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Eventi internazionali

Melbourne Daily 4: l'urlo di Cici Bellis, la marcia di Rublev

La statunitense, che non vinceva un match in uno Slam dal Roland Garros 2017, batte Muchova e centra il terzo turno. Kyrgios imita il servizio di Nadal, Rublev non si ferma, Seppi spinge al quinto Stan Wawrinka. Zverev ammette: "Con i social, noi giovani più sotto pressione"

di | 23 gennaio 2020

Secondo i medici, Catherine Bellis non avrebbe più dovuto giocare. E' al terzo turno

Secondo i medici, Catherine Bellis non avrebbe più dovuto giocare. E' al terzo turno

La storia di giornata è senza dubbio quella dell'americana Catherine “Cici” Bellis. La 20enne di San Francesco ha impressionato per il tennis mostrato nel suo match di secondo turno, vinto in due set sulla ceca Karolina Muchova (23enne in grande ascesa). La statunitense aveva esordito nel torneo lasciando due games alla tedesca Tatjana Maria, commettendo solo cinque errori non forzati in un match perfetto sul piano tattico. La Bellis sembra essere tornata in piena efficienza fisica e tecnica, rinverdendo i tempi in cui era considerata la più grande speranza per il tennis a stelle strisce. Infatti “Cici” fu la Cori Gauff dello scorso lustro, capace di esordire allo US Open 2014 a soli 15 anni sconfiggendo l'allora n.13 del mondo Dominika Cibulkova. Fisico minuto ma grande tecnica e tempo di impatto, la crescita dell'americana si arrestò di colpo nel 2017, vittima di una serie di gravissimi infortuni al polso e al gomito. A 17 anni uscì dal circuito, iniziando un terribile e lunghissimo calvario, con il suo nome completamente scomparso dai radar del tennis Pro.

“Ho iniziato ad avvertire problemi nell'aprile del 2017, sopportando per tutta la stagione un dolore ingestibile imbottita di antidolorifici. Ma non servì a nulla”. All'inizio del 2018 il dramma: prima a Dubai avvertì un “crack” nel suo gomito, quindi a Miami durante il match vs. Victoria Azarenka il legamento del polso cede. Una prima operazione non risolve il problema, che anzi si aggrava con un prematuro ritorno agli allenamenti. Subisce altri due complessi interventi, che richiedono il taglio dell'osso, un accorciamento del legamento e l'aggiunta di una placca. La Bellis non si arrende, ci crede e lavora per rientrare, ma lo scorso autunno uno specialista le dice che non avrebbe mai più potuto giocare a livello professionale. L'americana non ci sta, si sottopone ad ulteriori accertamenti e nuovi medici, che trovano una nuova cura per stabilizzare il braccio. Grazie al ranking protetto rientra in un Challenger, ma disputa solo tre match prima degli Australian Open. “Ora mi sento bene, ma è stata durissima, non potete immaginare quanto. Ero nervosa prima di tornare in campo, non avevo idea di come avrebbe reagito il braccio. La mia sofferenza mi ha fatto maturare molto, nessun problema di gioco sarà mai duro quanto è stato il recupero dagli infortuni”.


Il russo Andrey Rublev non ha ancora perso nel 2019

Rublev inarrestabile, 14 vittorie in fila

Il russo Andrey Rublev si conferma giocatore più “caldo” di inizio stagione e vera mina vagante degli Australian Open. Il ventiduenne moscovita nel suo incontro di secondo turno ha superato in tre set il giapponese Yuichi Sugita, allungando a 14 la propria striscia di vittorie consecutive tra 2019 e 2020. Rublev aveva chiuso alla grande la scorsa stagione con il titolo a Mosca, i quarti a Vienna e solo vittorie in Coppa Davis. La pausa di fine anno non ha interrotto il suo grande stato di forma e nel 2020 è ancora imbattuto. Ha esordito a Doha vincendo il torneo senza perdere un set; quindi un altro titolo ad Adelaide, soffrendo solo in semifinale contro Felix Auger Aliassime, a cui ha concesso un set al tiebreak. Forte di questi straordinari risultati, è sbarcato a Melbourne in grande fiducia mostrando il meglio del suo repertorio, un tennis esplosivo in accelerazione a caccia delle righe, sbaragliando gli avversari. Il suo tabellone è interessante: al prossimo turno affronterà il belga David Goffin, match in cui non parte affatto sfavorito, quindi potrebbe trovare negli ottavi Sasha Zverev, che tra le prime otto teste di serie è probabilmente quello meno in forma. “I miei idoli sono Safin e Nadal, cerco di migliorare la mia attitudine guardando a Rafa anche se ho un gioco diverso dal suo”.


Kyrgios imita la routine al servizio di Nadal

L'australiano Nick Kyrgios sta sorprendendo per la calma e concentrazione mostrata finora in campo agli Australian Open, ma ha trovato ugualmente il modo di ritagliarsi lo spazio per un siparietto divertente nel match odierno vinto contro il francese Gilles Simon. Sul punteggio di 6-2 5-4 15 pari in suo favore, Kyrgios viene sanzionato dal giudice di sedia con un “time violation”, troppo lento a far partire il gioco. L'australiano discute brevemente con l'arbitro, si spiega, non ci sta. Torna al servizio, e spara un Ace. Quindi parla ancora con il referee, inscenando all'improvviso la notissima routine di Rafael Nadal prima di servire (aggiustatina alle ciglia, un'altra ai pants, ecc) e intimando al giudice di sedia “ora non mi dai un warning?”. Il pubblico esplode, l'arbitro la prende bene con un bel sorriso, e Nick come se niente fosse spara l'ennesimo Ace, imprendibile. Show time sulla Melbourne Arena.


Nick Kyrgios batte Gilles Simon e raggiunge il terzo turno all'Australian Open

Sasha Zverev: “Con l'esplosione dei social sentiamo più pressione”

Dopo il successo in tre set contro il bielorusso Egor Gerasimov, la testa di serie n.7 Alexander Zverev ha parlato alla stampa sul tema della pressione che avvertono i giovani giocatori, a suo dire molto più forte del passato per colpa dell'influenza dei social network. “Con l'avvento dei social la pressione che sentiamo dai media e dalla gente è molto più forte rispetto al passato, tipo 20 anni fa. Oggi tutti hanno un cellulare e usano i vari Facebook, Instagram, la gente è sempre informata in tempo reale ed è consapevole, vuol dire la sua, far sentire la propria presenza. Prima per essere informati dei fatti e delle partite dovevi comprare e leggere un giornale o una rivista, oppure andare al computer e metterti a cercare. Adesso apri Instagram e trovi cinque milioni di persone che si sentono in dovere di darti la loro opinione.


Tutto si è caricato al massimo, ed è più difficile da gestire. Dall'altro lato, gente come Novak, Rafa e Roger sono migliori di noi perché continuano a vincere, ma quando loro sono cresciuti non avevano questa pressione. Tutti affermiamo che non ci interessa quel che dice la gente o che non sentiamo la pressione dei media; in realtà non è vero, la sentiamo eccome, alla fine qualcosa dentro ti resta e ci si pensa. Questo fa grande differenza e rende la nostra crescita più complicata. Sto cercando di guardare i social media il meno possibile durante gli Slam e grandi appuntamenti, ma ormai fa parte della vita quotidiana e non è facile. Cerco di restare il più possibile nella mia “bolla” e pensare solo al gioco”.


Seppi vs. Wawrinka, bella partita tra due veri professionisti

La serata sulla Margaret Court Arena è stata impreziosita da un bel match tra Andreas Seppi e Stan Wawrinka. Alla fine l'ha spuntata lo svizzero, campione del torneo nel 2014, in cinque set. Oltre all'importanza dell'incontro ai fini del torneo (Wawrinka e Seppi sono due ossi duri da affrontare negli Slam e soprattutto in Australia), piace sottolineare la qualità tecnica mostrata in campo dai due “veterani”, capaci di regalare al pubblico un tennis intelligente, assai completo come soluzioni di gioco e raffinato sul piano tattico. I due hanno un compiuto un lungo percorso sportivo che li ha visti crescere moltissimo negli anni, arrivando a risultati eccellenti. L'azzurro è prossimo ai 36 anni e diventerà padre a breve; lo svizzero va per i 35, con ben tre coppe Slam a casa e moltissimi altri successi.


La stretta di mano tra Seppi e Wawrinka dopo i cinque set all'Australian Open

Seppi soffre da tempo di cronici problemi all'anca, che lo costringono a sottoporsi ad infiltrazioni per continuare l'attività, forzandolo a lunghi periodi di pausa per recuperare; Wawrinka ha subito una delicata operazione al ginocchio, usurato dal sostenere il suo fisico massiccio ed esplosivo, e quindi è costretto a lunghe sedute di fisioterapia per preservare l'articolazione. Nonostante gli acciacchi ed una carriera notevole alle spalle, sia Stan che Andreas continuano ad allenarsi e giocare con grande impegno, producendo un tennis di qualità e ottime partite come quella da poco conclusa a Melbourne. Due veri esempi per i giovani su cosa vuol dire essere dei seri professionisti e su come si possa crescere e migliorare arrivando ad ottimi risultati in carriera. 


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