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Gli azzurri protagonisti anche tra gli juniores. Musetti ha vinto gli Australian Open, Zeppieri gli corre accanto, poi ci sono Arnaldi, Cobolli e Passaro sempre in vista nei tornei del Grand Slam. Che Sinner ormai, neppure 18enne, non gioca nemmeno più…
di Gabriele Riva | 03 giugno 2019
Più recente la presa di coscienza, sua e del movimento, delle potenzialità di Matteo Arnaldi. Un ligure classe 2001 smilzo e sempre sorridente. Uno che a Milano, oltre ad allenarcisi part-time con il team della Milano Tennis Academy, è arrivato - perfino un po' a sorpresa - fino alle semifinali del Trofeo Bonfiglio, gli Internazionali d’Italia under 18, un torneo di Grado A come il Roland Garros e riconosciuti da tutti quale 5° Slam juniores dell’anno. Bene, lì ‘Arna’ - prodotto dei campi di Sanremo e del maestro Filippo Sciolli - ha saputo prendere sul tempo tutti, un avversario dopo l'altro. Compreso quel Carlos Alcaraz Garfia che al suo angolo ha Juan Carlos Ferrero e nel mirino tiene Rafael Nadal (che ha già battuto in quanto a precocità nel conquistare punti Atp; lui ci è riuscito a 14 anni).
Ha iniziato a giocare grazie alla passione del nonno, Arnaldi. Una passione che ha prevalso su tanti altri sport praticati in tenera età: "Sciavo, giocavo a calcio e non solo... poi ho scelto la racchetta - ha spiegato Arnaldi - e se devo guardare avanti, mi piacerebbe vincere gli Australian Open: sono lo Slam che preferisco". Perché se uno deve sognare, è giusto che lo faccia in grande, specialmente a questa età. Benzina migliore da mettere nel serbatoio non c'è.