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Campioni nazionali

Il riscatto di Martina parte da Melbourne

La prima qualificazione Slam, nel 2020 a Melbourne, fu uno dei momenti di svolta per la carriera di Martina Trevisan, poi capace di arrivare ai quarti di finale al Roland Garros e fra le top-70. Due anni dopo la toscana ha centrato di nuovo il main draw dell’Happy Slam, e dall’Australia prova a rilanciarsi dopo un difficile 2021

15 gennaio 2022

In due anni possono cambiare tante cose. Nel 2020, a Melbourne Martina Trevisan festeggiava la sua prima qualificazione per un torneo del Grande Slam, acciuffata al decimo tentativo, dopo aver masticato amaro in più e più occasioni. Due stagioni più tardi, invece, nella terra dei canguri la toscana si gode un nuovo main draw che stavolta sa di conferma, di un livello che ha ma non sempre è riuscita a mostrare con continuità.

Lo prova il fatto che per la prima volta dal 2020 si sia trovata di nuovo costretta a partire dalle qualificazioni, in virtù di una classifica che l’ha vista scivolare al numero 113 WTA, e c’è mancato poco che il suo Australian Open durasse un solo match, quello combattutissimo contro la rumena Irina Fetecau, la quale ha avuto due match-point nel tie-break del secondo set. Ma lì è venuta fuori la vera Martina: la combattente, la ragazza che per diventare tennista ha dovuto combattere prima con se stessa e con le sue difficoltà personali, poi col resto del mondo.

Ha vinto quella battaglia, che l’aveva tenuta lontana dai campi da tennis dal 2010 al 2014, e ha vinto anche questa, superando la rivale di primo turno per 5-7 7-6 6-2 dopo oltre 3 ore. Il resto è stata formalità: al secondo turno ha lasciato le briciole all’australiana Jaimee Fourlis (6-2 6-0), al terzo ha regolato la bielorussa Olga Govortsova e si è presa quel main draw che a una col suo tennis dovrebbe spettare di diritto.

“Tornare a giocare le qualificazioni – ha raccontato l’azzurra al sito dell’Australian Open – è strano: esce il tabellone principale, ma tu stai ancora giocando per conquistarlo. Non è facile competere con questa sensazione. Ma anno dopo anno sto raccogliendo sempre più esperienza, e oggi sentivo di essere pronta”. Dopotutto, anche la favola più bella della sua carriera è iniziata dalle qualificazioni, nel 2020 in un Roland Garros occasionalmente autunnale.

Sulla terra umida di Parigi la fiorentina si prese il main draw, poi mise in fila una dopo l’altra quattro giocatrici di grandissima qualità come Giorgi, Gauff, Sakkari e Bertens, diventando la decima tennista italiana capace (nell’Era Open) di arrivare ai quarti di finale in un Major, prima di arrendersi alla futura campionessa Iga Swiatek.

Trevisan e Bronzetti: a Melbourne arrivano i rinforzi

Quel torneo – continua – mi ha fatto capire che partire dalle qualificazioni non è un problema. All’inizio un po’ di preoccupazione c’era, ma quando sono arrivata qui sono stata felice di dover iniziare da lontano. A volte giocare qualche match in più può aiutare tantissimo”.

Sarà la sua terza volta consecutiva nel tabellone principale in Australia, dove andrà a caccia della prima vittoria. Nel 2020 gliela negò la futura campionessa Sofia Kenin, mentre lo scorso anno a stopparla è stata la russa Ekaterina Alexandrova, in uno dei tanti match persi che hanno segnato una prima metà di stagione al di sotto delle aspettative.

Nel main draw 2022 c’era la possibilità di finire addirittura contro la numero uno del mondo Ashleigh Barty, e quindi sulla Rod Laver Arena (chance che resta per l’altra qualificata azzurra Lucia Bronzetti, ma prima deve battere Varvara Gracheva), invece l’urna di Melbourne non si è comportata male con Martina, accoppiandola a Saisai Zheng, numero 83 del mondo. La cinese è una buona giocatrice, già capace di arrivare fra le prime 40, ma scorrendo l’elenco delle potenziali avversarie si può dire che all’azzurra sia andata piuttosto bene. “Contro la Barty sarebbe stata un’esperienza incredibile – ha detto ancora Martina – ma sono pronta per affrontare qualsiasi giocatrice. Preparerò il match col mio team, poi si vedrà”.

Indipendentemente da come andrà al primo turno, per l’azzurra è già importante aver riaffermato il proprio ruolo da giocatrice da main draw Slam, messo in discussione da un 2021 per lunghi tratti complicato. Per cogliere la prima vittoria dell’anno nel tabellone principale Martina aveva dovuto attendere fino al Roland Garros, e in generale nei tornei che contano per lei c’è stata poca gloria. In più, proprio la pesante scadenza della cavalcata parigina dell’anno precedente l’ha ricacciata fuori dalle prime 100, dopo che era salita fino al numero 66.

Ma a fine stagione non ha avuto paura a scendere di categoria, per vincere qualche partita e raccogliere fiducia in un periodo complesso, e la scelta ha pagato. Ora che il peggio è alle spalle è il momento di tornare a dimostrare quanto vale anche nei tornei più importanti del calendario.

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