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Eventi internazionali

Melbourne daily 3 - La grinta di Coco e altre 3 cose da sapere

Gauff è la prima quindicenne Usa in trent'anni a centrare il terzo turno nei suoi primi tre Slam. Ritrova Naomi Osaka dopo la sconfitta dello US open e l'intervista congiunta. Polemiche sul comportamento dei tifosi a Melbourne

di | 22 gennaio 2020

Cori Gauff

Cori Gauff

La quindicenne statunitense Cori Gauff impressiona per qualità e personalità, rimontando la rumena Sorana Cirstea e guadagnandosi un terzo turno stellare contro la campionessa in carica Naomi Osaka. Una giornata disturbata dal forte vento e qualche eccesso di tifo sugli spalti, ma con tutti i migliori che avanzano al terzo turno, eccetto Dimitrov sconfitto in una maratona dall'americano Tommy Paul.


La grinta e il record di Cori Gauff

Cori Gauff è il volto da copertina di queste prime giornate dell'Australian Open. Uno dei best match di giornata è senza dubbio la sua vittoria sull'esperta rumena Sorana Cirstea, con la quindicenne americana bravissima nel rimontare uno svantaggio di 0-3 nel set decisivo, chiudendo 7-5. Impressiona l'atteggiamento in campo e la sua forza mentale, nonostante la giovanissima età: “Ho sempre cercato di restare calma e positiva, credendo nella rimonta nonostante lo score negativo. Ero sotto 0-3 e 0-30 nel game, mi sono detta... devi essere più aggressiva. L'ho pensato per tutto l'incontro, ma ho trovato la spinta decisiva quando mi sono ritrovata in quella situazione, ho sentito che era il momento per spingere a tutta. In generale la mia mentalità è sempre stata quella di non aver niente da perdere, anche quando ero una junior con ottima classifica e quindi tecnicamente favorita negli incontri. Continuo a scendere in campo con questo atteggiamento, sono pronta a combattere e se perdo non finisce certo il mondo, avrò presto un altro match per rifarmi. Cerco di mettermi meno pressione”.

Questa vittoria segna un record storico per il tennis statunitense: negli ultimi 30 anni Cori Gauff è la prima giocatrice americana ad arrivare al terzo turno nei suoi primissimi tre Slam disputati, il tutto a soli 15 anni. Dopodomani tornerà in campo in una sfida stellare contro Naomi Osaka, un match che promette grandissimo spettacolo.

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Via ...col vento

L'Australia è un paese tanto affascinante quanto difficile per la potenza degli elementi. Prima il fuoco devastante degli incendi, quindi l'acqua con violenti acquazzoni; oggi è arrivato pure il vento, un classico “down under” ma assai temuto dai tennisti. La terza giornata dell'Australian Open è stata condizionata da raffiche intense e improvvise, a complicare il gioco per tutti i protagonisti. A farne le spese soprattutto i giocatori più tecnici, quelli che basano il proprio tennis sull'anticipo e impatti precisi cercando angoli e vincenti, tutti andati in difficoltà o addirittura sconfitti. Tra questi Petra Kvitova, che ha sofferto moltissimo per superare la spagnola Paula Badosa e ha dichiarato “oggi condizioni davvero difficili, non sapevi mai che palla ti sarebbe arrivata”; Naomi Osaka, molto nervosa ma vincente sulla cinese Saisai Zheng; Grigor Dimitrov, sconfitto in una durissima maratona dal 22enne Tommy Paul, più coraggioso del bulgaro nel cercare di muovere il gioco nonostante le folate.
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Novak Djokovic nel dopo partita ha parlato della sua ricetta contro il vento: “Nessun giocatore ama queste condizioni, ma ci sono e basta, puoi solo accettarlo e fare del tuo meglio per superare la difficoltà. La sfida riguarda non solo il tuo avversario ma anche le condizioni in campo. Il modo migliore per affrontare il vento è entrare subito in partita spingendo i colpi fin dall'inizio così da calibrare il gioco, e cercare di coprire un po' la palla”.

