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Campioni next gen

"Musetti predestinato": il futuro è retro

Lorenzo Musetti è protagonista di una delle tre copertine dell'ultimo numero della rivista Esquire. In una lunga intervista racconta i gusti musicali, spazia dal rock classico a Fabri Fibra, una promessa: "Non aprirò mai un profilo su Tik Tok"

28 ottobre 2020

"Le uscite per andare a ballare o al pub non mi tentano granché. Io se ho del tempo libero, ed è pochissimo, ne approfitto per riposare. O andare al mare, che amo moltissimo". Parola di Lorenzo Musetti, che si racconta in una lunga intervista alla rivista Esquire. Il magazine gli ha dedicato una delle tre copertine pensate per l'ultimo numero, una speciale meditazione sulle dimensioni del tempo.

Etichettato come "predestinato" nel titolo di copertina e non solo, l'azzurro è il secondo miglior under 20 nella classifica mondiale dietro Jannik Sinner. Ha idee chiare, che emergono anche nel dialogo con Carlotta Sisti.

Conferma di possedere una playlist musicale variegata, dal rock classico a Fabri Fibra e Achille Lauro. "Mi piace molto il rap americano, in particolare quello old school. Io poi ho questo rito: per ogni torneo ho una canzone che ascolto sempre, tipo mantra" racconta. 

E' lontano dai luoghi comuni. Soprattutto quello che vuole gli italiani "mammoni". Attaccatissimo alla famiglia, estesa poi al team e al coach Simone Tartarini che lo segue da sempre, si è abituato fin da piccolo a viaggiare e a cavarsela contando su se stesso in prima battuta. "Circondarsi di persone che ti vogliono bene e che ti sostengono anche nei momenti più bui è fondamentale" spiega Musetti. Dietro i risultati e l'exploit dell'ultimo mese, "c’è il lavoro importantissimo di tanta gente, che le persone non vedono ma che mi ha reso quello che sono". 

Fino alla prima liceo, ha provato a far combaciare sport e scuola, i voti non erano nemmeno male poi però ha studiato da privatista. Poi il tennis è diventato una priorità, fino al titolo junior all'Australian Open del 2019 e all'esplosione post-lockdown.

Al Foro Italico è diventato il più giovane a superare due turni agli Internazionali BNL d'Italia dal 1991, al Forte Village Sardegna Open il primo giocatore classe 2002 ad aver raggiunto una semifinale ATP. L'obiettivo di entrare in top 100 e direttamente in tabellone all'Australian Open 2021 è sempre più vicino. Il tempo è indubbiamente dalla sua parte.

Mostra grandi orizzonti e una matura consapevolezza, che è la parola chiave del 2020, emersa più volte nelle dichiarazioni post partita e in una recente intervista al Corriere dello Sport. Vale per il suo modo di giocare, per l'attenzione alle strategie e la comprensione del gioco. Vale anche per il giudizio sul suo ruolo di atleta.

Tifoso di Roger Federer e LeBron James, a Esquire spiega che "lo sport può essere attivismo e oggi parlare di razzismo è una necessità. (...). Credo che noi giovani siamo ampiamente sottovalutati in questo senso. La mia generazione è per lo più inclusiva, pronta ad accogliere le diversità e non a mettersi in conflitto. Il razzismo buona parte di noi lo ha già accantonato come qualcosa di assurdo".

Parole posate di un cittadino del mondo, abituato all'incontro con l'altro come opportunità. Un "predestinato" perfettamente calato nel suo tempo, a parte un'eccezione, piccola ma significativa. Musetti ha promesso a se stesso, dice, "di non aprire mai un profilo TikTok" in quanto "terribile, davvero brutto". Che altro aspettarsi, da un cultore della bellezza del gesto come lui?  

Filippo Volandri con Lorenzo Musetti

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