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Eventi internazionali

Gran Bretagna in semifinale. Murray promette biglietti

I britannici battono 2-0 la Germania. Evans supera Struff al tiebreak del terzo set, Edmund sconfigge Kohlschreiber in due. Murray ancora fuori: su Instagram promette biglietti ai tifosi che andranno a fare il tifo per la Gran Bretagna che affronterà Spagna o Argentina.

di | 22 novembre 2019

Evans

La Gran Bretagna era da poco entrata in Europa quando ha affrontato per l'ultima volta la Germania in Coppa Davis. Ed era solo la Germania Ovest, per la caduta del Muro di Berlino sarebbero serviti altri sedici anni. Ora, a trent'anni dall'unificazione e con la Gran Bretagna che cerca di uscire dall'UE, le due nazionali si ritrovano per un posto in semifinale di Coppa Davis. E lo vince la Gran Bretagna, grazie a Edmund che batte Kohlschreiber 63 75 e a Daniel Evans che fa dimenticare di aver sprecato due volte un set di vantaggio nelle sfide del girone. Evans dimostra quanto sia migliorato nella capacità di sfruttare al meglio il suo notevole repertorio tecnico nei momenti decisivi e supera Jan-Lennard Struff 76(6) 36 76(2).

La Gran Bretagna, l'unica nazione sempre presente dalla fondazione della Coppa Davis dalla sua fondazione nel 1900, torna così in semifinale a tre anni dall'ultima nel 2016 persa contro l'Argentina.
Andy Murray, in una storia su Instagram, invita i britannici a Madrid a venire per la semifinale. "Cercheremo di trovare quanti più biglietti possibile per chiunque voglia esserci e fare il tifo per noi" scrive lo scozzese. L'atmosfera, in vista di una sfida particolare anche dal punto di vista delle emozioni, può diventare un fattore. E per i giocatori evidentemente l'energia positiva conta.

Il pubblico, in gran parte formato da tifosi britannici, ammira un Kyle Edmund in versione deluxe che non fa sentire la mancanza di Andy Murray, escluso per la seconda volta dopo la complessa e non certo convincente vittoria all'esordio contro l'olandese Griekspoor. Edmund ha aperto il confronto con un 63 75 su Philipp Kohlschreiber.

"Essere chiamato al posto di Andy non è una pressione in più. Devo andare in campo e vincere, questo è il mio compito" ha detto in conferenza stampa il britannico che dopo la Davis inizierà a preparare  il 2020 con il nuovo coach, l'argentino Franco Davin ormai ex allenatore di Fabio Fognini. "Credo di avere affrontato bene le sfide di questo match: ho controllato il match e imposto il mio gioco" ha aggiunto.
Sceso al numero 69 del mondo dopo una stagione con poche soddisfazioni, ha sfoderato il meglio del suo dritto per spegnere le speranze del trentaseienne tedesco. E' il quinto successo in dieci singolari in Davis per Edmund, che ha esordito in nazionale nel 2015, direttamente in finale: dopo aver vinto i primi due set, perse contro il belga Goffin. Dal 1972, quando venne abolito il Challenge Round (il privilegio per la squadra campione di giocare solo la finale l'anno dopo), solo sette giocatori prima di lui avevano fatto il loro esordio in Davis nel match per il titolo.

La rivalità storica fra le due nazioni non impedisce a un gruppo di tifosi britannici della Stirling Uni Barmy Army (gruppo organizzato che segue la Gran Bretagna in Davis e Fed Cup) di cantare "Happy birthday" a Boris Becker, che compie 52 anni, che ricambia con un cenno di saluto dopo qualche attimo di distrazione.

Si distrae un po' anche Evans che subisce il break quando serve per il primo set ma chiude al tiebreak. Perso il secondo, Evans cambia direzione al match nel terzo set. "Ho perso due match qui, ho messo in difficoltà la squadra. E' una grande vittoria" ha detto Evans nell'intervista a caldo. "Prima del match non mi sentivo bene, la squadra mi ha dato un grande sostegno". Evans ha continuato a martellare al servizio e alla distanza, soprattutto nel tiebreak decisivo, Struff ha perso continuità in risposta. 



"Non posso crederci" ha commentato a caldo il capitano Leon Smith. "Ieri sera abbiamo cambiato approccio alla partita. Era molto giù negli ultimi giorni, ma Dan adora giocare in Coppa Davis". E si vede anche da come corre per andare ad abbracciare il capitano dopo il punto che vale la semifinale.
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