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Jacopo Berrettini, il futuro secondo Matteo

Il ventenne romano, nonostante la sconfitta contro Taylor Fritz, ha dimostrato di poter sostenere in prospettiva una rivalità con il fratello Matteo, che è anche un duello fra i due coach Flavio Cipolla e Vincenzo Santopadre. Chi arriverà più lontano?

di | 11 maggio 2019

Jacopo Berrettini (foto Giampiero Sposito)

Una sconfitta da cui imparare, da cui partire per migliorare.  Jacopo Berrettini cede 6-4 6-3 contro Taylor Fritz, numero 57 del mondo, sul campo numero 1 che si scalda. E basta poco per accendere il tifo appassionato di Roma. Ma lo statunitense, a parte i due break subiti in successione, e sempre immediatamente recuperati, nel secondo set, si impone grazie alla maggiore efficacia dei colpi di inizio gioco, servizio e risposta.

In campo portano una leggerezza non frivola, che la giovane età non sempre suggerirebbe. Da una parte Fritz, giovane marito e padre, dall'altra un fratello (di Matteo, ora n.31 del mondo) che cerca il suo posto al sole. Fritz, numero 40 del mondo lo scorso gennaio dopo il terzo turno all'Australian Open, mette in scena un'eleganza essenziale che non lascia spazio all'immaginazione, al ricamo.

Il Foro, in un pomeriggio uggioso ma con una presenza calda e numerosa come raramente si è vista nelle giornate delle qualificazioni, si scalda, spera, osserva, ma Berrettini non incide molto in risposta. C'è anche una piccola sfida tutta interna alla famiglia Berrettini, una storia di successo molto romana che alimenta le speranze del pubblico e la sana rivalità anche al di fuori del campo. I due fratelli, che fanno base alla nuova Rome Tennis Academy, condividono due coach della stessa generazione e con un simile tennis creativo, offensivo, tutto morbide volée e angoli stretti. Fritz spinge con crescente sicurezza col dritto, che ha analizzato e spiegato per il sito dell'ATP: appoggio basso con le gambe, frustata in decontrazione e timing preciso per colpire la palla ben davanti al corpo.

L'azzurro tiene i suoi turni di battuta fino al 4-5, poi la differenza di esperienza tennistica si manifesta. Fritz firma il primo break nel game che gli vale il parziale. Non è un caso se quest'anno ha vinto 12 partite sulle 13 in cui ha vinto il primo set tra circuito maggiore e Challenger (comprese le tre a Newport Beach dove ha confermato il titolo vinto l'anno scorso).

Fritz, che non aveva mai vinto un match in un Masters 1000 sul rosso prima di raggiungere gli ottavi a Montecarlo quest'anno, piazza il break che sembra mettere in discesa il secondo set ma Berrettini, che gioca con un leggero risentimento muscolare alla coscia, recupera lo svantaggio.

E' l'inizio di una serie di quattro break consecutivi. E' il momento in cui puoi giocare più libero, e Berrettini intuisce che può avere un'occasione. Sfrutta le sole due palle break che riesce ad ottenere nel corso del match, ma concede il controbreak in entrambe le occasioni. Fritz chiude agevolmente sette game di servizio, completa il 67% di punti con la seconda e avvicina il main draw degli Internazionali BNL d'Italia.

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