Chiudi
Lanciata nel ’63 come Federation Cup per celebrare il 50° anniversario dell’ITF, oggi coinvolge 108 paesi. Nei decenni diversi i cambi di format, l'ultimo è quello attuale, simile alla nuova formula della competizione maschile. I momenti da ricordare, le curiosità, i record...
di Marco Mazzoni | 08 febbraio 2020
L'idea di un evento tennistico femminile a squadre per nazioni risale al lontano 1919 grazie a Hazel Hotchkiss Wightman, tennista tra le più forti nei primi anni del '900. La sua proposta non trovò terra fertile tra le federazioni dell'epoca, così la californiana ripiegò su un trofeo annuale tra le migliori giocatrici statunitensi e britanniche, le due nazioni leader a livello mondiale, organizzato dal 1923. Ci vollero quasi quaranta anni per convincere l'ITF a lanciare un evento internazionale femminile.
Decisivo fu il contributo di Nell Hopman, moglie di Harry, leggendario capitano di Coppa Davis dell'Australia, e di Mary Hardwick Hare, che all'inizio degli anni '60 presentò alla federazione un ricco dossier in cui veniva illustrato dettagliatamente il progetto e il supporto a livello globale che avrebbe avuto un campionato a squadre per nazioni.
I tempi per una “Davis Cup rosa” erano finalmente maturi: nel 1963 l'ITF per celebrare il 50° anniversario della sua fondazione lanciò la prima edizione della Federation Cup, aperta a tutte le nazioni interessate, riscuotendo un immediato successo.
La Federation Cup nacque come competizione di una settimana, giocata ogni anno in una sede diversa, con 16 nazioni al via. La primissima edizione si disputò a Londra presso il prestigioso Queen's Club, con le migliori tenniste del mondo impegnate in sfide di due singolari e un doppio. La finale fu tra l'Australia e gli Stati Uniti, rappresentate dalle campionesse Billie Jean King, Darlene Hard, Margaret Court e Lesley Turner.
Billie Jean King, insieme a Margaret Court e Chris Evert, è l'unica ad aver vinto la Fed Cup da capitana e da giocatrice
Il 1976 fu un anno importante: si registrò l'ingresso di alcuni sponsor per sostenere la manifestazione, sgravando le varie federazioni dai costi necessari alla partecipazione delle proprie squadre.
Questo consentì un immediato allargamento della base, portando in pochi anni la competizione a livello globale. Dal '76 all'82 la Federation Cup fu dominata dagli USA, guidati da campionesse come Billie-Jean King, Chris Evert e Tracy Austin, capaci di sconfiggere per ben cinque volte in fila l'Australia.
Negli anni '80 arrivarono quattro coppe per la Cecoslovacchia e la prima vittoria per la Germania nel 1987, troppo forte il “ciclone” Steffi Graf, abbattutosi su Chris Evert con un eloquente 6-2 6-1.
Negli anni '90 si impose per cinque volte la Spagna, forte della coppia d'oro Arantxa Sanchez-Vicario e Conchita Martinez, e arrivò il primo successo per la Francia, guidata dalla potenza di Mary Pierce.
La manifestazione continuò la sua crescita: nel 1992 furono introdotte le qualificazioni ragionali, con ben 73 nazioni al via dal 1994.
Dal 1995 si avviò una serie di riforme, a partire dal nome che fu trasformato nell'attuale Fed Cup, passando per varie modifiche della formula.
Fu copiato dalla Davis Cup l'affascinante concept delle sfide casa-trasferta tra le nazionali, in modo che ogni team potesse giocare di fronte al proprio pubblico. La durata della stagione fu allungata, articolando il format in più week-end nell'arco dell'anno, con ogni sfida da disputarsi su cinque match.
Al contrario della Davis, che storicamente si giocava su tre giorni, la rinnovata Fed Cup si svolgeva in un week-end, sabato e domenica, con due incontri di singolare nel primo giorno, due singolari e un doppio nel secondo, in modo il doppio potesse risultare decisivo in caso di parità sul 2-2. Nel 2005 venne introdotto un “World Group I” ad otto squadre e un “World Group II”.
Dal 2004 al 2016 la Fed Cup è stata monopolizzata da Russia (4 vittorie), Repubblica Ceca (5 vittorie) e dall'Italia, con quattro coppe vinte nel 2006, 2009, 2010 e 2013, oltre alla sconfitta in finale nel 2007 (vinta dal team russo).
La Fed Cup dal 2009 assegna ogni stagione lo “Heart Award”, per premiare le giocatrici che si sono distinte per “correttezza, eccezionale coraggio in campo e impegno a favore della propria squadra”.
Con questo riconoscimento, nel 2015 è stata premiata Flavia Pennetta, nel 2013 Sara Errani e nel 2010 Francesca Schiavone. La prima in assoluto a riceverlo fu l'americana Melanie Oudin, mentre lo scorso anno furono premiate più giocatrici (in più categorie, a seconda delle fasi del torneo) tra cui l’australiana Ashleigh Barty e la rumena Simona Halep.
Curiosità: nella giuria composta tra gli altri anche da David Haggerty (Presidente dell'ITF), ci sono anche due giornalisti e due fotografi, di cui uno, Ray Giubilo, è italiano.