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Campioni next gen

Rune il ribelle, caccia aperta al trono Next Gen

Il danese si sta facendo notare spesso per le sue uscite sopra le righe. Un atteggiamento che non lo ha reso troppo simpatico agli appassionati, ma che almeno denota carattere. Dopo il successo nel 'Red Bull' del 2019, Holger cerca di tornare a Milano per giocare coi migliori 8 Under 21

13 agosto 2021

Tra coloro che potremmo vedere alle prossime Intesa San Paolo Next Gen ATP Finals di Milano (qui i biglietti per il torneo: https://ticketing.nextgenatpfinals.com/), c'è un danese dal carattere fumantino, molto più vicino a un mediterraneo che non a un figlio del Nord Europa. Holger Rune, nome completo all'anagrafe Holger Vitus Nodskov Rune, già da qualche annetto sta facendo parlare di sé.

Non soltanto per via di indubbie doti tecniche, capaci di portarlo a soli 18 anni alle soglie della top 10 Under 21, ma pure per via di un atteggiamento spesso sopra le righe, al limite dell'arroganza, sia in campo sia fuori. Ci sono due chiavi di lettura, nell'affrontare il tema: da un lato qualcuno potrebbe dire che il ragazzo non ha paura di nessuno, dall'altro si potrebbe pensare che tanta necessità di mostrarsi sicuro di sé nasconda in realtà una insicurezza profonda.

Quale che sia delle due, il fatto (limitandosi a ciò che si vede) è che Rune non passa inosservato. Il problema è che – a furia di sparate – a passare inosservato è il suo tennis, che invece meriterebbe ben altra attenzione, visti i risultati che piano piano stanno arrivando. Nel 2020, alla ripresa post-lockdown, l'allora 17enne Holger rispose a una domanda su Rafael Nadal annunciando di voler battere il suo record di vittorie al Roland Garros.

Una sparata che farebbe già abbastanza ridere così, ma che poi è stata ribadita pure in seguito, senza accusare il minimo segnale di ripensamento. Chi lo conosce bene sostiene che in quella frase, pronunciata evidentemente seguendo l'istinto di un teenager sognatore, ci fosse comunque tanto rispetto nei confronti della leggenda spagnola. Che ci fosse, in particolare, la necessità di mettersi pressione da solo, come se la pressione potesse essere benzina per produrre qualcosa di importante.

Next Gen Atp Finals: i primi 10 in corsa per Milano

Quest'anno, durante un Challenger a Biella, dove aveva di fronte l'argentino Etcheverry, il buon Rune si arrabbiò con se stesso per via del suo scarso rendimento e pensò di rivolgere a se stesso (almeno stando alla sua versione ufficiale) un paio di insulti omofobi.

Un curioso caso di autolesionismo che finì sotto osservazione dall'Atp, e di cui lo stesso danese si è scusato in seguito attraverso i propri canali social, dopo aver capito di aver fatto – come minimo – una gran brutta figura. “Amo la diversità – ha scritto – e chi mi conosce sa che non potrei essere più lontano da quelle parole”.

Ma intanto la frittata era fatta, e tutti questi incidenti di percorso non fanno altro che alimentare un certo distacco dallo zoccolo duro degli appassionati, che anche grazie ai Big 3 hanno imparato ad apprezzare pure il carattere dell'uomo, oltre che le performance dell'atleta.

A Milano, e in particolare all'Allianz Cloud, Rune peraltro ci è già passato ottenendo pure una vittoria. Nel 2019, l'anno di Sinner, il danese vinse il torneo Red Bull dedicato ai Next Gen ancora più giovani rispetto agli otto protagonisti dell'evento principale.

Riuscì a battere in finale l'azzurro Enrico Dalla Valle, e cominciò quella scalata che oggi lo ha portato a essere in piena corsa per succedere a Jannik nell'albo d'oro, dopo la pausa forzata del 2020.

Certo, il percorso è ancora lungo, e nemmeno la qualificazione è scontata perché davanti ci sono almeno tre colleghi da superare (in questo momento sono gli argentini Juan Manuel Cerundolo e Sebastian Baez, oltre al francese Hugo Gaston).

Però il tempo è chiaramente dalla sua parte: non dovesse riuscire stavolta nell'intento, Rune ci potrebbe riprovare nelle prossime tre stagioni.

Il tennis danese vanta una discreta tradizione in campo maschile, oltre ad aver avuto una top player come Caroline Wozniacki tra le donne. Ma i vari Kenneth Carlsen (best ranking al numero 41), Kristian Pless (65) e Frederik Nielsen (vincitore del doppio a Wimbledon 2012) non si sono mai fatti notare per comportamenti eccessivi.

Al contrario, facevano parlare il loro tennis, che per buona parte era un tennis di attacco, con Carlsen e Nielsen particolarmente votati per il gioco di volo. Rune, a guardarlo da vicino, è un po' il loro opposto: non solo perché deve tenere a freno la lingua, ma pure perché in campo cerca di tenere un ritmo alto da fondo, evitando per adesso di avventurarsi nella zona di campo che meno predilige, quella dove deve giocare le volèe.

Holger ha tutto il tempo per invertire la tendenza, dunque imparare che a volte è meglio stare zitti e capire che costruirsi delle solide armi nei pressi della rete può essere un aiuto decisivo per la crescita. Fatto questo, e iniziata la vera scalata, può essere pure che tutti questi inciampi di gioventù finiscano per essere dimenticati rapidamente.

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