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25 maggio: Roger e Guga, destini incrociati

Questa data segnò nel 1999 l’esordio di Federer al Roland Garros, teatro delle grandi imprese di Gustavo Kuerten, uno dei campioni preferiti dello svizzero. Nove anni lo stesso giorno del calendario segnò la partita d’addio del brasiliano a Parigi

di | 25 maggio 2020

Roger Federer gioca contro Pat Rafter al primo turno del Roland Garros nel 1999

Roger Federer gioca contro Pat Rafter al primo turno del Roland Garros nel 1999

Il 25 maggio del 1999 Roger Federer, 17 anni, gioca la sua prima partita nel tabellone principale degli Open di Francia. Sta affrontando la sua prima vera stagione da professionista, cominciata da n.298 del mondo. E grazie ai primi exploit (semifinali al Challenger di Heilbronn, quarti di finale a Marsiglia e Rotterdam) è salito velocemente al n.111 della classifica.

Dall’altra parte della rete trova l’australiano Pat Rafter, n.3, semifinalista lì al Roland Garros nel 1997 e vincitore degli ultimi Us Open. E’ reduce da una prestazione eccezionale agli Internazionali BNL d’Italia dove lui, attaccante da erba e cemento, arriva fino all finale, battuto solo dal brasiliano Kuerten.

La partita comincia con il campo ancora umido per il clima della giornata precedente. Federer vince il primo set ma nel frattempo esce il sole. Il campo si asciuga, diventa secco. La palla rimbalza alta e sempre più veloce.

Pat Rafter al servizio contro Roger Federer al Roland Garros nel 1999

Rafter con il suo “serve & volley” esasperato, il servizio kick che rimbalza altissimo e le volée profonde e inesorabili, diventa ingiocabile e risolve la partita in quattro set: 5-7 6-3 6-0 6-2. Ma l’Equipe scrive: “Questo ragazzino svizzero ha l’aria di essere uno che lascerà il segno nei prossimi dieci anni”. E lo stesso Rafter, dopo la partita si dice impressionato: ”Se lavorerà duro, con la giusta attitudine, diventerà un grande giocatore”.

Era un momento particolare per Roger, alle prese con ambiente nuovo per lui, quello del circuito professionistico, dove si sentiva ancora un pesce fuor d’acqua, teenager in un mondo di grandi.

Lo ha ricordato in questi giorni durante una chiacchierata-video proprio con Gustavo “Guga “ Kuerten, il grande campione brasiliano che era allora tra i dominatori del circuito. Aveva vinto al Roland Garros nel 1997, a Roma nel 1999 e si sarebbe ripetuto a Parigi nel 2000 e nel 2001.

“Se Guga chiama e chiude aiuto, io sono sempre pronto” ha spiegato Roger, che ha recentemente supportato la campagna “Vencendo juntos”, lanciata dal brasiliano per aiutare oltre 35.000 famiglie nella grande crisi dovuta alla pandemia.

“Tu forse non te lo ricordi, perché eri gentile con tutti, ma quando ero un ragazzino nel circuito, sei sempre stato molto gentile con me. Mi hai fatto sentire il benvenuto. E questo è stato molto importante per me, non l’ho mai dimenticato”.

Per un curioso gioco del destino, la data dell’esordio al Roland Garros di Federer corrisponde a quella dell’ultima partita a Parigi del brasiliano che sarebbe stato n.1 del mondo il 4 dicembre del 2000, dopo aver vinto le Atp Finals.

Il 25 maggio del 2008 salutò il pubblico, che lo aveva visto trionfare da outsider assoluto nel 1997 (era n. 66 del mondo) e disegnare un grande cuore sulla terra battuta del campo centrale da vincitore nel 2000, dopo essere stato sconfitto al primo turno dal francese Paul-Henri Mathieu. E ne ebbe in cambio un’ovazione da pelle d’oca.

Gustavo Kuerten nel 2000 con la Coppa dei Moschettieri che spetta al vincitore del Roland Garros

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