-
Campioni nazionali

Fabbiano show: a New York è Big Italy

Da n.87 del mondo batte il n.4, Dominic Thiem. E' il secondo italiano a sconfiggere un top 4 allo Us Open: l'impresa era riuscita solo a Barazzutti nel 1977.

di | 28 agosto 2019

Thomas Fabbiano

Thomas Fabbiano ha giocato due volte contro un top 10 quest'anno. Ha affrontato Stefanos Tsitsipas a Wimbledon e un debilitato Dominic Thiem allo Us Open. E due volte ha vinto. Eppure, prima dei Championships non aveva battuto nesssun avversario compreso tra i primi venti del mondo.

"La vittoria a Wimbledon contro Tsitsipas mi ha dato una incredibile spinta morale per oggi, sapevo di potercela fare anche grazie a quel risultato" ha spiegato Fabbiano, un metro e settanta di tenacia e ambizione, numero 87 del mondo con un best ranking di 70, che ha chiuso il match con appena 20 gratuiti contro i 48 di un Thiem provato dalla febbre degli ultimi giorni. Più lento e arrendevole negli spostamenti, alla distanza l'austriaco non ha retto. Ma non è comunque mai facile giocare un match così, in cui da underdog diventi inatteso favorito, senza farti condizionare, senza perdere il filo del gioco.
 
"E' stata una bellissima partita, ho giocato tutto il match con la stessa intensità. Lui nel secondo set è stato bravo a farmi il break giocando un ottimo game ma io sono rimasto in partita, non ho mollato e l’ho vinta". Affrontare al prossimo turno Bublik, uno dei giocatori più difficilmente inquadrabili del circuito, darà la misura della velocità con cui Fabbiano sta cercando di recuperare un po' di tempo perso. "Bublik è un avversario molto strano, può tirare vincenti e commettere errori banali da qualunque posizione" ha detto Fabbiano, che dalla fine dell'anno scorso si allena a Bordighera seguito da Federico Placidilli con l'aiuto di Max Sartori. 

Ha allargato la squadra di giocatori nell'orbita del team di Riccardo Piatti, che segue già Borna Coric, numero 12 del mondo, Jannik Sinner, naturalmente Andreas Seppi, e ha convinto perfino Maria Sharapova. 
A Bordighera, lavora con Federico Placidilli, coach genovese che ha ideato un'applicazione per il monitoraggio e il supporto nell'allenamento a tennisti di ogni livello. Ha cambiato abitudini e programmazione, non ha praticamente giocato Challenger dall'inizio della stagione anche se fino all'estate sull'erba ha messo in fila più sconfitte che vittorie, pur con la gioia di aver abbattuto il gigante Reilly Opelka all'Australian Open. 

L'abitudine a un livello di difficoltà più alto ha pagato. La prima semifinale ATP, a Eastbourne, ha anticipato un memorabile percorso a Wimbledon, iniziato con il primo successo su un top 20, la rivincita su Tsitsipas da cui aveva perso l'anno scorso. "E' stata una delle più grandi emozioni della mia vita tennistica ma quello che a me interessa è che finalmente stanno uscendo fuori tutte le mie qualità, stanno emergendo le mie caratteristiche e  finalmente mi ritrovo ad alzare le braccia al cielo alla termine di una  partita con un avversario importante in un grande torneo" diceva.

Sconfitto anche Ivo Karlovic, diventa uno dei tre italiani al terzo turno a Wimbledon con Berrettini e Fognini: non se ne vedevano così tanti dal 1949. Cede contro Fernando Verdasco, ma è comunque una conferma della sua promessa di una mattina di quasi estate. "Fidatevi, sarò ancora protagonista" ci diceva alla vigilia degli Internazionali BNL d'Italia. 

L'uomo delle grandi imprese fa anche di più. E' il secondo italiano a battere uno dei primi quattro giocatori del mondo allo Us Open.

Prima di lui ci era riuscito solo Corrado Barazzutti, che superò lo statunitense Brian Gottfried nella "pazza" edizione 1977. Era l'anno l'anno di Renée Richards, la prima trans del tennis, della racchetta spaghetti e di tifoso colpito da un proiettile durante McEnroe-Dibbs. Quel successo portò poi Barazzutti a sfidare Jimmy Connors che salta la rete, cancella il segno e gli ruba un punto.

L'Italia a questo punto sogna. Perché all'orizzonte c'è un possibile terzo turno con Lorenzo Sonego. Orgoglio tricolore alla conquista di New York. Altro che Little Italy...

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti