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Thiem 2.0, la varietà fa vincere

L'austriaco vince in rimonta su Tsitsipas una finale tra le più belle della stagione. Sesto confronto diretto con il greco. Il match potrebbe diventare una classica dei prossimi anni. Un duello di rovesci a una mano, con una ricchezza inusuale di variazioni e soluzioni vincenti.

di | 06 ottobre 2019

Dominic Thiem

Il tennis è bello perché è vario. L'ultima dimostrazione arriva dalla spettacolare finale di Pechino. Dominic Thiem ha sconfitto in rimonta Stefanos Tsitsipas 36 64 61 e conquistato così il quindicesimo titolo in carriera. In due ore e undici minuti di partita si sono visti scambi brevi, variazioni, attacchi profondi, frequenti discese a rete. Una selezione articolata di colpi, un'antologia completa di strategie. Tsitsipas, che ha perso quattro dei sei scontri diretti, e Thiem, che non batteva un top 10 dalla semifinale del Roland Garros contro Novak Djokovic, rappresentano due modelli del tennis che oggi risulta vincente.

 

Thiem, che ha ottenuto la ventesima vittoria in carriera contro un top 10 e ha un bilancio di 15-8 nelle finali ATP, sta evidentemente cambiando prospettiva da quando ha iniziato a lavorare con Nicolas Massu, è sceso a rete 25 volte e realizzato 17 punti. Forte di una resa migliore con prima e seconda, Thiem si è rivelato più solido con entrambi i punti da fondo: 17 vincenti a 19 ma anche 11 gratuiti a 18 di dritto, 13 vincenti a 5 di rovescio. 

Entrambi hanno optato dall'inizio per un tennis propositivo già a partire dal servizio e dalla risposta. Il rovescio a una mano, nei rispettivi piani di gioco, si esalta non solo nella completezza degli angoli e nelle possibilità delle rotazioni. Ma anche, per non dire principalmente, come strumento offensivo se giocato in spinta.

Da sinistra, Tsitsipas costruisce lo schema principale che gli  consente di mantenere una posizione di vantaggio nel primo set dopo uno scambio iniziale di break e controbreak. Il greco infatti risponde angolato, profondo, stretto, poi gioca al massimo un altro colpo sulla diagonale per mandare Thiem fuori dal campo prima di girare intorno alla palla e accelerare col dritto anomalo lungolinea.

Thiem però nel secondo set sale di livello. Migliora il rendimento con la prima, aumenta la spinta col rovescio lungolinea, mostra gli effetti del lavoro sulle transizioni in avanti. L'austriaco, quinto qualificato alle ATP Finals grazie a questa finale, la sua prima in Asia, dà l'impressione di fidarsi di più delle discese a rete, per quanto ancora risponda contro la prima da molto lontano: con i piedi è spesso più dietro della scritta "Beijing". Si fa più audace e la fortuna lo assiste, vedere per credere il nastro vincente sul set point. 

Sono entrambi veloci nel tagliare il campo in diagonale, e questo li spinge a colpire in anticipo, a rispondere d'incontro, a cercare angoli molto stretti e poi ricorrere al lungolinea sul lato debole. Ma la posizione così arretrata di Thiem, un po' in stile Nadal, gli permette di assorbire le prime del greco che col passare dei set ottiene sempre meno punti in percentuale al servizio. I dubbi sull'efficacia del primo colpo si trasformano in una fonte di insicurezza, inducono a rischi maggiori. Thiem vince ai vantaggi tre dei primi quattro game del terzo set, utilizza soluzioni e geometrie più lineari nei punti importanti.
 

Thiem si diverte, si libera di molte delle convinzioni che l'avevano spinto a un tennis più potente ma più fisico e dispendioso sotto la gestione dell'ex coach Gunther Bresnik. Esprime un livello altissimo, un tennis consapevole e insieme creativo, ordinato ma non ordinario. "Non ti lascia vincere, ha sempre una soluzione" ammette Tsitsipas nella cerimonia di premiazione.

L'austriaco, che a marzo aveva battuto Roger Federer nella finale di Indian Wells, festeggia così una prima volta che dà la misura dello scatto rispetto al passato. Non gli era mai successo, infatti, di vincere due titoli ATP sul duro nella stessa stagione. "Penso sia stato uno dei match migliori che ho giocato in carriera" ha detto Thiem che ha alzato il quarto trofeo del 2019 eguagliando il suo record stagionale del 2016. "Stefanos, so che è dura per te ma hai giocato una partita straordinaria. L'anno scorso abbiamo iniziato una bella rivalità, questa è stata la nostra prima finale. Spero ce ne saranno molte altre nei tornei più importanti del mondo". Se questo sarà il livello di gioco e di spettacolo, è una speranza condivisa con chiunque ami questo sport.

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