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Gli errori di Troicki nei punti decisivi del doppio indirizzano la sfida. Nei singolari, Rublev ha dominato Krajinovic, Djokovic ha sconfitto Khachanov. La Russia sfiderà il Canada per un posto in finale.
di Alessandro Mastroluca - da Madrid | 22 novembre 2019
E' finita con le lacrime inconsolabili di Victor Troicki che si nasconde sotto l'asciugamano ma vorrebbe sparire dalla Caja Magica. Non ci sono incantesimi, però, che possano sollevarlo dalla responsabilità e cancellare i segni della crudeltà diabolica del tennis. La Serbia ha perso 2-1 il quarto di finale contro la Russia, che centra la prima semifinale dal 2008.
In doppio, Djokovic e Troicki pagano il poco affiatamento contro Khachanov e Rublev, i russi "di Spagna" che qui da tempo si allenano. Decidono di rimanere a fondo campo a giocare come gli riesce meglio. Troicki è il migliore dei serbi fino a tre punti dalla fine della partita, poi mette fuori la volée a campo aperto che vanifica il terzo match point serbo e sotterra la risposta che lancia la festa dei russi: finisce 64 46 76(10). In semifinale, Khachanov e Rublev sfideranno il Canada di Pospisil e Shapovalov: l'esito non è affatto scontato.
"Non mi sono mai sentito peggio in tutta la mia carriera, in tutta la mia vita" ha ammesso Troicki in conferenza stampa. "Ho fatto perdere la mia squadra, chiedo scusa a tutti loro. Eravamo in vantaggio nel tiebreak, abbiamo avuto occasioni per chiudere ma non l'abbiamo fatto. Ho rovinato tutto nei momenti cruciali". Nel 2010 Troicki era stato protagonista della rimonta in finale di Coppa Davis contro la Francia: aveva dominato Michael Llodra nel quinto e decisivo singolare e alzato la coppa. "Dio una volta mi ha dato l'opportunità di essere un eroe e ora me l'ha tolta. Sono molto deluso da me stesso, non sono stato capace di mantenere la concentrazione fino all'ultimo. E' stata una partita con tante emozioni, alla fine un punto ha deciso tutto".