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Eventi internazionali

Djokovic, buona la prima. Vesely sorprende Zverev

Dopo la rabbia del Roland Garros, il campione in carica supera in tre set Philipp Kohlschreiber. Zverev perde per la prima volta all'esordio a Wimbledon. Vincono Stan Wawrinka e Kevin Anderson. Felix Auger-Aliassime supera Vasek Pospisil e festeggia la prima vittoria in uno Slam

di | 01 luglio 2019

Alexander Zverev

 

Il potere della rapidità, il valore dell'elasticità. Sull'erba dove la brevità paga e il gioco si controlla anche in risposta, Novak Djokovic inizia il cammino per confermare il titolo vinto un anno fa con il 63 75 63 a Philipp Kohlschreiber, competitivo nel secondo set ma non abbastanza per tenere il ritmo nei momenti decisivi del match. 
Il numero 1 del mondo subisce un break nel primo turno di battuta del primo e del secondo set ma il tedesco, al sessantesimo Slam in carriera (in top 10 per numero di presenze nell'era Open), non ripete il successo a Indian Wells, il secondo in tredici incontri con il serbo.
Djokovic, mai battuto al primo turno di uno Slam dall'Australian Open 2006, sfrutta la profondità con la risposta per ribaltare il primo set. Kohlschreiber, spesso distante dalla palla, lo sfida sul piano del ritmo nel secondo. Il livello sale, come la tenuta del tedesco con i colpi di inizio gioco. Djokovic sfodera una palla corta-manifesto, di dritto in diagonale, strettissima e giocata in allungo, che puoi giocare solo se hai le sue articolazioni snodabili.
Il tedesco riesce a vincere gli scambi lunghi di un secondo set di qualità, ma non può concedersi il lusso di colpi interlocutori. Più incisivo, Djokovic sale in risposta e chiude il set con 14 vincenti e soli 5 gratuiti.

Kohlschreiber, che ha vinto una delle ultime 10 partite contro un top 10 negli Slam (contro Alexander Zverev allo Us Open 2018), e una su 15 in carriera contro un numero 1 in carica, è sempre sul filo. Ricama, sfida Djokovic di tocco ma la risposta del numero 1 del serbo intimorisce, imprime soggezione. Quando i punti contano, i turni di battuta di Kohlschreiber mutano in campo minato. Un campo di cui Djokovic conosce ogni insidia, avendo contribuito a crearle.

 

Vesely sorprende Zverev

Cade invece Sascha Zverev, testa di serie numero 6. Il qualificato Jiri Vesely, numero 124 del mondo, sorprende il tedesco 46 63 62 75 in una sfida fra due ex campioni del mondo junior. Zverev, sconfitto tre volte sull'erba contro un avversario così giù in classifica, incassa la settima sconfitta contro un qualificato nel circuito maggiore, la prima contro un mancino dopo sei vittorie di fila.

"E' stato un match fantastico" ha detto Vesely, sempre almeno al secondo turno ai Championships. Il ceco, che si è qualificato battendo Simone Bolelli, Adrian Menendez-Maceiras e Tommy Paul, l'anno scorso ha raggiunto gli ottavi, eguagliando la miglior prestazione di sempre in uno Slam. "All'inizio non ho servito bene" ha aggiunto. "Ho perso il primo set ma non l'ho giocato male, non ho commesso tanti errori. Ho cercato di mettergli pressione, di scendere di più a rete e direi che ha funzionato. Dopo il primo set, io non avevo niente da perdere, lui invece ha sentito sempre più pressione. E' importante contro questi giocatori controllare il gioco, altrimenti finiscono per colpire sempre più liberamente e alzare il loro livello".

