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Il tennis come una festa di colori, di corsa e di fatica. Dall'Argentina al Brasile, dal Cile alla Bolivia, i tennisti del continente latino-americano trovano da sempre sulla terra battuta le loro gioie più grandi. Il torneo Atp 500 di Rio sembra lì apposta per loro...
di Lorenzo Andreoli | 15 febbraio 2020
Grinta, sudore, estremo sacrificio. Il tennis su terra battuta è una storia nella storia. Si gioca su scambi lunghi, sul ritmo, passando attraverso schemi tattici elaborati e pazienza certosina. Servono grande tenuta mentale, solidi colpi da fondocampo e una resistenza fisica che consenta di stare in campo ore ed ore. Il caldo, l’altura e la capacità di sapersi adattare ad ogni situazione sono altre delle variabili che rendono il “rosso” una delle superfici più affascinanti in assoluto. All’alba del torneo ATP 500 di Rio de Janiero abbiamo provato ad analizzare a 360 gradi le star del tennis sudamericano, in attesa (e nella speranza) di un ritorno ad alti livelli di Juan Martin Del Potro.
Quando si pensa all’Argentina è impossibile non immaginarsi subito il volto sorridente di Diego Sebastian Schwartzman. Piccolo ma dal cuore grande, el ‘Peque’ deve il suo nome alla totale venerazione di papà Ricardo per Diego Armando Maradona. Lui a Rio ha già vinto, nel 2018, senza perdere alcun set nell’intero arco della manifestazione. Il ventisettenne di Buenos Aires, tifoso sfegatato del Boca Juniors e grande amante degli animali, ha imparato nel tempo a muoversi alla grande anche su superfici rapide, raggiungendo in due occasioni i quarti di finale agli US Open.
Su Instagram è il più seguito dei sudamericani, con ben 417 mila followers. Gli appassionati di tutto il mondo adorano a dismisura la sua simpatia, così come correttezza e professionalità. Il suo profilo ufficiale è una festa di colori, più che mai ricco di scatti che lo ritraggono in campo, mentre sorseggia un mate (la più amata bevanda del Sud America) e in compagnia degli inseparabili Bob e Ziggy.