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Inarrestabile Lorenzo Sonego: fantastico Fabio Fognini. Due azzurri nei quarti a Montecarlo mancavano dal 1978 quando Barazzutti superò Panatta prima di uscire in semifinale: e in un Masters 1000 non accadeva dal 2005 (Seppi e Volandri, entrambi poi sconfitti). E non è ancora finita.
di Tiziana Tricarico | 18 aprile 2019
In chiusura di giornata, sul Centrale intitolato a Ranieri III, è arrivata la sorpresa griffata Fognini: il 31enne di Arma di Taggia, numero 18 del ranking mondiale e 13esimo favorito del seeding, che nel Principato vanta una splendida semifinale nel 2013 quando fu fermato solo da Djokovic, ha eliminato per 76(6) 61, in un’ora e mezza di gioco, il tedesco Alexander Zverev, numero tre del ranking e del seeding, semifinalista dodici mesi fa, battendolo per la prima volta in tre sfide. La cronaca. Il primo a concedere il break è stato Zverev con un doppio fallo nel quinto gioco, ma Fognini ha restituito immediatamente il favore nel gioco successivo. Il tedesco ancora in difficoltà nel settimo game ma sotto 15-40 ha infilato quattro punti consecutivi. A decidere il parziale è stato il tie-break che Fabio si è aggiudicato per 8 punti a 6 al secondo set-point. Il ragazzone di Amburgo, che compirà 22 anni sabato, ha accusato la delusione di un set lottato e perso di un soffio e nel secondo gioco della seconda frazione ha perso ancora il servizio. Fabio ha approfittato del momento, ha costretto il suo avversario sempre molto lontano dalla linea di fondo ed ha allungato sul 3-0. La racchetta di “Sascha” ha pagato il nervosismo del suo padrone ma lo sfogo non è servito al tedesco che ha subito un secondo break nel sesto gioco da un Fognini trasformato rispetto alle ultime uscite e determinato nell’archiviare la pratica alla svelta. Venerdì il ligure si giocherà la possibilità di raggiungere la sua seconda semifinale nel Principato con il croato Borna Coric, numero 13 Atp e nono favorito del seeding: un unico precedente, favorevole all’azzurro che si è imposto in tre set lottati nei quarti di Umago nel 2014 (quando Borna aveva solo 17 anni).
Fuori, invece, per Marco Cecchinato: il 26enne palermitano numero 16 del ranking mondiale e 11esima testa di serie, dopo aver battuto in rimonta lo svizzero Stan Wawrinka, numero 36 Atp, vincitore dell’edizione del 2014, ha ceduto per 64 46 64, dopo due ore ed un quarto di lotta, l’argentino Guido Pella, numero 35 del ranking mondiale. Peccato per il siciliano che si era aggiudicato tre dei quattro precedenti, compreso l’ultimo in semifinale a Buenos Aires, lo scorso febbraio, sulla strada verso il suo terzo trofeo Atp. La cronaca. Cecchinato è partito male perdendo subito la battuta in avvio ma poi ha inanellato quattro giochi di fila salendo 4-1. Dopo aver fallito la chance di salire 5-1 con il servizio a disposizione per archiviare il primo parziale, il siciliano si è fatto riagguantare sul 4 pari e poi con un doppio fallo ha spedito Pella a servire per chiudere il set. L’argentino non se lo è fatti ripetere due volte ed ha siglato il quinto gioco di fila, siglando il 6-4. In avvio di seconda frazione Cecchinato ha fermato l’emorragia anche se è apparso sofferente. Dopo aver subito il break nel terzo gioco ha chiesto l’intervento del fisioterapista che al cambio campo gli ha trattato la schiena. Alla ripresa il 28enne di Bahia Blanca ha salvato tre palle per il contro-break ma non la quarta (2-2). I due hanno lottato punto a punto fino al decimo gioco quando con un passante di rovescio in back stretto Marco ha stappato la battuta al sudamericano pareggiando il conto dei set (6-4). Andamento della frazione decisiva saldamente ancorato ai turni di servizio fino al nono gioco, quando l’azzurro ha salvato due palle-break ma la terza gli è stata fatale. E nel game successivo Pella ha firmato il suo primo successo sul palermitano a livello Atp. Per Marco 38 vincenti ma anche 43 gratuiti.