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Challenger Busan su SuperTennis: la finale domenica live ore 5:00

Nel Challenger con la storia più lunga tra quelli ancora in calendario in Asia, si affrontano in finale Uchiyama e Hong

13 aprile 2024

Yasutaka Uchiyama (Getty Images)

Yasutaka Uchiyama (Getty Images)

Saranno il giapponese Yasutaka Uchiyama (n.241) e il coreano Seong Chan Hong (n.201) a contendersi il titolo del Vitro Busan Open, Challenger 125 che si concluderà domenica, trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTennis. Il nipponico è in vantaggio 2-1 negli scontri diretti ed è lui ad aver vinto l'ultimo lo scorso novembre imponendosi in tre set agli ottavi di finale del Challenger di Yokohama.

Uchiyama in semifinale ha battuto il n.1 del tabellone, l'australiano James Duckworth, riportando così in parità il bilancio degli scontri diretti (2-2), col punteggio di 63 46 76(4). Mentre il coreano Hong ha beneficiato del ritiro del connazionale Soonwoo Kwon, ex numero 52 del mondo nel novembre 2021 ma fermato da un infortunio alla spalla destra proprio quando sembrava in ascesa verso traguardi ancora più alti.

Il torneo è il Challenger con la storia più lunga tra quelli ancora in calendario in Asia. E' iniziato tutto nel 1999 quando un gruppo di appassionati di Busan hanno organizzato una colletta, quello che oggi si chiamerebbe crowd-funding, per finanziare un piccolo torneo di tennis. Quel gruppo di appassionati si chiamava TESAMO (acronimo di Gruppo di Amanti del Tennis). Quattro anni dopo, nel 2003, grazie all'aiuto della Federtennis coreana e del comune di Busan, quel torneo ha vissuto la sua prima edizione nel calendario dei Challenger.

La TESAMO è scomparsa una decina di anni fa, ma il legame con quella storia continua ancora oggi attraverso una figura come Jong Yun Lee, che faceva parte del Gruppo di Amanti del Tennis e oggi è presidente della Busan Tennis Association, il dipartimento locale della Federazione sudcoreana, che gestisce il Vitro Busan Open. L'obiettivo, ha detto, è tracciare una strada verso il circuito ATP per i migliori talenti coreani e asiatici. E perché no arrivare a organizzare un ATP 250.

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