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L'austriaco batte lo spagnolo per la quinta stagione di fila. Piega lo spagnolo dopo oltre quattro ore e raggiunge la prima semifinale all'Australian Open, la quinta in uno Slam.
di Alessandro Mastroluca | 29 gennaio 2020
Resiste, tiene, la dura e la vince. Dominic Thiem ha giocato a lungo il tennis di Nadal meglio di Nadal. L'ha battuto per la prima volta in uno Slam, 7-6(3) 7-6(4) 4-6 7-6(6) dopo quattro ore e 13 minuti. Giocherà la quinta semifinale in un major, la prima fuori dalla terra rossa del Roland Garros. Ha fatto la partita, con 65 vincenti a 49 e 49 gratuiti a 33. E' caduto, si è rialzato, ha tremato sul finale di un quarto set diventato un thriller dal finale non scontato. Ha servito per il match sul 5-4, ma la paura e la fretta son diventati cattivi consiglieri. E' successo anche nell'ultimo tiebreak, come ha ammesso nell'intervista a caldo dopo il match. "Volevo restare in partita, sul 5-4 è stato speciale andare a servire per il match, per la prima mia semifinale qui. E' stato duro mentalmente" ha detto. "Ho avuto troppa fretta, ho cambiato tattica e ho fatto male. Ti ritrovi 5 pari con Nadal, la partita ricominciava da zero. Sono felice di aver vinto il tiebreak del quarto. Non so come sarebbe andata a finire se fossimo andati al quinto"
Affronterà l'amico Alexander Zverev, disegnando per il finale del torneo due semifinali simmetriche: da un lato si incontrano i desideri di due "nuovi" che vogliono affacciarsi nella lista dei campioni Slam, dall'altra i due Fab 3 Roger Federer e Novak Djokovic che per la 50ma volta torneranno a illuminare la scena. Thiem, l'austriaco con più semifinali Slam nell'era Open, l'ha battuto sei volte su otto.
Il tiebreak è un altro saliscendi. L'austriaco sale 4-0, viene riagganciato sul 4-4, ma un nastro gli dà una mano decisiva sul set point. Per Nadal, che non riesce ad alzare abbastanza le traiettorie dei colpi per spezzare la pressione, la rimonta appare un'orizzonte lontano. In carriera, lo spagnolo ha vinto solo tre partite su 22 dopo aver perso i primi due set, e mai nessuna negli ultimi 12 anni. Gli è riuscito solo a Madrid nel 2005, contro Ivan Ljubicic, quando il torneo si giocava al coperto, a Wimbledon nel 2006 su Robert Kendrick prima di incontrare un Andre Agassi all'ultimo anno di carriera, e agli ottavi di Wimbledon 2007 contro Mikhail Youzhny.
Anche nel terzo Thiem continua a variare direzioni e tagli al servizio, a controllare il gioco da dietro prima di esplodere i rovesci lungolinea che aprono spiragli più larghi nelle difese di Rafa Nadal. Ha perso solo una volta, l'austriaco, da due set sopra: contro un febbricitante Juan Martin Del Potro allo US Open del 2017.
Il terzo è un set di dettagli, di piccole modificazioni dall'effetto amplificato. Nadal resta pienamente dentro la partita anche se individua meno strade per far punto rispetto al solito. La velocità media degli scambi resta alto, eppure Nadal concede solo quattro errori gratuiti. Thiem perde solo un punto con la prima, ma nell'ultimo game che gli costa il break e il set. Però mette in campo una prima su due, e le gambe nel finale non girano come la testa vorrebbe per spingere ancora, quando il campo si allunga. Nadal tempesta l'aria di Melbourne a suon di pugni di incoraggiamento. Possiamo immaginare un gong a scandire l'inizio della quarta ripresa, o meglio del quarto set.
Thiem salva tre palle break nel secondo game e frena l'ascesa del maiorchino che perde il servizio un gioco più in là. L'austriaco tiene il gioco in mano, forza l'avversario all'errore, non fa male con il dritto, trova poche vie per fare il punto, sia di forza sia di tocco. Thiem va a servire per il match con palle nuove ma gli lancia un'ancora di salvezza: una timorosa seconda, due dritti a sventaglio da sinistra sotterrati a rete: 5-5. Al tiebreak, Thiem gioca in maniera scellerata i primi due punti al servizio, si risolleva fino al 6-4, ha sul dritto la palla della semifinale ma pesa una tonnellata e non passa la rete. Nadal, più occhio di falco del giudice di linea, ferma il gioco sul secondo match point. Il lob di Thiem è lungo: 6 pari. Il nastro, più volte attore pro-Thiem, gli concede un terzo match point. E stavolta è Nadal ad affossare l'ultimo dritto.