Aliassime e Wawrinka, buona la prima

Felix Auger-Aliassime vince il secondo derby canadese nella storia degli Slam nell'era Open e completa la prima vittoria in un major. A 18 anni e 340 giorni, il più giovane in tabellona ha superato Vasek Pospisil 57 62 64 63.  Primo nato negli anni 2000 nel main draw di Wimbledon, Aliassime potrebbe diventare il più giovane a vincere il titolo dai tempi del secondo successo di Boris Becker nel 1986.

Pospisil, che inseguiva la centesima vittoria in carriera nel circuito maggiore, ha pagato alla lunga l'assenza per l'intervento alla schiena dello scorso gennaio. Non giocava, infatti, dal Masters 1000 di Bercy dell'anno scorso.

Aliassime, costretto al ritiro contro l'amico Denis Shapovalov nella prima sfida tutta canadese in un major, affronterà Corentin Moutet, talento francese dal temperamento creativo che si candida a illuminare le Next Gen ATP Finals di Milano. Moutet ha rimontato due set a Grigor Dimitrov, che ha servito per chiudere nel terzo, e ha chiusi 26 36 76 63 61. 

Anche Hugo Humbert ha rimontato due set di svantaggio a Gael Monfils, che si è poi dovuto ritirare sotto 67 36 64 75 30. Humbert, per la seconda volta al secondo turno di uno Slam, aveva perso i tre precedenti confronti contro avversari francesi. Festeggia però il primo successo nel 42mo derby Bleu nell'era Open a Wimbledon, il numero 190 nel circuito maggiore. Monfils subisce così la prima sconfitta contro un avversario mancino in uno Slam dal terzo turno del 2017 ai Championships contro Adrian Mannarino.

Stan non ha problemi con Bemelmans - Un'ora e mezza per testare l'erba del campo 2. Tanto basta a Stan Wawrinka per completare la vittoria numero 140 in uno Slam. Al mancino Ruben Bemelmans, che quest'anno ha giocato due partite nei main draw ATP e le ha perse entrambe, non basta l'evidente feeling con l'erba per entrare in partita. Wawrinka chiude 63 62 62. Al prossimo turno affronterà per la prima volta in carriera Reilly Opelka, che ha eliminato 63 76 61 il tedesco Cedric-Marcel Stebe: ha interrotto così una serie di quattro sconfitte di fila grazie al nono successo nelle ultime dieci partite contro un mancino.


Wawrinka gioca un match lucido, efficiente, senza lampi scintillanti, per raggiungere il secondo turno per la nona volta in quindici presenze a Wimbledon. Il belga, già sconfitto da Wawrinka al terzo turno dello Us Open 2015 senza vincere un set, cerca di accorciare gli scambi e venire avanti ma lo svizzero legge bene gli attacchi un po' corti col dritto in diagonale da sinistra. Ha avuto molti dubbi il belga tra Indian Wells e Miami. Non sentiva la stessa passione che serviva per continuare. Bemelmans, qualificato nelle ultime tre stagioni a Wimbledon, ha chiaramente perso fiducia nel terzo set.

Wawrinka, mai sconfitto da un avversario così in basso in classifica come Bemelmans, numero 171 del mondo, in uno Slam, ha perso sette punti con la prima e altrettanti con la seconda. Lo svizzero, che ha perso una delle ultime 17 partite contro un mancino in un major, ha ottenuto il doppio dei punti in risposta e infilato 26 vincenti a 11. I 21 gratuiti a 35 hanno segnato il destino di un Bemelmans troppo arrendevole. 

Anderson non sente la pressione

La finale di un anno fa è un ricordo che non sposta gli orizzonti. Al massimo alimenta un desiderio, il primo titolo alla quarantesima presenza in un major. Kevin Anderson ha vinto di sostanza contro la leggerezza di Pierre-Hugues Herbert, compagno di doppio di Andy Murray a Wimbledon. Spesso l'abilità di danzare sull'erba, la possibilità di far leva su movimenti sinuosi è una virtù, ma oggi si è trasformata nel suo opposto, in un peso che frena colpi e ambizioni. Il francese cede 63 64 62 senza sbagliare nemmeno tanto: commette 19 gratuiti a 18. Ma Anderson chiude con 16 ace e 39 vincenti complessivi, con l'80% di punti con la prima e dieci vinti su undici discese a rete.
 
