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Eventi internazionali

Film 2019, novembre: Sinner re Next Gen, Berrettini da Finals ma il “maestro” è Tsitsipas

All’Allianz Cloud di Milano Jannik sbaraglia la concorrenza. A Londra prima vittoria di un azzurro alle Finals dove trionfa il greco Stefanos. A Madrid Nadal, che chiude l’anno in vetta al ranking per la quinta volta, regala alla Spagna la sua sesta Coppa Davis, la prima giocata con il nuovo format

di | 29 dicembre 2019

il ruggito di Berrettini alle atp finals

Nole cala il pokerissimo ma perde comunque il trono - Quinto titolo a Bercy per Novak Djokovic. Il numero uno del mondo, alla 50esima finale in un Masters 1000, domina 63 64 il Next Gen Denis Shapovalov, numero 28 Atp (che in semifinale beneficia del forfait di Rafa per un problema agli addominali), e conquista il 34esimo titolo in questa categoria di tornei, uno in meno del recordman Nadal. Un successo che però non impedisce al serbo di farsi scavalcare dallo spagnolo in vetta al ranking mondiale.

 

E Parigi dà una bella soddisfazione anche a Berrettini che, seppur fuori già al secondo turno con Tsonga, strappa comunque il pass per Londra. Pazzesco se si fa mente locale alla posizione di Matteo nel ranking a novembre 2018: numero 54. Il 23enne romano si accomoda sulla poltrona numero 8 e riporta il tennis italiano in singolare al Masters di fine anno dopo 41 anni. “Io alLe Atp Finals? Fa un po’ impressione”, scherza Matteo.

Tempo di Next Gen

Giulio Zeppieri si assicura il ruolo di riserva (alternate) per le Atp Next Gen Finals all’Allianz Cloud. Nella finale del torneo per i migliori under 21 italiani sul veloce indoor dello Sporting Milano 3 di Basiglio, il 18enne mancino di Latina, secondo favorito del tabellone, si impone per 4-1 4-3(3) (5)3-4 1-4 4-1 su Enrico Dalla Valle, quarta testa di serie, bravo ad allungare l’incontro salvando tre match-point nel terzo set.

Rex Gen Jannik: ed è Sinner-mania

All’Allianz Cloud di Milano, palcoscenico della terza edizione delle Next Gen Atp Finals, dimostra di viaggiare con tre anni d’anticipo sulla tabella di marcia Jannik Sinner. Il 18enne di Sesto Pusteria, in tabellone con una wild card - è il giocatore più giovane tra gli otto protagonisti ma anche quello con il ranking più basso, numero 95 Atp -, intanto si assicura il passaggio in semifinale con una giornata d’anticipo grazie alle vittorie su Tiafoe, numero 47 Atp, e su Mikael Ymer, numero74 Atp (ininfluente la sconfitta con Humbert, numero 55 Atp), e poi si sbarazza di Kekmanovic, numero 60 Atp, nonostante una partenza al rallentatore, e soprattutto concede appena 5 giochi in finale a De Minaur, per il secondo anno costretto ad accontentarsi della piazza d’onore.

Parliamo di Alex l’australiano detto “Demon” per la velocità di piedi e cervello, numero 18 Atp, 20 anni, vincitore in stagione di tre titoli Atp (Sydney, Atlanta e Zhuhai) e finalista un paio di settimane prima a Basile stoppato solo da “King Roger”. Ebbene Sinner non gli dà tregua anticipando ogni colpo e togliendogli il tempo, spingendo con servizio e diritto ma anche con il rovescio. Il risultato (4-2 4-1 4-2) è il trionfo di Jannik metaforicamente abbracciato dal pubblico di un’Allianz Cloud “sold out” per ammirare il fenomeno azzurro. E chissà a quanti sarà venuto in mente che nell’albo d’oro Sinner succede ad un certo Tsitsipas….

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41 anni dopo ecco Matteo

Dopo quattro decadi abbondanti c’è di nuovo un tennista azzurro al Masters. E’ Matteo Berrettini tra i protagonisti delle ATP Finals di Londra in singolare dopo Panatta nel 1975 e Barazzutti che, nel gennaio 1979, partecipò all'evento conclusivo dell'annata 1978. Entrambi però non vinsero alcuna partita. L’unico successo porta la firma della coppia Bolelli/Fognini, tra i migliori otto a Londra nel 2015.

Ma il tabù viene infranto proprio dal 23enne romano (n.8 Atp) che, oramai fuori dai giochi, batte Dominic Thiem aggiungendo un’altra piccola impresa ad una stagione favolosa. 

