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La Williams rischia ma centra comunque la dodicesima semifinale a Wimbledon. E osa nel misto. Dopo cinque anni, torna in semifinale anche Simona Halep. Sfiderà Svitolina, per la prima volta così avanti in un major
di Alessandro Mastroluca | 09 luglio 2019
"Niente che mi riguardi adesso è perfetto. Ma sono perfettamente Serena". Quel che diceva un anno fa alla rivista Time diventa un metro attraverso cui guardare il quarto di finale contro Alison Riske, che per due ore gioca un match in cui quasi nulla può definirsi davvero sbagliato. Serena completa il 64 46 63 con il diciottesimo ace e centra la dodicesima semifinale a Wimbledon. Sfiderà Barbora Strycova con cui finora ha sempre vinto. La ceca, dopo cinque semifinali Slam in doppio, giocherà la prima in singolare grazie al 76 61 su una Johanna Konta paralizzata dalla tensione. Nella parte bassa, prima semifinale Slam anche per Elina Svitolina, che supera 75 64 Karolina Muchova e sfiderà per l'ottava volta Simona Halep che rimonta da 1-4 e chiude 76 61 su Zhang Shuai.
Serena trasforma tutte le cinque palle break, commette meno errori (18 a 27 a fine partita), non stupisce che abbia quasi la metà dei vincenti (25 a 48). Perde un primo set in cui è stata avanti di un break, approfitta nel secondo dei dieci gratuiti di Serena, allunga al terzo e lo riprende ancora da 3-1 sotto. Cede l'ultimo break con il sesto doppio fallo. Ha vinto l'85ma partita su 87 in questo torneo in cui ha vinto il primo set.
"E' stata una bella soddisfazione" ha detto a caldo alla BBC Serena, impegnata poi anche nel doppio misto con Andy Murray su cui il pubblico inglese si divide: meglio chiamarlo Ser-Andy o Mu-Rena? "Due settimane fa una partita così l'avrei persa. Sono felice di esserne uscita bene. Lei ha giocato un match davvero straordinario. Sono molto carica, una semifinale a Wimbledon non capita proprio tutti i giorni".
Serena raggiunge così le 97 vittorie a Wimbledon, stacca Chris Evert al secondo posto all time dietro Martina Navratilova (120-14), le 342 negli Slam in 389 partite.
Riske, sesta per punti vinti contro la prima fino agli ottavi a Wimbledon, evidenzia le difficoltà negli spostamenti di Serena in avvio. Il rovescio lungolinea è un'arma che sposta l'equilibrio. Serena, più lenta nei primi game rispetto anche alla sfida contro Julia Goerges, per diversi game fa punto solo con servizio e risposta. Serena perde il servizio in un terzo game in cui serve tre ace: è il manifesto della partenza del match.
Nelle prime quattro partite, Riske ha giocato complessivamente nove ore e cinque minuti: nessuna era rimasta così tanto in campo per arrivare ai quarti dopo Tamira Paszek nel 2011. Serena, che ha servito la prima più veloce del torneo, è l'unica delle giocatrici rimaste in tabellone presente nei quarti anche l'anno scorso. La regina di Wimbledon, 14 volte ai quarti in 19 partecipazioni, sbaglia tanto in altezza nel primo set e spesso rincorre senza spingere dal lato del rovescio.
Su un Centrale sempre più ammutolito, le aspettative bloccano Johanna Konta. Le visioni di una Johanna in semifinale contro Serena Williams svaniscono dopo cinque, sei game. Il pubblico resta tutto sommato freddo mentre Barbora Strycova comincia a tessere la trama di una partita vicina alla perfezione. La ceca, che più di tutte in questo torneo fa ricorso al serve and volley, rimonta da 1-4 nel primo set e chiude la partirta con nove gratuiti oltre a 14 punti su 24 discese a rete. Perso il tiebreak del primo set, Konta abbandona ogni fiducia nel dritto, e così viene giù anche tutto il resto dell'edificio del suo tennis.
Strycova invece è sempre più a suo agio nell'esprimere le variazioni basse in slice e nel coprire velocemente il campo in orizzontale. Konta, sempre più confusa e insicura, azzarda ma colpisce senza una direzione, azzarda senza convinzione. Il secondo set non ha storia.
"Raggiungere la prima semifinale Slam a 33 anni sembra incredibile" dice a caldo Strycova. "Ancora non ci credo che sia successo davvero, ho anche la voce che mi trema. Ho giocato bene, credo, ho cercato di farle giocare palle veloci, di restare fedele al mio gioco e variare molto il ritmo. E' stata una delle mie partite migliori qui a Wimbledon".
Nella parte bassa Simona Halep torna in semifinale a Wimbledon per la prima volta dal 2014. La rumena, che tornando in finale rientrerebbe tra le prime cinque del mondo, ha sconfitto Zhang Shuai 76 61. Affronterà per l'ottava volta Elina Svitolina, che ha sconfitto 75 64 Karolina Muchova e centrato la prima semifinale Slam.
"Nel primo set ho lottato anche se ero 4-1 sotto" ha detto. "Lei ha giocato bene, colpiva forte, io sapevo che dovevo continuare ad essere aggressiva e ci sono riuscita. Sono molto fiduciosa. Credo di non aver mai giocato così bene sull'erba".
Elina Svitolina rimonta da 1-4 nel primo set e da 0-2 nel secondo contro Karolina Muchova. La ceca, che mostra anche più varietà nei primi game, paga alla distanza l'aver vinto ieri la partita più lunga del torneo.
"E' straordinario, è la mia prima semifinale in un major, non mi aspettavo che succedesse qui" ha detto l'ucraina, in vantaggio 4-3 negli scontri diretti contro Halep. "Oggi ho dovuto lottare su ogni punti, cogliere le occasioni e mettere di là della rete sempre una palla di più".