Esemplare l'atteggiamento di Jannik Sinner, quello di un ragazzo che guarda lontano senza cercare scuse per la sua sconfitta: “Non stiamo qui a parlare del vento, Fucsovics ha giocato meglio di me. Devo imparare a battere questi giocatori, quelli solidi, classificati tra il 40, 50, 60 del mondo. Se perdi contro un top 20 ci sta, per me adesso è importante iniziare a vincere contro quelli subito davanti, ma ci vuole tempo per arrivarci”.

Pubblico troppo “calcistico”?

Il pubblico in Australia è generalmente molto caldo e colorito, ben più della media degli altri Slam e grandi tornei. Un contesto ambientale unico in un paese per vocazione multiculturale e multietnico, che talvolta spinge i supporter ad esagerare trascendendo la pacatezza del tour e provocando reazioni da parte degli stessi giocatori. Non sono passate inosservate le dichiarazioni forti rilasciate oggi dal francese Benoit Paire dopo la sconfitta al tiebreak decisivo contro il croato Marin Cilic. Il francese durante il match si è lamentato con il giudice di sedia perché ripetutamente disturbato da un gruppo di tifosi croati che gli urlavano contro durante l'esecuzione del servizio. Paire ha rincarato la dose di fronte alla stampa: “È bello quando si crea un'atmosfera intensa con il pubblico partecipe, ma non così. Io sono uno che a volte drammatizza le cose, lo ammetto, ma stavolta non va bene. Non riuscivo a trovare la concentrazione tra prima e seconda di servizio per il disturbo dei tifosi croati. Non so perché quel gruppo era con le calotte da pallanuoto (sport molto popolare in Croazia, ndr), forse così non sentivano gli avvertimenti dal campo... è meglio che la prossima volta restino in piscina”.
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Anche Stefanos Tsitsipas si è lamentato con il pubblico, rimproverando addirittura i suoi stessi fan, a suo dire poco corretti nel match vinto contro Salvatore Caruso al primo turno. “Adoro il tifo dei miei fan perché mi fornisce grandi stimoli e gioia, ma non capisco perché a volte vadano oltre il consentito. Dovrebbero avere un po' più di rispetto per gli avversari, è bello sentire il loro sostegno ma senza esagerare, sennò si trasforma in una distrazione. Diventa un atteggiamento da supporter calcistici, ma questo non appartiene al tennis ed è bene che resti sui campi da calcio”. Non è la prima volta che a Melbourne il pubblico va un po' sopra le righe, arrivando anche a qualche screzio sugli spalti. Il punto più basso resta quello del 2009, quando Melbourne Park fu teatro di una rissa tra un manipolo di fan di origine serba e i rivali bosniaci, che dopo la vittoria del serbo Novak Djokovic sull'americano nato in Bosnia Amer Delic si scontrarono arrivando a lanciarsi dietro sedie ed altri oggetti. Un donna restò lievemente ferita e la polizia fu costretta ad arrestare due esagitati, con oltre trenta persone cacciate dall'impianto. 


Krajinovic, non bastano i consigli di Djokovic

Nel corso della conferenza stampa post partita è stato chiesto a Novak Djokovic se avesse dato all'amico e connazionale Filip Krajinovic alcuni consigli su come affrontare Roger Federer, ultimo match in programma sulla Rod Laver Arena. Novak ha risposto divertito: “Si certo, abbiamo parlato di questo la scorsa notte. Filip ha lottato alla grande per vincere il suo primo match del torneo, è stato molto vicino a perdere, finendo per portarlo a casa in cinque set. Questo gli ha dato molta fiducia. Ovviamente contro Federer sarà tutta un'altra storia. Abbiamo parlato un po' su alcune cose che potrebbe fare, oltre a dare il suo meglio. Non dipenderà solo da lui, ma anche da come Roger inizierà l'incontro e da quanto Federer giocherà bene. Krajinovic è un ragazzo con molto talento, è in giro da un po' e conosce bene Roger”. I due connazionali sono molto amici, tanto che Djokovic ha sostenuto Krajinovic agli esordi, quando stentava ad imporsi sul tour Pro. Krajinovic ha cercato di tenere molto alta la percentuale di prime, probabilmente consigliato da Djokovic, ma la classe di Federer non teme nemmeno i buoni consigli del forte rivale, tanto da concedere oggi al serbo solo sei games in tre set.
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