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Agli Australian Open sul 6-6 c’è un tie-break ai 10, a Wimbledon sul 12-12, ma al 7, a New York l’ultimo parziale finisce esattamente come gli altri. E al Roland Garros si va a oltranza, come da tradizione, senza 'jeu decisif’. Una difformità che fa discutere
di Marco Mazzoni | 29 luglio 2019
Per chi non fosse aggiornato sui regolamenti, ecco un breve riepilogo del quinto set in ogni Slam.
La novità di Jimmy Van Alen (testata fin dal 1965) ebbe la sua consacrazione proprio grazie allo Slam americano, venendo adottata dopo poco anche negli altri Major, ma non nel quinto set. Più volte è stata discussa l'opportunità di accorciare il set decisivo in caso di parità, senza mai arrivare al cambiamento. L'emozione (e polemiche...) di qualche match maratona, tipo il mitico 70-68 di Isner - Mahut a Wimbledon 2010, riaccese il dibattito, ma tutto restò immutato. La durissima semifinale tra Anderson e Isner ai Championships 2018 fu il punto di rottura.
Non mancano i contrari, come il famoso commentatore Paul Timmons: “Negli ultimi 5 anni a Wimbledon, di 635 match solo 5 sono arrivati a 12 pari. È lo 0,79%. Perché è diventato un problema, quando i numeri dicono l’opposto?”.
Sasha Zverev fu molto critico: “Non siamo stati consultati. Non mi convincono questi cambiamenti. I pochi match con quinto set lungo diventano speciali, sono emozioni uniche per noi giocatori e per il pubblico. Anche se sono molto duri fisicamente, il tennis perde qualcosa di epico”. Di parere opposto Dimitrov: “È una gran cosa, permette ai tennisti di porre un limite ed essere competitivi nel match successivo”. Il bulgaro si era espresso appena dopo l'annuncio degli Australian Open, arrivato ai primi di dicembre 2018.
- Alexander Zverev
“Alla fine abbiamo optato per la soluzione a 10 punti sul punteggio di sei giochi pari. Questo assicura agli appassionati un colpo di scena finale e un cambio di contesto rispetto alla conclusione ‘classica’ di un set.
Il tie-break a 10 inoltre può diminuire la predominanza del servizio, come accade in un tie-break classico, dove perdere anche un solo punto alla battuta può costare la sconfitta”.
Anche agli Australian Open non sono molti i match conclusi con quinto set maratona. Il più lungo in assoluto resta il 22-20 con cui Karlovic sconfisse Zeballos nel 2017.
A seguito di quest'annuncio non mancarono le reazioni. Non molto soddisfatti i grandi australiani del passato, consci della difficoltà fisica del quinto set a oltranza in un tennis divenuto molto fisico, ma dispiaciuti per la perdita dell'unicità di un momento epico.
“Un tie-break a risolvere il quinto set priverà gli spettatori di qualcosa di speciale”, disse Lleyton Hewitt. Secco il parere di Andy Murray: “Un tie-break a dieci punti sul 6 pari sarà un'implicazione enorme in ogni match del torneo. Ci sono molte altre cose cui il tennis potrebbe guardare per cambiare gli incontri e farli più emozionanti”.