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Eventi internazionali

12 aprile: nell’uovo di Pasqua il compleanno di Matteo

Tanti auguri al nostro Berrettini che festeggia i suoi 24 anni in Florida, insieme ad Ajla Tomljanovic, con la quale riesce anche ad allenarsi presso la Evert Academy a Boca Raton. Ripercorriamo il fantastico 2019 che lo ha portato all’attuale n.8 del mondo

di | 15 aprile 2020

Matteo Berrettini festeggia il suo 24° compleanno

Matteo Berrettini festeggia il suo 24° compleanno

IL COMPLEANNO

Matteo Berrettini: 24. Oggi è Pasqua ma anche il giorno giusto per fare gli auguri al nostro Matteo Berrettini il cui compleanno quest’anno coincide con la festività.
Lo sappiamo in Florida insieme ad Ajla Tomljanovic, la sua fidanzata-collega tennista, e quindi confidiamo che stia trascorrendo questo momento difficile nel migliore dei modi. Di sicuro avranno anche modo di allenarsi un po’ insieme e saranno tra i più pronti quando si tratterà di tornare in campo.

Gli inviamo un buon compleanno di cuore ricordando tutte le bellissime emozioni che ci ha fatto vivere nei primi due anni della sua carriera professionistica.

Eh sì, perché si fa presto a dimenticare che il 24enne di oggi, n. 8 della classifica mondiale, protagonista delle ultime Atp Finals di Londra, semifinalista agli ultimi Us Open, solo due anni fa, quando festeggiava il suo 22esimo compleanno, aveva perso al primo turno del torneo di Marrakech ed era n. 104 del mondo. La settimana successiva avrebbe affrontato le qualificazioni dell’Atp 250 di Budapest. E in maggio avrebbe vinto la sua prima partita agli Internazionali BNL d’Italia (contro lo statunitense Tiafoe) e poi giocato il suo primo Roland Garros nel tabellone principale.

Solo in luglio sarebbe arrivata la prima vittoria in un torneo Atp, a Gstaad, battendo in finale lo spagnolo Roberto Bautista Agut, allora n.17 del mondo (7-6-6-4).

Matteo Berrettini con Ajla Tomljanovic a Melbourne

Matteo Berrettini in Coppa Davis con Fognini

Da lì in poi la sua carriera è stato un crescendo formidabile. La partenza del 2019 al n.54 della classifica; l’esordio vincente in Coppa Davis contro l’India; le semifinali a Sofia; la vittoria al Challenger di Phoenix in finale sul kazako Kukushkin, n.43; il trionfo nell’Atp 250 di Budapest sul serbo Krajinovic; la finale, la settimana successiva, a Monaco di Baviera (superato solo dal cileno Garin); il terzo turno a Roma dopo aver battuto Alexander Zverev, n.5 del mondo.

E poi il trofeo sollevato sull’erba di Stoccarda superando nel percorso Nick Kyrgios e il n.9 Karen Khachanov, in finale Felix Auger Aliassime n. 21; le semifinali ad Halle, fermato solo dal belga Goffin; gli ottavi a Wimbledon con il successo sull’argentino Schwartzman, n.24, prima della “lezione” impartitagli dal Maestro Federer.

L’infortunio alla caviglia destra, che lo ha fermato in luglio, non gli ha impedito la fantastica cavalcata Slam di New York, con i successi su Gasquet, Thompson, Popyrin ma soprattutto su Rublev e, nei quarti di finale, su Gael Monfils, n.13 del mondo, al termine della partita più bella di tutti gli Us Open (finita 7-6 al quinto set). Il tutto prima della bella difesa, in ‘semi’, contro il futuro vincitore, Rafael Nadal.
E ancora le semifinali all’Atp Masters 1000 di Shanghai, con le vittorie su Roberto Bautista Agut, n.10, e soprattutto su Dominic Thiem, n.5 del mondo.

Da lì ancora le semifinali all’Atp 500 di Vienna e la qualificazione in extremis per le Atp Finals di Londra dove diventa il primo italiano nella storia a vincere un match. Lo fa nel girone contro Dominic Thiem (che sarà poi finalista) dopo aver affrontato i giganti Novak Djokovic e Roger Federer.
Mamma mia, anche solo a ripassarlo velocemente, questo percorso toglie il fiato.

