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I capitani delle 18 nazionali ufficializzano le convocazioni. Ci saranno Nadal, Djokovic, Murray. L'Italia di Fognini sfida il Canada con Shapovalov, Auger-Aliassime e Raonic. Nel girone gli Usa. Fish dà fiducia a Querrey, Opelka, Tiafoe. Medvedev, Khachanov e Rublev fan sognare la Russia.
di Alessandro Mastroluca | 21 ottobre 2019
I due primi due giocatori del mondo, Rafa Nadal e Novak Djokovic, e un Andy Murray tornato a vincere un titolo ATP dopo oltre due anni. Saranno loro, insieme a Dani Medvedev, le stelle che accenderanno la Caja Magica di Madrid per la prima edizione delle finali di Coppa Davis. Presenti 18 nazionali, divise in sei gironi da tre. Le nomination certificano la presenza di 5 top 10 e 12 top 20. Diversi però i giocatori assenti perché la propria nazionale non si è qualificata, come la Svizzera di Federer e Wawrinka, la Grecia di Tsitsipas o l'Austria di Dominic Thiem. Come aveva annunciato, non ci sarà Alexander Zverev nella Germania. Assenti anche Kei Nishikori e John Isner.
L'Italia, inserita nel girone F, affronta il Canada e gli Stati Uniti. I canadesi si presentano con la squadra al completo: Milos Raonic, Denis Shapovalov che ha vinto il suo primo titolo a Stoccolma e l'amico Felix Auger-Aliassime, stella tra le più attese alle Next Gen Finals di Milano.
Mardy Fish, alla prima da capitano degli Stati Uniti che hanno vinto 32 volte la Coppa Davis, si presenta senza John Isner ma con la garanzia Sam Querrey, sempre in campo in nazionale negli ultimi due anni. Querrey, che ha vinto 11 partite su 20 in nazionale, ha debuttato in Davis nel 2008 proprio a Madrid e vinse anche un set contro Rafa Nadal: si giocava però alla Plaza de Toros, Rafa vinse in quattro set. Torna Frances Tiafoe, che ha portato l'anno scorso gli Usa a un set dalla conquista del titolo, ci saranno Taylor Fritz che ha conquistato il primo titolo a Eastbourne proprio in finale su Querrey, il gigante Reilly Opelka e Jack Sock, evidentemente più per il doppio, che quest'anno non ha ancora vinto in singolare se non in Laver Cup e rischia di sparire dalla classifica dopo il Masters 1000 di Bercy.