Anderson, eliminato quattro volte al primo turno a Wimbledon, l'ultima nel 2016, non ha concesso nemmeno una palla break. Al prossimo turno, incontrerà Janko Tipsarevic che ha superato al quinto set Yoshihito Nishioka. Si sono incontrati due volte: il sudafricano ha vinto ad Atlanta nel 2010, il serbo a Miami nel 2013 in rimonta.
 
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Tutti i risultati

Novak Djokovic (SRB) [1] b. Philipp Kohlschreiber (GER) 63 75 63
Kyle Edmund (GBR) [30] b. Jaume Munar (ESP) 64 64 64 
Jiri Vesely (CZE) b. Alexander Zverev (GER) [6] 46 63 62 75
Stan Wawrinka (SUI) [22] b. Ruben Bemelmans (BEL) 63 62 62
Thomas Fabbiano (ITA) b. Stefanos Tsitsipas (GRE) [7] 63 36 64 67 63
Kevin Anderson (RSA) [4] b. Pierre-Hugues Herbert (FRA) 63 64 62
Ugo Humbert (FRA) b. Gael Monfils (FRA) [16] 67 36 64 75 30 rit
Felix Auger-Aliassime (CAN) [19] b. Vasek Pospisil (CAN) 57 62 64 63
Milos Raonic (CAN) [15] b. Prajnesh Gunneswaran (IND) 76 64 62
Karen Khachanov (RUS) [10] b. Soonwoo Kwon (KOR) 76 64 46 75
Daniil Medvedev (RUS) [11] b. Paolo Lorenzi (ITA) 63 76 76
Roberto Bautista Agut (ESP) [23] b. Peter Gojowczyk (GER) 63 62 63
Marcel Granollers (ESP) b. Lorenzo Sonego (ITA) 76 64 64
Hubert Hurkacz (POL) b. Dusan Lajovic (SRB) [32] 63 46 64 64
Miomir Kecmanovic (SRB) b. Roberto Carballes Baena (ESP) 26 63 63 61
Reilly Opelka (USA) b. Cedrik-Marcel Stebe (GER) 63 76 61
Ivo Karlovic (CRO) b. Andrea Arnaboldi (ITA) 64 64 76
Leonardo Mayer (ARG) b. Ernests Gulbis (LAT) 61 76 62
Alexey Popyrin (AUS)  b. Pablo Carreno Busta (ESP) 76 75 62
Steve Darcis (BEL) b. Mischa Zverev (GER) 62 64 64
Jeremy Chardy (FRA) b. Martin Klizan (SVK) 36 60 63 64
Denis Kudla (USA) b. Malek Jaziri (TUN) 64 61 63
Feliciano Lopez (ESP) b. Marcos Giron (USA) 64 62 64
Pablo Cuevas (URU) b. Damir Dzumhur (BIH) 46 76 26 64 62
Robin Haase (NED) b. Jozef Kovalik (SVK) 61 63 61
Benoit Paire (FRA) [28] b. Juan Ignacio Londero (ARG) 46 64 64 76 
Janko Tipsarevic (SRB) b. Yoshihito Nishioka (JPN) 64 67 62 57 62
Corentin Moutet (FRA) b. Grigor Dimitrov (BUL) 26 36 76 63 61
Andreas Seppi (ITA) b. Nicolas Jarry (CHI) 63 67 61 62
Fernando Verdasco (ESP) b. Kamil Majchrzak (POL) 64 64 64
Guido Pella (ARG) [26] b. Marius Copil (ROU) 76 57 63 64
David Goffin (BEL) [21] b. Bradley Klahn (USA) 64 64 64
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