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Campioni next gen

Lorenzo va oltre la sconfitta: “Settimana indimenticabile”

L’infortunio al braccio non cancella lo splendido torneo in Sardegna del Next Gen azzurro: “Avevo male già al mattino e ho preso un antidolorifico. Dopo un bel primo set sono calato e il mio avversario stava meritando di vincere”

di | 17 ottobre 2020

Il rammarico per aver dovuto concludere con un ritiro il miglior torneo della sua ancor giovanissima carriera, ma anche la consapevolezza di un ulteriore salto in alto. Lorenzo Musetti dimostra grande maturità, anche più dei suoi 18 anni, e lucidità nel commentare a caldo la sua sconfitta con Laslo Djere nelle semifinali del “Forte Village Sardegna Open”. “Già questa mattina durante il riscaldamento mi faceva male il braccio ma non pensavo fosse così grave e prima di scendere in campo ho preso un antidolorifico – ha spiegato il giovane azzurro ai microfoni di SuperTennis - che però ha fatto effetto probabilmente per poco più di due set, ma sul 3-1 al terzo ho sentito una fitta davvero dolorosa al gomito. Ho chiesto l’intervento del fisioterapista però il dolore era troppo intenso e ho preferito fermarmi, anche per non aggravare la situazione. Comunque per come stava andando il match, in quel momento il mio avversario si meritava la vittoria”.

Lorenzo Musetti (foto @LaPresse)

Un epilogo che comunque non cancella il crescendo rossiniano di emozioni che l’allievo di Simone Tartarini ha vissuto a Pula, con la prima semifinale ATP in carriera e l’ennesimo best ranking (da lunedì salirà al 123esimo posto in classifica). “E’ stata indubbiamente una settimana bellissima, piena di prime volte – riconosce Lorenzo -, certo poteva finire leggermente meglio, comunque guardiamo avanti... Ora vado a casa per capire esattamente l’entità del problema e riposarmi, almeno la prossima settimana. Quale è stato il miglior match in questo torneo? Beh, oggi ho disputato un bellissimo primo set, giocando concentrato e solido, tanto che Djere non riusciva a girarsi di diritto e comandavo io lo scambio, poi ho in qualche modo rallentato e lui ha alzato il livello, specie al servizio e con il diritto, e questo mi ha dato fastidio. Magari come livello nell’arco di tutto l’incontro sono stato più continuo contro Andrea Pellegrino, ecco possiamo dire che come prestazione quella è stata la migliore della settimana”.

L’infortunio al braccio destro a questo punto mette un punto interrogativo sui programmi futuri del Next Gen di Carrara. “E’ la prima volta che accuso questo problema al gomito. Nei nostri piani c’era già l’intenzione di allenarmi una settimana sul veloce per adattarmi un po’ al cambio di superficie e poi di giocare qualche torneo indoor, probabilmente il challenger di Amburgo. Questo era comunque il mio ultimo torneo di quest’anno sulla terra. Ora vedremo con Simone come comportarci anche sulla base dell’entità dell’infortunio, che speriamo non troppo grave”, ammette Musetti, che conclude l’intervista svelando il significato della mascherina che porta con il nome Lorenzo e una banana. “E’ un omaggio del mio barbiere, a cui avevo fatto visita prima di partire per la Sardegna per mantenere la promessa di tagliare i capelli dopo aver vinto il primo titolo challenger, a Forlì. Si chiama anche lui Lorenzo ed è soprannominato ‘banana’, da qui il simbolo grafico. Doveva essere un portafortuna – conclude Lorenzo accennando un timido sorriso – e direi che ha svolto il suo compito…”.

Lorenzo Musetti (foto @lapresse)

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