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Campioni nazionali

Un altro Berrettini nel Tour: occhi puntati (anche) su Jacopo

Ad Acapulco saranno in campo sia Matteo sia il fratello minore Jacopo, capace per la prima volta di superare le qualificazioni nel circuito ATP. Un risultato che conferma le potenzialità del più giovane di casa Berrettini: fratello della star, compagno d’allenamenti, confidente e migliore amico, ma anche ottimo giocatore

27 febbraio 2023

Era già capitato che Matteo Berrettini e il fratello Jacopo trovassero spazio nello stesso tabellone di un torneo internazionale, ma mai nel circuito maggiore come successo ad Acapulco, dove il giovane di famiglia – numero 842 del ranking ATP, ma è stato quasi 500 posizioni più su – si è guadagnato un posto in mezzo a tanti big vincendo contro pronostico due match nelle qualificazioni, fra sabato e domenica. Così, molti l’hanno scoperto e tanti altri si sono interessati alla sua storia, da fratello minore (di due anni) della star, compagno di red carpet al Festival di Cannes o in uno degli ultimi spot pubblicitari per una compagnia telefonica, migliore amico e confidente numero uno; ma anche da ottimo giocatore e da figura che negli inizi della storia sportiva di Matteo ha avuto un ruolo determinante.

Infatti, la storia racconta che anni fa il più promettente dei due pareva Jacopo, mentre a Matteo il tennis interessava il giusto, tanto che per un periodo pareva più attratto dal judo. Mamma Claudia e papà Luca lo appoggiarono, ma il fratellino non ne voleva sapere di restare da solo sui campi da tennis, così spinse affinché il più grande lo seguisse. Matteo lo assecondò più per farlo felice che per un reale interesse verso la racchetta, sviluppato più avanti, ed è anche così che è nata una delle carriere più importanti nella storia del tennis italiano, passata da una finale a Wimbledon e tanti altri traguardi.

Jacopo, invece, certi palcoscenici li ha accarezzati solo da accompagnatore e non da giocatore, ma ad Acapulco ha anche lui il pass con la scritta “player” e se l’è meritato sotto gli occhi di mamma e papà, volati in Messico insieme ai figli. Col senno di poi non potevano scegliere settimana migliore per accompagnarli.

Matteo e Jacopo sono diversi sia nell’aspetto sia nelle caratteristiche tecniche: uno moro, l’altro biondo; uno più forte di diritto, l’altro più forte di rovescio; eppure hanno un rapporto che molti fratelli si sognano.

Per comprenderlo bastava guardare le reazioni del primo durante la sfida-derby con Luciano Darderi che ha regalato al fratello il primo main draw ATP. Per fortuna qualche appassionato l’ha filmato: lo incitava, esultava, scoppiava in piedi a ogni punto importante e pareva di gran lunga il più teso della famiglia, circondato da mamma e papà. Dopo il match-point vincente ha battuto due volte il punto sul petto e ha strillato in direzione del fratello, condividendo dalla tribuna una delle soddisfazioni più importanti della sua carriera, con l’augurio che possa rappresentare un punto di svolta dopo un 2022 a metà – causa infortuni – che l’aveva visto uscire dai primi 1.000 della classifica.

Grazie ai 20 punti della qualificazione in Messico, invece, il prossimo lunedì sarà almeno 668, o molto meglio se dovesse riuscire a battere anche il tedesco Oscar Otte al primo turno. Comunque andrà, Jacopo – che rispetto al fratello è arrivato nel ranking mondiale con un anno d’anticipo – pare sulla strada giusta per tornare vicino (e magari migliorarsi) a quel best ranking di numero 388 colto nel luglio del 2019, quando sembrava pronto per avvicinarsi alle posizioni che permettono di giocare le qualificazioni nei tornei del Grande Slam. Non le avrebbe mai raggiunte, ma non tutto è perduto specie se riuscirà a trovare con continuità il tennis mostrato ad Acapulco e più in generale in un inizio di stagione che l’ha visto disputare ottime partite e perdere di misura con due ex big come Lucas Pouille e Bernard Tomic.

Non deve essere facile viaggiare nei tornei di tennis portando sulle spalle l’etichetta di “fratello di”, ancora di più da quando a fine 2020 Jacopo ha deciso di unirsi al team di Matteo, sfruttando le competenze delle figure tecniche che lo circondano. Ma i due hanno sempre saputo gestire il rapporto alla grande. Perché se è vero che spesso è stato il più giovane a comparire in tribuna a sostenere il più grande, talvolta è capitato anche il contrario. Lo scorso anno, per esempio, dopo il forfait a Wimbledon il romano si è presentato al Club La Meridiana di Modena in veste di coach, per sostenere un paio di giorni Jacopo impegnato in un torneo Itf. Un modo per ricambiarne il supporto incondizionato e cercare insieme al suo migliore amico di lasciarsi alle spalle una delle più grandi delusioni della sua carriera.

Un’alleanza che verrà riproposta sul campo ad Acapulco, dove i due faranno coppia nel tabellone di doppio, affrontando al primo turno i francesi Doumbia/Reboul. Un’occasione in più per cementare il loro rapporto e andare a caccia di un buon risultato insieme. Sarà la quinta volta che Matteo e Jacopo divideranno il campo in un torneo internazionale, la terza nel circuito ATP. In una delle due precedenti, nel 2021 a Cagliari, arrivarono in semifinale. Segno che l’intesa fra fratelli funziona alla grande anche con la racchetta in mano.

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