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Eventi internazionali

I guru del tennis al Foro. Numeri da urlo al Simposio

Quarta edizione del Simposio internazionale del tennis. Presente il gotha del nostro mondo. I coach, preparatori e statistici più autorevoli si avvicendano sul Grand Stand in qualità di relatori d'eccezioni, il tutto sotto la sapiente regia di Michelangelo dell''Edera, responsabile dell'stituto Superiore di Formazione "Roberto Lombardi".

14 maggio 2019

Se il Foro Italico ha avuto la fortuna di veder passare da queste parti mostri sacri della racchetta come Andre Agassi, Pete Sampras, Jim Courier, Monica Seles, Serena Williams e Maria Sharapova, lo dobbiamo soprattutto a Nick Bollettieri. L’88enne guru americano, capace di forgiare i numeri 1 che hanno scritto la storia di questo sport. C’era anche il “coach dei coach” tra i relatori del 4° Simposio Internazionale del tennis, organizzato nella giornata di venerdì 10 maggio dall’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” della FIT, con la collaborazione del Ptr.

Un evento partecipatissimo sulla Grand Stand Arena, da quest’anno uno stadio con tutti i crismi, capace di contenere ben 6500 spettatori (1.500 in più rispetto al passato). Sulle tribune, finalmente assolate dopo il prologo invernale dei giorni scorsi, erano oltre 2.200 gli insegnanti di tennis, tra tecnici federali e tirocinanti in rappresentanza di tutte le Regioni d’Italia (presente anche una delegazione di tecnici provenienti da 17 Paesi stranieri), che hanno intonato l’inno di Mameli prima dell’inizio del grande meeting formativo.

Sotto la sapiente regia di Michelangelo Dell’Edera, direttore dell'Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”, si sono avvicendati, in qualità di relatori, i più importanti tecnici al mondo. Lezioni di tennis a 360°: sono stati trattati temi tecnico-tattici, dando ampio risalto anche alla componente fisica e mentale. Lo sviluppo del talento – ha spiegato Dell’Edera – si svolge in quattro direzioni: fisiologico, fisico, tecnico-tattico e, il più importante, quella mentale". E degli aspetti emozionali si è occupato James Loehr, guru dell’area mentale di numerosi Top 10, che ha aperto di fatto il simposio.“L’obiettivo principale è aiutare i nostri giocatori ad essere persone migliori e avere salute migliore. Dobbiamo insegnare ad allenare il muscolo mentale per prestazioni sotto stress. Parlare alla voce interiore del giocatore deve essere il target principale di un coach, perché – a detta di Loehr – è la voce interiore del giocatore che comanda tutto, anche il gesto tecnico".

Presenti Toni Nadal, per anni allenatore del nipote Rafa. E ancora Emilio Sanchez, ex top ten e fondatore dell’accademia divenuta vera e propria stella polare per i giovani talenti. Aspetti tecnici trattati anche da Riccardo Piatti mentore di tanti top player ed attualmente coach di Borna Coric.

Parentesi medica con Pier Francesco Parra, responsabile medico della nazionali azzurre di Coppa Davis e Fed Cup e noto a tutti come “Dott Laser”, che ha illustrato le nuove metodologie di prevenzione e trattamento degli infortuni. Presenti anche Mark Kovacs (preparatore fisico di molti atleti tra cui Isner e Sock), Magdalena Maleeva (ex numero 4 delle classifiche mondiali e oggi allenatrice di giocatrici tra le prime al mondo), il re degli analisti Craig O’Shannessy e Carl Maes, già allenatore di Kim Clijsters ed oggi consulente di diverse giocatrici di valore mondiale. Proprio quest’ultimo, ex capitano del Belgio di Fed Cup che nella finale del 2006 Charleroi dovette inchinarsi all’Italia, ha sviluppato un interessante lezione sulle grosse differenze tra il tennis maschile e femminile (“stesse regole, ma gioco differente”). Applauditissimo l’esperimento con cui ha provato a dimostrare che la precisione e l’incisività di un colpo diventano superiori nel momento in cui ci si pone come obiettivo di mirare ad un bersaglio appena fuori la riga laterale. Provare per credere.
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