Non stupisce che Matteo sia arrivato alla fine senza benzina e con qualche acciacco. Ora, anche se sicuramente avrebbe preferito essere in campo a far esplodere i sui servizi e i suoi diritti fulminanti, ha tutto il tempo di arrivare fresco e risanato alla prossima partita.

Dentro all’uovo di Pasqua ci mettiamo questo pensiero felice: rivedere presto il suo bel sorriso sul campo. E’ un augurio che facciamo a lui ma soprattutto a tutti noi. Tanti auguri a te, Matteo.

Matteo Berrettini vincitore sull'erba di Stoccarda con il finalista, il canadese Felix Auger-Aliassime

ACCADDE OGGI

Il 12 aprile del 1987 Miloslav Mecir, slovacco di Bratislava e n.5 del mondo, si aggiudicò uno dei titoli più importanti della carriera battendo John McEnroe nel match decisivo delle Wct Finals di Dallas: 6-0 3-6 6-2 6-2.
“Gattone”, com’era soprannominato per il tennis sornione e felpato, dovette fare copiosamente uso anche dalla sua pazienza di appassionato pescatore per condurre in porto una partita in cui McEnroe ingaggiò una battaglia personale con l’arbitro, Gerry Armstrong.

Il gioco valeva di sicuro la candela, considerato che al vincitore andavano 200.000 dollari, ma a Mecir toccò anche vedere, a un certo punto, McEnroe che se ne andava. Protestando per una chiamata del giudice di linea che secondo lui l’arbitro avrebbe dovuto correggere, McEnroe prese borsone e racchette, insultò Armstrong e fece per abbandonare il campo. Intervenne a fermarlo il giudice arbitro, cosa che non gli evitò di essere ammonito.

Mecir fu l’ultimo tennista del circuito a utilizzare esclusivamente racchette di legno: a fine carriera (1990) la sua Snauwaert verde metallizzato era il vecchio modello ligneo con la cosmesi della versione moderna in grafite.

Miloslav Mecir gioca il suo morbido rovescio bimane

ALTRI COMPLEANNI

Jelena Dokic: 37. Giocatrice serba naturalizzata australiana, nata a Osijek nel 1983, è stata classificata n. 4 del mondo nel 2002. Nella carriera, segnata dal difficile rapporto con il padre Damir (e dai maltrattamenti subiti da parte sua), ha vinto 6 tornei Wta tra cui gli Internazionali BNL d’Italia nel 2001, quando superò in finale la francese Amelie Mauresmo. A livello Slam il suo risultato migliore sono le semifinali a Wimbledon nel 2000, battuta solo dalla statunitense Lindsay Davenport.

Fernando Meligeni: 49. Brasiliano nato a Buenos Aires nel 1971, ha vinto tre titoli in carriera e raggiunto il n. 25 del mondo nell’ottobre del 1999, anno in cui raggiunse le semifinali al Roland Garros battendo lungo il percorso l’australiano Pat Rafter e gli spagnoli Felix Mantilla e Alex Corretja.

Nicholas Monroe: 38. Statunitense, nato a Oklahoma City nel 1982, specialista del doppio. Attualmente è n.84 del ranking Atp della specialità (nella quale ha vinto 4 titoli) ma è stato n.30 nel 2017 anno in cui raggiunse la finale al Masters 1000 di Miami insieme al connazionale Jack Sock.

Marcel Granollers-Pujol: 34. Spagnolo, nato a Barcellona nel 1986, attualmente è n. 150 della classifica mondiale di singolare ma è stato anche n. 19, nel 2012, e vanta quattro successi nel circuito. La sua specialità però è il doppio: ha 20 titoli nel palmares ed è stato n.4 del ranking Atp nel 2013. I suoi successi più importanti risalgono al 2012 in cui, con il connazionale Marc Lopez, si è aggiudicato gli Internazionali BNL d’Italia (battendo in finale Lukasz Kubot e Janko Tipsarevic) e le Atp Tour Finals a Londra, superando nel match clou gli indiani Mahesh Bhupathi e Rohan Bopanna.

Jelena Dokic vincitrice degli Internazionali BNL d'Italia nel 2001

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