sordina, Edoardo Lavagno ha conquistato il pubblico di Perugia. Ai nastri di partenza degli Internazionali di Tennis Città di Perugia | G.I.Ma. Tennis Cup grazie alla una wild card ricevuta dalla FITP, il ventiquattrenne di Torino si è spinto in semifinale nel torneo ATP Challenger 125 organizzato da MEF Tennis Events. La giornata del Tennis Club Perugia si è aperta proprio con il derby che ha visto Lavagno imporsi su Raul Brancaccio per 6-2 6-3. In semifinale, Lavagno affronterà il francese Alexandre Muller che ha superato il campione in carica Jaume Munar per 5-7 6-4 6-2.
Nell'altra semifinale si sfideranno Pedro Cachin, prima testa di serie, e Fabian Maroszan. L'argentino ha usufruito del ritiro di Nerman Fatic sul punteggio di 6-3 3-0. L'ungherese ha staccato il biglietto per le semifinali con un convincente 6-3 6-4 su Francesco Maestrelli.
Prima semifinale Challenger per Lavagno – “Non è la prima volta a Perugia. Lo scorso anno persi al primo turno di qualificazioni, in questa stagione sta andando decisamente meglio". Edoardo Lavagno ha il sorriso stampato in faccia dopo il 6-2 6-3 che gli ha permesso di battere Raul Brancaccio e qualificarsi per la semifinale del Challenger di Perugia. Dopo un calvario ricco di infortuni tra i 16 ed i 21 anni, Lavagno sembrava destinato a non giocare più a tennis ed invece a ventiquattro anni può festeggiare il miglior risultato della carriera: “Dopo un’operazione in cui mi hanno ricostruito tendini e legamenti della mano mi dissero che avevo solo il 10% di possibilità di giocare di nuovo in vita mia, parlavano di 4 anni di stop. Dal 2016 alla fine del 2019 ho avuto cinque-sei infortuni e poi nel 2020 c’è stata la pandemia. Essere qui e poter fare il tennista è già bellissimo ed ottenere un risultato di questo tipo è incredibile”.
Prima di battere Brancaccio era stata sorprendente la rimonta del secondo turno contro Oriol Roca Batalla per 6-7 7-5 7-5. Al secondo quarto di finale Challenger della carriera, dopo quello nel Challenger di Torino un mese, Lavagno non ha perso la chance per approdare tra i migliori quattro, e giocarsela contro Muller.
Muller, dalla vittoria con Musetti alla semifinale di Perugia – Una finale per cambiare tutto. A volte nel tennis basta poco, è il caso del ventiseienne francese Alexandre Muller. Questa settimana quinta testa di serie e numero 96 del mondo, Muller è recentemente entrato in top 100 per la prima volta. Decisiva la finale nell’ATP 250 di Marrakech, raggiunta al termine di una settimana che lo ha visto superare anche Lorenzo Musetti. “La chiave di questi risultati è l’allenamento, può sembrare banale ma credo davvero non ci sia altro modo. I risultati poi arrivano - le parole del transalpino dopo il quarto di finale vinto 5-7 6-4 6-2 contro Jaume Munar -. Lo scorso anno qui ha giocato e vinto tanti terzi set per conquistare il titolo, l'avevo visto preparando il match. Credo sia stata una grande partita, abbiamo sbagliato pochissimo e mi dà molta fiducia essere riuscito a battere un avversario di questo livello”. In semifinale sarà sfida contro Edoardo Lavagno, che sabato giocherà la prima semifinale Challenger della carriera: “Non lo conosco bene, stanotte studierò con il mio coach per provare a farmi trovare pronto”.
Cachin sfrutta il ritiro di Fatic – Per la seconda volta in meno di ventiquattro ore, Pedro Cachin avanza grazie al ritiro del proprio avversario. Dopo Andrea Collarini, è stato il Nerman Fatic ad alzare bandiera bianca. Sul Centrale il ritiro del bosniaco è arrivato quando la prima testa di serie del torneo si trovava avanti per 6-3 3-0. “Sono contento di come sto giocando, ma è un peccato non aver potuto completare i miei ultimi match. Spero non pensiate che io faccia qualcosa agli avversari quando siamo in hotel - scherza Cachin a fine partita -. Il lato positivo è che arrivo in semifinale con tante energie e sono pronto per affrontare uno tra Maestrelli e Marozsan. Il primo mi ha sconfitto a Verona lo scorso anno, il secondo non ci ho mai giocato ma è ostico”.