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Criticato in patria per aver aggiunto il croato Goran Ivanisevic nel suo team, il serbo supera in quattro set Hurkacz. Il polacco si regala il punto del match e gli toglie il primo set del torneo. Khachanov si inchina a Bautista-Agut. Pella supera in tre set Anderson
di Alessandro Mastroluca | 05 luglio 2019
Novak Djokovic continua la rincorsa al quinto titolo a Wimbledon. Per due set, la partita contro Hubert Hurkacz è molto meno scontata di quel che si sarebbe potuto immaginare. Il numero 1 del mondo chiude 75 67 61 64 e raggiunge così gli ottavi per la dodicesima volta a Wimbledon, come l'ex coach Boris Becker.
Anche Hurkacz, sconfitto in tre set da Djokovic a Parigi, ha emulato "Bum Bum". La volée in tuffo che illumina il dodicesimo game del quinto set è il punto del match. Ne gioca un'altra, in allungo, nel tiebreak, che interpreta con libera aggressività. Perso il primo set del torneo, però, Djokovic si rimette a martellare. Al polacco manca continuità con i colpi di inizio gioco per tenere il livello del numero 1 del mondo sul lungo periodo. Si difende bene, ma il serbo riprende il controllo del gioco e si invola verso la vittoria.
"Complimenti a Hubert, si è meritato gli applausi del pubblico" ha detto Djokovic nell'intervista a caldo dopo la partita. "Ha servito bene, ha giocato colpi puliti, precisi. Ha meritato di vincere il secondo set, ha mostrato un tennis di grande qualità. Ognuno di noi affronta le situazioni nel match in modo diverso. Io cerco di concentrarmi un punto alla volta. Volevo tenere i miei turni di battuta e tenere in campo più risposte possibili. Penso di aver giocato un buon terzo set e di essere rimasto solido nel quarto". I tempi, conclude, stanno cambiando. "Abbiamo un gruppo di giovani che sta mettendo alla prova i migliori. Spero che non inizino a vincere troppo presto".
Il serbo affronterà proprio uno dei prospetti della Next Gen, Ugo Humbert che ha eliminato in tre set Felix Auger-Aliassime nella sfida fra i due più giovani rimasti in tabellone. Il francese, che ha mostrato una notevole capacità di colpire in anticipo, subito dopo il rimbalzo, e generare velocità da entrambi i lati, ha sfruttato anche una giornata poco brillante del canadese, raramente incisivo con servizio e dritto. Humbert ha chiuso così 64 75 63.
David Goffin si conferma avversario durissimo alla distanza. Contro un Daniil Medvedev furioso contro l'arbitro, cui non stringe la mano a fine partita, il belga completa la dodicesima vittoria in sedici partite al quinto set in carriera. Il numero 23 del mondo rimonta uno svantaggio di due set a uno, recupera da 2-4 nel quinto e chiude 46 62 36 63 75. Eguaglia così il suo miglior risultato a Wimbledon. Si è già spinto in semifinale nel 2015, sconfitto da Wawrinka, e nel 2016, eliminato da Raonic.
Dopo aver festeggiato contro Jeremy Chardy il successo numero 250 in carriera, Goffin diventa il quinto belga con più partite vinte a Wimbledon dopo Jacques Brichant, Xavier Malisse (20), Philippe Washer (16) e Olivier Rochus (13).
Scivola anche nel quinto set Goffin, ma si rialza e completa la vittoria con un bel vincente di rovescio, il 61mo del match, otto in più del russo che ha commesso 50 gratuiti contro 39.
Solo sei delle prime dieci teste di serie sono ancora in corsa a Wimbledon. Gli ultimi a cadere, in ordine di tempo, sono Karen Khachanov, battuto ancora da Roberto-Bautista-Agut, e Kevin Anderson, che cede contro Guido Pella e apre il suo quarto di tabellone: uno tra Bautista-Agut, Benoit Paire, Pella e Milos Raonic arriverà in semifinale.
Nel sesto confronto diretto, il russo subisce la maggiore continuità e solidità di Roberto Bautista-Agut, deciso e sicuro col dritto piatto dall'inizio del torneo. Lo spagnolo, che l'ha sconfitto quest'anno all'Australian Open e nel 2018 a Halle nell'unico precedente sull'erba, lo fa giocare a ritmo alto e costante ma gli toglie il controllo del gioco. Khachanov riesce a contrastarlo di fatto solo nel secondo set. Bautista-Agut chiude 63 76 61 con il brivido per una caduta sull'osso sacro, senza conseguenze, all'inizio del terzo. Il numero 22 del mondo, uno dei due spagnoli ad aver battuto Khachanov in uno Slam, completa il match con 11 gratuiti a 25 a parità di vincenti, 28. Cede solo dieci punti con la prima e sei con la seconda e raggiunge per la terza volta gli ottavi a Wimbledon, il suo miglior risultato nella storia dei Championships.
Al ventesimo Slam, Guido Pella raggiunge per la prima volta la seconda settimana. L'argentino supera 64 63 76 Kevin Anderson, testa di serie numero 4. Firma così la seconda vittoria contro un top 10 in un major.
Pella si prende una meritatissima ovazione dopo il punto che lo proietta al match point, probabilmente il più spettacolare di tutto il torneo finora. Un duello a rete che ha richiesto sei volée, e ognuna avrebbe potuto essere un vincente. L'atmosfera diventa davvero elettrica. Pella cade in ginocchio, estasiato, ma non si distrae e ne gioca un'altra per chiudere il match. "Non so come descrivere questo momento" dice a caldo. "E' stata una partita incredibile. Sto giocando molto più aggressivo degli anni passati. Ho grande fiducia. Mentalmente sto bene. Devo solo continuare a lavorare col mio team e lottare su ogni punto. Essere alla seconda settimana è una sensazione incredibile".