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Il tedesco, campione in carica, apre al meglio il suo percorso alle ATP Finals. Dominato in due set Rafa Nadal, che l'aveva sconfitto in tutti i cinque precedenti confronti diretti.
di Alessandro Mastroluca | 11 novembre 2019
Ha portato il vento del cambiamento sulla linea del tempo. L'anno scorso Sascha Zverev aveva battuto Federer e Djokovic, come nessuno era riuscito a fare in dieci anni in una stessa edizione del Masters. Quest'anno, da campione in carica, Alexander Zverev ha iniziato dominando Nadal. Ha chiuso 62 64, ha ottenuto un punto diretto su due al servizio e vinto sette scambi in più di quelli che si sono prolungati oltre i cinque colpi. Ha ricominciato al Masters dove aveva finito, con un urlo di liberazione e una vittoria contro il numero 1 del mondo.Si è regalato una di quelle occasioni in cui senti il futuro nell'aria, la magia di un momento in una sera di gloria. Per chi l'ha visto e per chi verrà. Perché il futuro è adesso, e passa per il meridiano di Greenwich, che attraversa la O2 Arena.
Nadal giocherà contro Medvedev nella sessione pomeridiana, alle 15 ora italiana, mercoledì. Djokovic sarà spettatore interessato. Il serbo e lo spagnolo sono infatti in lotta per chiudere la stagione da numero 1 del mondo. Djokovic deve comunque arrivare almeno in finale con due vittorie nel girone. Ma se Nadal dovesse vincere uscire vincendo solo un match, Djokovic riuscirebbe a superarlo solo conquistando il titolo o arrivando alla finale da imbattuto.
Zverev, uno dei quattro under 23 in tabellone, sceglie subito di rispondere. Nadal, che non ha completato un torneo dallo Us Open, dopo l'infortunio al retto addominale destro a Bercy spinge da subito con il servizio comr già aveva provato a fare in allenamento. La fiducia nel colpo di inizio gioco, sempre più importante per questo Nadal che naturalmente poggia sulla brevità e non sulle corse a perdifiato per mettere pressione sfiancante da dietro. "Sono giovane come persona ma inizio a essere un po' vecchio per il tennis" ha scherzato lo spagnolo.
L'esigenza del controllo del campo e del gioco assume forme diverse. Nadal attacca subito contro il dritto di Zverev nel primo gioco e risponde con i piedi più vicini al campo al servizio del tedesco, che martella da subito sopra i 200 chilometri orari. Nadal, sempre qualificato almeno per la semifinale in tutti i tornei della stagione a parte Acapulco, "ha amato competere fin da piccolo" ha raccontato l'amico di vecchia data Tomeu Salva, uno dei tre componenti del team che lo segue regolarmente.
"Ha bisogno della competizione tutti i giorni, le avversità lo motivano e non solo nel tennis. E soprattutto gli piace evolvere, studia il suo gioco con profondo interesse, vuole sempre imparare a tutti i livelli". Salva, che ora lavora nell'accademia della famiglia Nadal a Manacor, ha avuto modo di vedere praticamente prima di tutti quel che oggi ha portato Nadal al numero 1 del mondo per la settimana numero 198, a vincere 84 titoli compresi 19 Slam, e quasi 1000 partite nel solo circuito ATP (970-196).
Nadal si adatta a una partita non sua, si rimette a rispondere più vicino al telone per darsi tempo e maggiori sicurezze. Riesce a star di più nello scambio ma gli manca la profondità per poterne controllare le direzioni di sviluppo. Zverev risponde profondo, vicino al corpo. Non gli fa praticamente mai giocare il dritto in spinta dopo il servizio. Ma col suo, di dritto, Zverev stampa 14 vincenti di cui un paio lungolinea in corsa che si candidano ad arricchire le clip con i colpi più spettacolari del torneo.
Lo spagnolo, a due punti dalla sconfitta al servizio, si tiene in linea di galleggiamento con uno dei suoi schemi classici, un diagonale stretto e corto contro il dritto del tedesco. Ma Zverev non tituba. Chiude con undici ace, perde solo quattro punti al servizio. Piazza il doppio dei vincenti (26 a 13) e costringe Nadal a nove errori forzati in più. Scacco matto. Zverev viaggia su un tempo diverso, a un ritmo da rock and roll. Continua a suonare la sua musica. E che musica, da maestro.
GRUPPO BORG - (vittorie - set vinti/persi - game vinti/persi)
2. Novak Djokovic (SRB) 1/0 2/0 12/3
5. Dominic Thiem (AUT) 1/0 2/0 14/10
3. Roger Federer (SUI) 0/1 0/2 10/14
8. Matteo BERRETTINI (ITA) 0/1 0/2 3/12
GRUPPO AGASSI - (vittorie - set vinti/persi - game vinti/persi)
7. Alexander Zverev (GER) 1/0 2/0 12/6
6. Stefanos Tsitsipas (GRE) 1/0 2/0 13/10
4. Daniil Medvedev (RUS) 0/1 0/2 10/13
1. Rafael Nadal (ESP) 0/1 0/2 6/12
mercoledì 13 novembre
(1) Juan Sebastian Cabal/Robert (COL) c. (6) Jean-Julien Rojer/Horia Tecau (NED/ROU)
(4) Daniil Medvedev (RUS) c. (1) Rafael Nadal (ESP)
(3) Kevin Krawietz/Andreas Mies (GER) c. (7) Pierre-Hugues Herbert/Nicolas Mahut (FRA)
(7) Stefanos Tsitsipas (GRE) c. (6) Alexander Zverev (GER)
martedì 12 novembre
(5) Raven Klaasen/Michael Venus (RSA/NZL) c. (8) Ivan Dodig/Philip Polasek (CRO/SVK)
(3) Roger Federer (SUI) c. (8) Matteo Berrettini (ITA)
(2) Lukas Kubot/Marcelo Melo (POL/BRA) c. (5) Raven Klaasen/Michael Venus (RSA/NZL)
(2) Novak Djokovic (SRB) c. (5) Dominic Tiem (AUT)
lunedì 11 novembre
(3) Kevin Krawietz/Andreas Mies (GER) b. (6) Jean-Julien Rojer/Horia Tecau (NED/ROU) 76(3) 46 10-6
(7) Stefanos Tsitsipas (GRE) b. (4) Daniil Medvedev (RUS) 76(5) 64
(7) Pierre-Hugues Herbert/Nicolas Mahut (FRA) b. (1) Juan Sebastian Cabal/Robert (COL) 63 75
(6) Alexander Zverev (GER) b. (1) Rafael Nadal (ESP) 62 64
domenica 10 novembre
(5) Raven Klaasen/Michael Venus (RSA/NZL) b. (4) Rajeev Ram/Joe Salisbury (USA/GBR) 63 64
(2) Novak Djokovic (SRB) b. (8) Matteo Berrettini (ITA) 62 61
(2) Lukas Kubot/Marcelo Melo (POL/BRA) b. (8) Ivan Dodig/Philip Polasek (CRO/SVK) 46 64 10-5
(5) Dominic Tiem (AUT) b. (3) Roger Federer (SUI) 75 75