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Eventi internazionali

Albert Costa sulle finali di Davis a Madrid: "Ottimista per novembre"

Il direttore dell’evento pensa positivo: "Siamo l'ultimo torneo dell'anno". E aggiunge: “Miglioreremo alcuni aspetti, per esempio quello dell'orario di gioco"

di | 08 maggio 2020

Davis Cup Caja Magica Madrid

Ottimismo. E’ la parola d’ordine nel momento in cui pian piano in Europa sta partendo la fase 2 (in Italia è già iniziata, in Spagna e Francia si comincia lunedì) dopo il lungo lock down per la pandemia da coronavirus e si prova a riportare una parvenza di normalità anche se con cautela e stringenti misure sanitarie. Il tennis internazionale resterà fermo fino al 12 luglio e la data per la ripartenza dei circuiti ATP e WTA potrebbe ulteriormente slittare più in avanti. Tra gli appuntamenti più importanti di quel che resta di una stagione travolta dal coronavirus ci sono le finali di Coppa Davis in calendario a Madrid dal 23 al 29 novembre. La Caja Magica vuole farsi trovare pronta, questo il messaggio che ha voluto mandare Albert Costa, direttore dell’evento: "Siamo ottimisti perché è l'ultimo torneo dell'anno. Speriamo che nei prossimi mesi la situazione cambi e che tutti i paesi potranno viaggiare e raggiungere Madrid. La situazione in Spagna è stata molto complicata, ma ora ricominciamo a vedere la luce. Speriamo che l'evoluzione sia positiva, così da riaprire gradualmente i negozi e riprendere la nostra vita. Fondamentali sono le precauzioni, come la mascherina".
La prima edizione ha fatto discutere per il format innovativo rispetto alla tradizionale competizione: "Quello che mi è piaciuto di più è stato ospitare le migliori di 18 nazioni al mondo, è una competizione che attrae molto. Bisogna migliorare alcuni aspetti, per esempio quello dell'orario di gioco. Molti hanno terminato i propri incontri nella notte, troppo tardi", ha ammesso Costa, che ha poi aggiunto: “La Davis è una competizione speciale, differente da un torneo. Rappresentare il proprio Paese è un’emozione incredibile. Io, ad esempio, sentivo la tensione molto più rispetto a un match del Roland Garros. La notte prima di un incontro di Davis faticavo a dormire".
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