-
Campioni next gen

Toby Kodat, l’ultimo tennista di casa… Vaidisova

Lo statunitense, fratellastro dell’ex top-10 ceca, ha vinto ad Antalya il suo primo titolo fra i professionisti. Prima di premiarlo, gli hanno fatto passare lo straccio al campo: un bel modo di dargli il buongiorno nel mondo dei grandi. Numero 753 Atp, può fare tanta strada

21 gennaio 2021

Ha chiuso il 2020 con una finale al Cairo, a metà dicembre, e ha iniziato il 2021 vincendo ad Antalya il suo primo titolo fra i professionisti, meno di un mese dopo. Segnali evidenti di come dopo un’ottima carriera da under 18, con la finale del 2019 al Roland Garros juniores come apice, lo statunitense Toby Kodat è già pronto per fare strada anche nel tennis dei grandi. Ha appena spento 18 candeline, il che vuol dire che potrebbe concedersi ancora un anno fra i giovani, ma ormai è già lanciato a livello Atp e fa bene, perché quando il livello e la preparazione sono già sufficienti non ha molto senso continuare a raccogliere vittorie con una precisa data di scadenza.

Quelle fra i professionisti, invece, restano per sempre, come la prima colta ad Antalya, in Turchia, in una delle patrie mondiali del circuito ITF. Là dove da gennaio a dicembre si disputano praticamente due tornei ogni settimana, le finali si giocano di fronte a pochi intimi e al vincitore può capitare – proprio come accaduto a Kodat – di dover passare lo straccio al campo dopo la finale, come un socio di un qualsiasi Tennis Club.

Non esattamente il massimo della soddisfazione per chi ha appena vinto un titolo internazionale, ma un buon modo per dare ai giovani il benvenuto fra i professionisti, e fargli capire che fino a quando non arrivano a certi livelli il circuito mondiale non è il posto più accogliente del mondo. Quindi meglio darsi da fare in fretta, per scalare la classifica e iniziare a frequentare tornei migliori.

In finale Kodat ha superato per 6-4 6-2 il francese Maxime Hamou, un altro capace di arrivare fra i primi 10 al mondo da juniores, ma poi mai capace di confermarsi a certi livelli anche fra i grandi. Kodat, invece, è partito decisamente meglio e ha i mezzi per fare tanta strada, con papà Ales al suo angolo e una tifosa speciale come l’ex top-10 Nicole Vaidisova, sua sorellastra.

Il padre di Kodat, infatti, è il secondo marito della madre dell’ex tennista ceca, da lui stesso allenata per una buona parte di carriera. Ecco spiegato come mai Toby è nato a Bradenton, patria della famosissima IMG Academy: è lì che i suoi genitori si sono conosciuti, quando la Vaidisova si trasferì in Florida per allenarsi alla corte di Nick Bollettieri.

Chiusa una carriera sfortunata che l’ha vista arrivare in semifinale a Parigi a 17 anni e al numero 7 del mondo a 18, prima che una lunga serie di infortuni ne frenarono per sempre le potenzialità ad appena vent’anni, oggi la Vaidisova è (ri)sposata con Radek Stepanek e si gode la vita da mamma, lontano dal circuito, mentre Ales Kodat ci riprova a fianco del figlio, augurandosi un po’ più di fortuna.

È lui ad avergli insegnato quel rovescio a una mano che ricorda quello di Stefanos Tsitsipas, e anche ad averlo fatto lavorare duramente sulla terra battuta, sin da piccolo. Voleva a tutti costi evitare che il figlio diventasse come buona parte dei big americani dell’Atp, che brillano sul duro ma faticano tanto sul rosso, e fra finale al Roland Garros juniores e primo titolo Itf sulla terra l’obiettivo sembra raggiunto.

La vittoria in Turchia ha portato Kodat al numero 753 della classifica mondiale: è ancora lontanissimo da dove punta ad arrivare, ma intanto si è garantito la possibilità di partire dal tabellone principale in buona parte dei prossimi tornei.

Un privilegio che per un ragazzo di 18 anni può diventare determinante. L’obiettivo è arrivare il prima possibile a livello Challenger, per poi tentare l’assalto al mondo ATP. In singolare non ha mai fatto alcuna esperienza nel Tour maggiore, mentre in doppio – udite udite – ha vinto addirittura una partita in uno Slam a 16 anni!

Era il 2019, quando lui e l’amico Martin Damm si guadagnarono una wild card per lo Us Open grazie al titolo nel campionati nazionali under 18, e all’esordio a Flushing Medows vinsero in due set contro Krueger/Smyczek.

Un battesimo di fuoco che li ha resi la coppia più giovane a vincere un match allo Us Open dell’intera Era Open.

Un altro piccolo segnale delle qualità di un ragazzo destinato a fare strada. L’unico limite potrebbero diventare i 178 centimetri, statura non ideale nel tennis dei giganti di oggi, ma poi Toby ha tutto: qualità tecniche, piedi per terra, una guida esperta come papà Ales e tanta voglia di emergere. Ne risentiremo parlare presto.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti