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Campioni nazionali

Fognini furioso: "La multa? Darò i soldi in beneficenza"

Fognini, sconfitto da Sandgren, torna sul penalty point ricevuto nel secondo set. "Non voglio fare la vittima perché non lo sono, ma avevo ragione io" dice. E annuncia che verserà l'equivalente della multa per la lotta agli incendi in Australia

di | 26 gennaio 2020

Fabio Fognini a colloquio con il supervisor

Fabio Fognini a colloquio con il supervisor

La buona notizia è che Fognini contribuirà alla raccolta fondi per le famiglie vittime degli incendi che hanno flagellato l’estate australiana. La brutta notizia è che Fabio lo annuncia in conferenza stampa, spiegando che devolverà in beneficenza l’equivalente della multa che verosimilmente gli verrà comminata per le parole, le opere e le omissioni di cui s’è reso protagonista sulla Melbourne Arena nel suo ottavo di finale degli Australian Open contro Tennys Sandgren. Quella peggiore di tutte è che la partita che gli avrebbe potuto aprire le porte del primo quarto australiano contro Federer, Fognini l’ha appena persa per 76 75 67 64.


Fabio Fognini esce sconfitto contro Tennys Sandgren

Per la terza volta nella sua esperienza down under il ligure va a sbattere contro il muro del quarto turno, stavolta – a differenza dei precedenti del ‘14 e del ‘18 - nonostante i favori del pronostico e una prestazione a tratti molto positiva. “Non c’è nulla da recriminare – dichiara a caldo - è il bello e il brutto di questo sport. Onestamente non la vedo neanche come un’occasione persa, perché quando uno gioca come ha fatto Sandgren bisogna solo dirgli bravo”. I rimpianti dell’azzurro sono tutti per il primo set, nel quale Fognini s’è procurato cinque palle break senza riuscire a sfruttarle, prima di perdere il gioco decisivo nonostante la rimonta da 0-4 a 5-5. “Quel set era mio, doveva essere mio” riflette il numero 12 del mondo, che con questo k.o. deve rimandare il rientro tra i primi 10.
Il break a zero dell’americano ad inizio secondo set coincideva col momento in cui la partita diventava una guerra di nervi e la temperatura raggiungeva il punto di ebollizione. Fabio si strappava la maglietta e riceveva dal giudice di sedia – il gold badge francese Damien Dumusois - un penalty point. E in un amen si ritrovava sotto 0-4. Quindi, nonostante la rimonta e il sorpasso sul 5-4, all’azzurro mancava il colpo di reni e anche il secondo set andava al 28enne del Tennessee. ‘Non voglio fare la vittima perché non lo sono – ha poi dichiarato -. Ma purtroppo è successo quello che è successo: il giudice l’ha fatta fuori dal vaso”. Il pensiero vola all’ultimo precedente con Sandgren, quel terzo turno di Wimbledon nel quale il 32enne di Arma di Taggia andò su tutte le furie e ricette una multa da 27mila dollari. “In quella circostanza magari con Carlos Bernardes ho usato parole poco piacevoli, ma questa volta ho ragione al 110%”.

L'inchino di Sandgren dopo la vittoria contro Fabio Fognini

Fognini non chiarisce i motivi del contendere “perché – spiega - non voglio parlare di una persona che non rispetto”. Ma rivela di aver comunicato al suo entourage che qualunque sia l’ammontare della multa, verserà l’equivalente in beneficenza. “Tanto non è un problema di soldi” aggiunge. Il problema, semmai, è che nonostante la prestazione è mancato il risultato. E alla fine quel che resta della trasferta australiana è un bicchiere pieno solo a metà. “Sono contento di come ho giocato tutta la settimana e sono tranquillo perché ho dato tutto quello che avevo, compresa la mano – scherza con tono amaro -. Dopo il terzo set dovevo essere sopra 2 a 1, e nel quarto set Sandgren non mi ha dato chance sul suo servizio. Dopodiché nell’ultimo game avete tutti visto cosa ha fatto: neanche se vado a Lourdes e mi bagno nella vasca dell’acqua santa faccio cose del genere. Lui ha giocato bene, anzi in maniera pazzesca. E comunque col senno di poi non si va da nessuna parte”. 

 

 

 
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