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Eventi internazionali

Racquet insider: la nuova, misteriosa Head

Abbiamo avuto per le mani per pochi minuti un nuovo telaio, assolutamente inedito, presentato dalla Casa austriaca ai più grandi rivenditori di tutto il mondo. I dati tecnici sono ancora riservati ma i primi colpi sul campo fanno pensare a una racchetta di forma e struttura agonistica classica ma di potenza non ordinaria

di | 19 maggio 2019

Il nuovo, spesso, è misterioso. E ama il gioco degli svelamenti. Non deve stupire dunque se al lancio mondiale di un’inedita collezione di racchette Head ci sia il divieto assoluto di scattare immagini del neonato attrezzo. Anche chi ha il privilegio di poterlo maneggiare in anteprima, soppesandolo alla caccia di informazioni nel database della propria sensibilità, non ha riferimenti: la cosmetica non è definitiva, non ci sono dati sul telaio nero e non se ne può svelare nemmeno il nome.

Quello è stato comunicato ai grandi rivenditori provenienti da tutte le parti del mondo che Head ha invitato a Roma per mostrare la nuova meraviglia, illustrarne le caratteristiche e dare tutto il supporto informativo per un lancio in grande stile sul piano commerciale. Quello che è molto chiaro è che l’azienda leader mondiale dell’attrezzo tennistico crede molto in questa new entry che avrà un testimonial di primissimo piano. Misterioso, per ora, anche lui.

Fatte queste doveroso premesse, andiamo al dunque, alla racchetta per ora innominabile ma molto concreta che, intrufolandoci nella comitiva di grandi retailers internazionali siamo appunto riusciti a brandire sul campo per tre, davvero tre minuti prima di dover lasciare spazio ai protagonisti autorizzati del meeting. per i quali erano pronti 6 campi da tennis allo Sporting Club Salaria di Roma.

Il telaio è abbastanza sottile (misurato con piccolo righello tascabile, 23 millimetri) e per quanto concerne le forme ricorda per certi aspetti della sagoma della sezione una Speed, per altri ricorda la classicissima Prestige. Altri riferimenti numerici non sono significativi in quanto si sa che, come nelle altre famiglie di casa Head, sarà declinata in più versioni differenti per peso, bilanciamento e pattern d’incordatura. Ci saranno dei 18x20 e un 16x20 (non comune nel mondo Head): è quello che siamo riuscito a maneggiare velocemente.

Pochi colpi, non facile decifrare bene tutti gli aspetti (cominceremo a farlo non appena arriveranno anche al mondo dell’informazione specializzata gli esemplari test) ma una prima sensazione chiara: la nuova Head per ora ‘innominabile” ha l’aria di un agonistica classica da controllo ma una capacità di spinta davvero sorprendente. In quei pochi impatti che siamo riusciti a fare la palla trovava profondità con facilità stupefacente, anche con gesti brevi, raccolti. Una volta ricevuta la spinta sembrava non voler atterrare più, sino all’avvistamento degli immediati dintorni della linea di fondo.

Indicazioni, anticipazioni non siamo riusciti a carpirne, ma una certa idea ce la siamo fatta anche partendo dal 'claim' stampato sulle magliette che Head ha distribuito tra i fortunati tester che, dopo la seduta sul campo, avrebbero avuto modo di passare la giornata al Foro Italico per godersi i match e l’altmosfera del Foro Italico.

La scritta bianca sul fondo nero recita “Massive sweet spot, dominates the game”. E il nero di fondo gioca con l’arancione e il verde acquamarina sia sulla maglietta che su tutto il materiale promozionale intorno ai campi. Se questi colori possono essere indizi della livrea definitiva, l’attenzione puntata su uno “sweet spot massivo”, cioè su una zona di impatto ottimale molto potente, riflette le primissime sensazioni sul campo. L’idea cioè di una racchetta che, se centri bene l’impatto nell’ovale, lascia partire delle vere cannonate o comunque genera con facilità una palla davvero pesante, facilmente profonda.

Il già ricco catalogo Head, con le mitiche Prestige (Cilic), le Radical (appena uscita la nuova versione del telaio di Andy Murray), le gialle Extreme (l’attrezzo di Matteo Berrettini), le azzurre Instinct (Sharapova), le Speed bianche e nere (Djokovic), le MxG con il ponte in magnesio, si sta per arricchire di una nuova proposta sulla quale gli ingegneri austriaci scommettono forte. Gira voce che avrà un testimonial di primissimo livello.
Quello che possiamo dirvi per ora è che ha l’aria di un attrezzo destinato agli agonisti
ma fa uscire colpi potenti con gesti brevi, dote molte utile agli amatori. Dal vostro ‘racquet insider’, appuntamento al prossimo test sul campo.

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