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Nel 2019 il tennista seguito da coach Vincenzo Santopadre è diventato il quarto italiano dell’Era Open ad abbattere il muro dei top-ten ed il terzo a qualificarsi per il Masters di fine anno. In una stagione scandita da 43 vittorie contro 25 sconfitte (Davis Cup Finals comprese), Berrettini ha centrato la sua prima semifinale Slam a New York, la sua prima semifinale in un Masters 1000 in quel di Shanghai oltre a due titoli Atp conquistati sulla terra di Budapest e sull’erba di Stoccarda (che si vanno ad aggiungere a Gstaad 2018), dove non perde mai il servizio, una finale a Monaco di Baviera e per finire un’altra semifinale - l’ottava dell’anno - a Vienna.

Da leader Next Gen a “maestro” assoluto

 Alle Atp World Tour Finals di scena alla “O2 Arena” di Londra (che nel 2021 cederà il passo a Torino) Roger Federer (n.3 Atp) parte con una sconfitta contro Thiem (n.5 Atp) ma azzanna comunque un posto in semifinale. Cosa che non riesce a Rafa Nadal (n.1 Atp) che, dopo il brutto esordio contro Zverev, rimonta da 1-5 contro Medvedev (n.4 Atp), con tanto di match-point annullato, e supera Tsitsipas (n.6 Atp): con due vittorie ed una sconfitta il 33enne mancino di Manacor resta fuori dal penultimo atto per una peggiore differenza set/game vinti/persi.

Lo spagnolo si consola però proprio grazie a Federer che supera Djokovic (n.2 Atp), eliminandolo dal torneo, e consegna a Rafa la matematica certezza di chiudere l’anno in vetta al ranking per la quinta volta. Con il fuoriclasse di Basilea sono in semifinale Tsitsipas, Thiem e Zverev

“King Roger” si è già aggiudicato sei volte il prestigioso torneo (2003-04, 2006-07, 2010-11) ed è l’uomo dei record al Masters: è quello che ha vinto più titoli, anche se l’ultimo risale a ben otto anni fa, e giocato più finali, 10 (2005, 2012, 2014 e 2015). Alla sfida per il titolo, però, stavolta ci va Tsitsipas: lo scontro di talenti e generazionale - i due sono separati da 17 anni e 4 giorni (record per il Masters) se lo aggiudica per 63 64 il 20enne di Atene. Nell’altra sfida Dominic Thiem si impone per 75 63 sul tedesco “Sascha” Zverev, campione uscente. 

A novembre del 2018 il greco Stefanos Tsitsipas firmava la seconda edizione delle Next Gen Atp Finals di Milano battendo in finale De Minaur. E dodici mesi dopo eccolo trionfare alle Finals dei grandi a Londra: il ragazzo di Atene, che con i suoi 21 anni e tre mesi era il più giovane dei protagonisti, si impone in rimonta per 67(6) 62 76(4) sull’austriaco Dominic Thiem, e diventa il sesto giocatore a vincere le ATP Finals al primo tentativo dopo Dimitrov nel 2017, Alex Corretja nel 1998, John McEnroe nel 1978, Guillermo Vilas nel 1974, Ilie Nastase nel 1971 e Stan Smith nel 1970

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Tsitsipas, che è anche il più giovane tennista a poter vantare nel proprio palmares vittorie su tutti e tre i “Fab 3” (Nadal, Djokovic e Federer), chiude col botto una stagione partita alla grande con la prima semifinale Slam raggiunta in quel di Melbourne, e dove mette in bacheca 3 trofei - all’Estorill, a Marsiglia e alle Finals di Londra (che vanno ad aggiungersi a Stoccolma 2018). Certo, non sono mancati i periodi negativi anche perché Stefanos, primo greco di sempre ad entrare in top ten e in top five, pare voler usurpare il titolo di “stakanovista doc” a Thiem (54 vittorie - compresa Londra - contro 25 sconfitte). Ma alla fine dimostra di avere ancora parecchio carburante nel serbatoio e con il trionfo londinese si propone come la miglior alternativa a Rafa/Nole/Roger. Lo scopriremo solo vivendo….

Si ritira Berdych

Durante le Atp Finals Tomas Berdych anticipa con un tweet la decisione di dire addio al tennis. Il 34enne ceco in carriera ha vinto 13 titoli, ed ha giocato la semifinale in tutti gli Slam e al Masters. Ha raggiunto la finale a Wimbledon nel 2010, stoppato da Nadal, ha vinto il Masters 1000 di Parigi Bercy da numero 50 del mondo. E' uno dei soli tre giocatori ad aver sconfitto i “Fab 4” almeno una volta nei Major, insieme a Tsonga e Wawrinka. E' rimasto in top 100 per 794 settimane di fila.

