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Niente derby russo ai quarti: Zverev interrompe la corsa di Rublev, Wawrinka rimonta Medvedev ritrovando il suo miglior tennis. Djokovic ricorda commosso Kobe Bryant, raccontando un aneddoto personale.
di Marco Mazzoni | 27 gennaio 2020
Non è il primo Zverev a raggiungere i quarti agli Australian Open: “È vero, mio fratello giocò un torneo incredibile in passato. Ho approcciato quest'edizione senza aspettative ma con grande serenità, e lo stesso posso dire per tutto il mio team. Sento positività intorno a me e questo mi sta aiutando a giocare il mio miglior tennis, come non mi accadeva da tempo. Nella off-season sono cambiate diverse cose, e sono felice di vedere che anche in campo è cambiato in meglio il mio gioco. Ora mi aspetta Stan Wawrinka, che ha vinto questo torneo e sta ritrovando un tennis incredibile. Non vedo l'ora di affrontarlo e magari spero che il pubblico mi possa sostenere. Amo l'Australia, non c'è un altro posto al mondo in cui mi sento così bene”.
Sembra proprio la ritrovata serenità una delle chiavi del successo di Zverev, sia oggi che nell'intero torneo. Era partito sottotraccia, quasi ignorato nei pronostici visto il periodo tutt'altro che positivo con cui aveva chiuso la scorsa stagione ed iniziato il 2020 all'ATP Cup, tra sconfitte e un malcelato nervosismo. Gli head to head contro Stan Wawrinka lo vedono avanti 2-0, due match un po' datati (2016 e 2017) e molto combattuti. Ci aspetta una grande battaglia e probabilmente una splendida partita tra due tennisti che interpretano il gioco in modo assai diverso.
In molti si aspettavano nei quarti un derby russo tra il lanciatissimo Andrey Rublev e Daniil Medvedev. Il campo ha raccontato una storia diversa. Stan Wawrinka ha disputato una grandissima partita, superando Medvedev in cinque lottati set grazie a un tennis di grandissima qualità, il migliore da molto tempo a detta dello svizzero: “Sì, non giocavo così da prima dell'operazione. Ho lavorato bene nella off-season, era tempo che non mi sentivo così in forma, ed anche il mio gioco sta crescendo. Sono stato molto onesto con me stesso, ho analizzato quello che non andava e quali obiettivi pormi per il 2020. Non ha senso mentire a se stessi, solo così è possibile recuperare e giocare al massimo delle proprie potenzialità, partendo dal lavoro. Non sono sorpreso di come sto giocando nel torneo perché sono convinto di quel che sto facendo. Sento la palla, sento il momento del match e riesco a gestire le mie emozioni e le situazioni in campo. Nel match di oggi credo che la chiave sia stata quella di aver svoltato all'inizio del quarto set. Lui ha esitato un po' in alcune fasi, ma partite come queste devi andartele a prendere, non puoi aspettare. Ho spinto al massimo dal quarto set, cercando di lottare solo contro di lui e non contro me stesso, come facevo nella prima parte dell'incontro. Se mi sento la mina vagante del torneo? Sì, perché no. So che ci sono altri favoriti, ma io ho vinto questo torneo, so come si vincono questi tornei. Devo solo pensare al mio gioco e spingere al massimo, con la giusta mentalità. È per quello che metto il dito contro la mia testa, tutto parte dalla mente, da quel che si vuole”.
Medvedev dopo la sconfitta non si è detto particolarmente abbattuto, “vincere e perdere fa parte del gioco e oggi Wawrinka ha meritato di più”. Per il russo è la sesta sconfitta su sei match terminati al quinto set. Un dato sul quale dovrebbe riflettere per il suo futuro.
Nel corso di un'intervista televisiva il campione in carica Novak Djokovic ha parlato della drammatica scomparsa di Kobe Bryant, leggenda del basket deceduto ieri in un incedente in elicottero nei pressi di Los Angeles. Il serbo, visibilmente commosso, ha sottolineato la grandezza sportiva e soprattutto umana di Bryant, raccontando un aneddoto personale: “Ci siamo incontrati molte volte, Kobe era una persona straordinaria. Ricordo in particolare una chiacchierata fatta con lui negli Stati Uniti nel periodo in cui stavo soffrendo per l'infortunio al gomito. Gli raccontai della mia situazione, di come fosse difficile per me gestire quella fase della mia vita. Mi ascoltò con attenzione, e mi rispose con il suo solito grande carisma facendomi riflettere su come affrontare mentalmente le difficoltà, sulla necessità di focalizzare tutte le energie per combattere e risolvere quel problema, e di come quest'esperienza mi avrebbe reso più forte se affrontata nel modo giusto. Parole chiare, precise, che furono per me di grande ispirazione e mi aiutarono concretamente nel percorso di recupero. Lascia un vuoto incolmabile”.
Avanza spedita nel torneo la n.3 del ranking WTA Simona Halep, oggi vittoriosa con un duplice 6-4 sulla talentuosa Elise Mertens. “Ho giocato questa partita con grande attenzione” ha dichiarato la rumena, “l'anno scorso a Doha contro di lei ero avanti di un set e 4-2 nel secondo, e ho finito per perdere la partita, lei è capace di grandi rimonte”. Simona ha raccontato la sua routine di rilassamento prima di una partita: “Ascolto musica prima di entrare in campo. Forse è superstizione, ma sento sempre le stesse tre canzoni, come all'ultimo Wimbledon. Continuo a farlo, sperando che funzioni!”. Una scaramanzia portata dal successo, visto che Halep vinse l'ultima edizione dei Championship. “Quando non gioco mi piace camminare in città, vedere persone. Vado da sola, e mi fermo per un po' di shopping, comprando qualcosa che mi dia motivazione per il prossimo incontro. Niente di speciale, qualcosa di semplice ma che mi dia buone sensazioni. Essere rilassata durante un torneo importante è fondamentale per giocare bene”.