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Abu Dhabi: Nadal show, ma non chiamatela esibizione

Nadal supera Tsitsipas nella finale dell'esibizione di Abu Dhabi. I due non l'hanno certo presa come un'esibizione: è stata partita vera, durata tre ore, con un tennis di alto livello. La rivalità tra i due promette spettacolo. Djokovic chiude terzo battendo Khachanov.

di | 21 dicembre 2019

nadal abu dhabi

Sono solo esibizioni, dicono. Ma ogni regola ha la sua eccezione. Nadal batte Tsitsipas nella finale del Mubadala World Tennis Championship. Ha chiuso 67 75 76 dopo oltre tre ore di partita. Una sfida vera, in cui lo spagnolo ha rifiutato l'idea di perdere. Soprattutto perché dall'altra parte c'è il greco, destinato a diventare uno dei grandi rivali del maiorchino l'anno prossimo. 

Hanno interpretato e sentito la partita quasi come una finale, anche con proteste, sfoghi, pallate, parolacce assortite. Tutto il meglio del repertorio, per un'ouverture stagionale che sorprende per livello di gioco e continuità, per un'intensità di tennis che va ben oltre l'importanza relativa dell'evento. Ma ha più a che fare, appunto, con l'opposizione tra i due, che contiene l'inizio delle grandi storie. C'è il campione un po' agée, Nadal, chiamato a difendere il posto da numero 1, in continua evoluzione. C'è il rivale, Tsitsipas, più giovane e ugualmente ambizioso, che ribolle sotto la superficie di apparente calma olimpica e ha da sempre Federer come modello e ispirazione. Un rivale già capace di spostare gli equilibri nel corso del 2019.

Tsitsipas vince il primo parziale al tiebreak, salvando due set point. Nadal vince il secondo cancellando due chance per il 5-4. La sfida non è una semplice esibizione, e si vede. C'è il senso di una rivalità accesa nel 2019, c'è in Nadal il ricordo dell'ultimo incontro alle ATP Finals contro il giovane che si sta affacciando all'Olimpo del gioco. 

I due non si piacciono, e non se lo nascondono. Tsitsipas ha più volte criticato l'atteggiamento di Nadal, che a gennaio gli lasciava sei game all'Australian Open. "Non so cosa prendere da questa partita" diceva. Deve averlo capito, perché ha sconfitto lo spagnolo poi per la prima volta in carriera sulla terra a Madrid. Nadal l'ha battuto a Roma e poi alle ATP Finals senza concedere nemmeno una palla break. Ma è stata una vittoria amara, perché Nadal è stato comunque eliminato nel girone e il greco ha poi vinto il titolo.

Nessuno dei due la prende come una semplice esibizione, tanto che Tsitsipas si prende un warning per una racchettata violenta contro una delle sedie per i giudici di linea. Nadal protesta due volte contro l'arbitro, il pubblico entra nella partita, si lascia coinvolgere da una sfida in cui l'equilibrio e la concentrazione creano spettacolo.

Nella prima metà della partita lo spagnolo vince gli scambi medio-lunghi, Tsitsipas domina quelli sotto i tre colpi. Ma col passare dei game, nessuno dei due riesce a generare un vantaggio significativo da questo punto di vista.

Il greco ha bisogno di essere incisivo con servizio e risposta. Nadal martella contro il rovescio dell'avversario, anche con traiettorie più alte, per poi cercare stabilmente il vincente contro il dritto. 

Il numero 1 del mondo gioca in verticale, scende a rete con frequenze da specialista del gioco di volo. "Ho finito la stagione in Davis da meno di un mese" ha detto Nadal, "questo da un lato è negativo perché c'è sempre meno tempo per riposarsi, ma dall'altro mi aiuta, soprattutto visto che ho giocato bene a fine anno".

Tsitsipas non si è nascosto durante il torneo. Dopo la vittoria alle ATP Finals, il numero 6 del mondo ha detto che il suo obiettivo per il 2020 rimane rimane vincere uno Slam. E non solo. Vuole conquistare anche un Masters 1000 e chiudere l'anno tra i primi tre del mondo. L'ambizione di sicuro non gli manca.

"Ha il gioco per riuscirci" ha detto Djokovic, battuto da Tsitsipas in semifinale, che ha chiuso terzo al Mubadala World Tennis Championship grazie al 75 63 su Karen Khachanov nella finale di consolazione. "E' un grande professionista, molto determinato, con un approccio giusto al tennis. Naturalmente, è difficile per tutti chiudere l'anno in top 3, perché per farcela devi giocare ad altissimo livello tutta la stagione senza infortuni o passaggi a vuoto. Devi essere forte mentalmente e fisicamente, anche se è molto maturato e i risultati lo dimostrano".

Avere obiettivi chiari e grandi ambizioni, ha spiegato Nadal alla vigilia della finale, "è fondamentale anche se il traguardo che si è dato rimane molto difficile da raggiungere".

Di sicuro, se questi sono i presupposti della stagione, il 2020 sarà un anno di fuochi d'artificio. 

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