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All'ASPRIA Tennis Cup - Trofeo BCS l'Italia piazza sei giocatori al secondo turno, il n.1 Ramos-Vinolas si salva al fotofinish
26 giugno 2024
All'ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (74.825€, terra battuta) in una giornata in cui è finalmente spuntato un bel sole, il campo ha sorriso all'Italtennis. Dei nove azzurri in tabellone, in sei hanno raggiunto il secondo turno. Gli unici a lasciare l'ASPRIA Harbour Club sono stati Andrea Picchione, Federico Arnaboldi e il giovanissimo Francesco Cinà, battuto da Marco Cecchinato nell'atteso derby siciliano. Cinà esce sconfitto, ma non ridimensionato, dopo un 6-2 7-6 in cui ha mostrato le sue qualità e ha avuto le sue chance per portare il match al terzo set. Ha strappato il servizio a Cecchinato sul 4-4 e ha servito per il set, inoltre è stato avanti 4-2 nel tie-break. Non è certo una partita a segnarne il percorso, ma ha mostrato una tecnica già di ottimo livello e una struttura complessiva (fisico + tattica) ancora un po' acerba. Il fisico è cresciuto molto negli ultimi mesi e deve ancora adattarsi alle nuove misure, mentre sagacia e malizia arriveranno con il tempo. Un Cecchinato molto grintoso (e che in questo torneo vanta il successo nel 2016) approda agli ottavi e se la vedrà con il rumeno Filip Cristian Jianu.
In una giornata strapiena di tennis, con tutti i sedici incontri di primo turno, le emozioni più intense – in salsa azzurra – sono arrivate da Giovanni Fonio ed Enrico Dalla Valle. Il piemontese ha vinto un match folle contro Mathias Bourgue, un francese che qualche anno fa portò Andy Murray al quinto set al Roland Garros. Fonio ha bruciato tantissime chance, ha rischiato di perdere ma poi se l'è cavata in un tie-break finale pieno di paure. Dopo aver avuto un matchpoint sul 5-3 e 30-40 sul servizio di Bourgue, si è trovato a sua volta 5-6 e 15-40. Ha meritato la vittoria per il modo in cui ha annullato il secondo matchpoint, con un coraggioso rovescio lungolinea all'incrocio delle righe. Ma il tie-break è stato un'altalena: avanti 6-2, ha sciupato (giocando piuttosto male) quattro matchpoint consecutivi, poi ne ha dovuto annullare un altro a Borgue prima di chiudere 10-8, col punteggio finale di 6-2 3-6 7-6. Per scaricare la tensione accumulata, dopo l'ultimo punto ha scaraventato la palla fuori dal circolo.
GRINTA DALLA VALLE, SI SALVA RAMOS
Tanta grinta anche per Enrico Dalla Valle: il ravennate ha vinto un match molto duro contro Ignacio Buse, venendo a capo di qualche momento di nervosismo durante il secondo set, quando il peruviano aveva tirato alcuni colpi fortunati senza chiedere scusa. Dotato di un fisico imponente, Dalla Valle sta piano piano imparando a sfruttarlo nel migliore dei modi, scaricando tanta potenza sui suoi colpi, soprattutto servizio e dritto, oltre a una maggiore attitudine offensiva. La sua attuale classifica (n.242 ATP) è la migliore di sempre, ma la sensazione è che abbia effettuato lo step necessario per salire ulteriormente di livello, magari accomodandosi nelle qualificazioni dei tornei del Grande Slam. Per lo Us Open, ormai, manca poco. Negli ottavi sfiderà proprio Fonio in un derby tra coetanei. Sarà il terzo scontro diretto: Enrico e Giovanni si sono spartiti i primi due, peraltro molto combattuti (anche se datati, l'ultimo è del 2019).
In Casa Italia ridono anche Federico Gaio, proveniente dalle qualificazioni, bravissimo a superare Egor Gerasimov in una battaglia di tre set, e Samuel Vincent Ruggeri, capace di dominare alla distanza il ceco Vrbensky. Negli ottavi avrà un test durissimo contro Albert Ramos-Vinolas. La testa di serie numero 1 del torneo ha rischiato grosso contro il grintoso Gonzalo Bueno, 16 anni più giovane di lui. Il peruviano può (deve?) recriminare per essere stato avanti di un break per buona parte del terzo set, e aver servito sia sul 5-4 che sul 6-5 (dopo aver brekkato Ramos in un durissimo undicesimo game, durato 14 punti). Sciupata l'occasione, i buoi erano ormai scappati e Ramos ha dominato il tie-break, sigillando l'undicesima vittoria di fila a Milano.