Ortisei: Sinner chiude alla grande il suo 2019 da favola

Jannik profeta in patria.Il 18enne di Sesto Pusteria, reduce dal trionfo alle Next Gen ATP Finals a Milano, aggiunge un’altra perla alla sua collana di successi in un 2019 da applausi, aggiudicandosi lo "Sparkasse Challenger Val Gardena Südtirol" (challenger Atp dotato - montepremi 46.600 euro) sul sintetico indoor del Tennis Center di Ortisei, a 95 chilometri da casa sua. Sinner, numero 96 del ranking mondiale e secondo favorito del tabellone, nella sua quarta finale challenger stagionale (e in carriera), supera 62 64 l'austriaco  Ofner, numero 173 Atp e decima testa di serie, conquistando il trofeo senza cedere un set e salendo al numero 78, ennesimo best ranking in un anno in costante progresso, iniziato oltre la 500esima posizione mondiale.

Jannik Sinner esulta: è suo il titolo dello "Sparkasse Challenger Val Gardena Südtirol"

È una bellissima sensazione vincere il torneo di casa e chiudere la stagione qui a Ortisei davanti alla mia famiglia e tanti tifosi - commenta Jannik, con un bel sorriso -. È andato tutto abbastanza veloce: non tanto tempo fa ero qui a seguire Andreas Seppi...”. Nel 2019 Sinner ha letteralmente bruciato le tappe: ha raggiunto la prima semifinale Atp ad Anversa ad ottobre (battendo fra gli altri un top 20 come Gael Monfils), si è aggiudicato due titoli challenger (Bergamo a febbraio e Lexington ad agosto), ha vinto il suo primo match in un Masters 1000 (agli Internazionali BNL d'Italia a Roma, contro lo statunitense Johnson) e partecipato al suo primo main draw Slam (Us Open), superando le qualificazioni e cedendo in 4 set all’esordio a Wawrinka. Un'escalation di risultati che gli è valsa una wild card per le Next Gen ATP Finals di Milano, dove ha firmato con autorità la terza edizione dell'appuntamento riservato ai migliori under 21 del circuito mondiale.

Habla español la nuova Davis Cup

Si alza il sipario sul veloce indoor della Caja Magica di Madrid, palcoscenico delle prime Finals della Coppa Davis con il nuovo format (18 nazioni in campo suddivise in sei gironi): grande successo e grande spettacolo ma formula rivedibile, almeno per quanto riguarda orari da “tennis by night” e “ritiri ad arte” in doppio. L’Italdavis guidata da Corrado Barazzutti, inserita nel Gruppo F, sulla carta è seconda solo alla Spagna per il ranking dei suoi giocatori. Ma va tutto storto.

Contro il Canada Fognini si fa sorprendere da Pospisil (rivelazine assoluta della settimana madrilena) mentre Berrettini cede di un soffio a Shapovalov: solo il doppio vinto da Fabio e Matteo ci tiene in corsa.

Contro gli Stati Uniti Fognini si riscatta contro Opelka ma Berrettini paga tutta insieme contro Fritz la fatica di una stagione straordinaria mentre Fabio e Simone Bolelli chiudono con una sconfitta alle 4 del mattino un doppio reso inutile dal forfait di quello aussie contro il Belgio (gli azzurri puntavano al ripescaggio come una delle due migliori seconde).

L’Italdavis ricomincerà dunque la sua avventura in Coppa il prossimo febbraio (6-7) affrontando in casa la Corea del Sud.

Tornando a Madrid, i quarti promuovono Russia, che supera la Serbia (con Djokovic e Troicki che falliscono tre match-point), Canada, che batte l’Australia, Gran Bretagna, che elimina la Germania, e Spagna, con i “padroni di casa” obbligati per la seconda volta di fila a chiede gli straordinari a Nadal per imporsi sull’Argentina. In semifinale il Canada si sbarazza della Russia solo al tie-break del doppio decisivo ed anche la Spagna, ancora con il mancino di Manacor nel doppio ruolo, si impone di misura sulla Gran Bretagna.

In finale Bautista Agut commuove, Nadal non delude, la Spagna trionfa. Contro il Canada capitan Sergi Bruguera mette in campo la formazione migliore, con il numero 1 e il numero 9 del mondo. Anche il suo “collega” Dancevic punta su Felix Auger-Aliassime mai schierato in precedenza. Ma è la serata delle “furie rosse”: Roberto, rientrato subito dopo la morte del padre, si impone per 76 63 sul 19enne di Montreal, mentre Rafa supera 63 76 Shapovalov. E poi è il trionfo con una Caja Magica che impazzisce per il sesto successo in Davis dopo quelli del 2000 con l'Australia, del 2004 con gli Usa, del 2008 con l’Argentina, del 2009 con la Repubblica Ceca e del 2011 ancora con l'Argentina.

A parte alcune lacune organizzative, le prime Davis Cup Finals - trasmesse live da SuperTennis con il record di ascolti: la settimana è stata per il canale della Fit la più vista del 2019 - hanno comunque conservato le tradizionali caratteristiche della competizione quali suspense, tifo organizzato in scenografiche e rumorose coreografie, protagonisti a sorpresa come Pospisil e storie da occhi lucidi come quella di Bautista Agut. Tutto è migliorabile, promette Piquet. Si vedrà.

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